Una bella doppietta del colombiano, ieri in campo al posto di Higuain, e i gol di Henrique e Callejon (tutti nel primo tempo), consentono al Napoli di espugnare il Massimino.
Inutili, nella ripresa, le reti di Monzon e Gyomber per gli etnei.
Prendete le partite contro il Porto e la Fiorentina. Tenete a mente quel Napoli sciupone, quella squadra che tira 15 -20 volte in porta senza riuscire a portare a casa la vittoria.
Focalizzatevi su quel Napoli e resettate tutto: i partenopei ieri hanno stupito persino loro stessi, limitandosi a sole 8 conclusioni nello specchio, per realizzare 4 reti.
Una decisa inversione di tendenza e soprattutto una grande prova di orgoglio, da parte di una squadra che, nel corso della stagione, ha mostrato sin troppe volte, lacune a livello di concentrazione e di gestione della partita.
Un’ottima notizia dunque per Benitez in vista della gara interna di domenica sera, contro la Juventus prima in classifica.
Tanti invece, forse troppi, i rimpianti per gli uomini di Maran. Con la sconfitta di ieri, la retrocessione sembra ormai alle porte, per una compagine che, nonostante metta in campo cuore, carattere e determinazione, non ha l’organico adatto per rimanere nella massima serie.
PRIMO TEMPO – Nei primi 45′ il Napoli è un vero e proprio rullo compressore: dopo 16 minuti la squadra di Benitez è già in vantaggio, con il primo gol in serie A di Duvan Zapata, magistralmente servito da Callejon.
I padroni di casa provano subito a reagire con Keko, che al 21° centra in pieno la traversa dopo una bella azione personale.
Il Catania però è fragile, fa fatica a difendersi dalle ripartenze azzurre e al minuto 25 è Callejon, complice una clamorosa papera di Andujar che in uscita, non riesce ad allontanare il pallone, a gelare i tifosi etnei.
Gli 11 di Maran, non demordono nonostante il doppio svantaggio e, due minuti dopo, Barrientos cerca l’eurogol con una velenosa conclusione che però si spegne sul fondo.
Da eurogol tentato ad eurogol subito il passo è breve. Minuto 40: Henrique da posizione defilatissima (quasi dalla linea di fondo campo); insacca al volo, con una prodezza alla Van Basten. Prima rete in serie A anche per il duttile centrale brasiliano e il Napoli cala il tris dopo soli 40′.
La squadra di Benitez però non è sazia e tre minuti dopo realizza anche il 4° gol, ancora con Duvan Zapata, imbeccato nuovamente dall’onnipresente Callejon.
Il primo tempo finisce quindi con un secco 0 – 4, un passivo forse troppo rotondo, per un Catania che comunque ha impensierito i partenopei in più di una circostanza
SECONDO TEMPO – Nella ripresa gli etnei entrano in campo con un altro spirito: dopo soli 7′ Monzon realizza il gol dell’ 1 a 4, sugli sviluppi di una punizione calciata da Lodi, ribadendo in rete la corta respinta di Reina.
Il Napoli soffre tremendamente la grinta dei rossoblu, che al 62° , sciupano con Keko il gol del possibile 2 – 4.
Passano poco più di 10 minuti e la grande mole di gioco dei padroni di casa porta i suoi frutti: ancora Lodi dalla bandierina, serve in area Gyomber che, di testa, insacca alle spalle di Reina.
Gli etnei, nonostante l’enorme sforzo profuso, non riescono più a perforare la porta azzurra, ed escono così sconfitti tra i fischi e la contestazione del pubblico.
TABELLINO:
Catania-Napoli 2-4
(primo tempo 0-4)
MARCATORI: Zapata (N) al 16′, Callejon (N) al 25′, Henrique (N) al 40′, Zapata (N) al 43′ p.t.; Monzon (C) al 7′, Gyomber (C) al 30′ s.t.
CATANIA (3-5-2):Andujar, Bellusci, Gyomber, Legrottaglie (dal 1′ s.t. Petkovic); Peruzzi (dal 38′ s.t. Fedato), Izco, Lodi, Rinaudo (dal 1′ s.t. Plasil), Monzon; Barrientos, Keko. A disposizione: Ficara, Alvarez, Capuano, Biraghi, Boateng, Leto. All. Maran.
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Henrique (dal 14′ s.t. Albiol), Fernandez, Britos, Reveillere; Jorginho, Dzemaili; Insigne, Hamsik (dal 21′ s.t. Radosevic), Callejòn; Zapata (dal 34′ s.t. Higuain). A disposizione: Doblas, Colombo, Albiol, Inler, Bariti, Pandev. All. Benitez
ARBITRO: Massa di Imperia
NOTE: ammonito Keko (C). Spettatori 13.513 per un incasso di 63.152,00. Tiri in porta 9-6. Tiri fuori 2-6. Angoli 5-0. Fuorigioco 5-1. Recupero 0’ p.t., 3’ s.t.
[fonte immagine: corrieredelmezzogiorno.corriere.it]