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Il Napoli recupera Higuaín ma non i suoi gol. Hamšík sbaglia un gol a porta vuota, Szczesny provvidenziale e gol allo scadere di Nainggolan: tutti episodi che vedono la Roma vincente. Secondo posto che torna in discussione, Sarri non può sbagliare in queste ultime tre partite.

 

Finalmente l'ora è giunta. Roma-Napoli da sempre è stata una partita significativa per i tifosi, ha visto protagonisti come Maradona e Conti a dar spettacolo nel Derby del Sole. Tutti si aspettavano questa partita proprio per la qualità di ambedue le squadre, per dare senso a questa simbolica partita che rappresenta le due regioni vicine, affacciate al caldo sole del Sud. Due anni fa il caso di Ciro Esposito durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli nel 2014 aveva peggiorato i rapporti fra le due tifoserie: brutto vedere che i tifosi ospiti non possano seguire i loro beniamini per problemi di ordine pubblico, cosa che fa male al calcio odierno. Ritorna Gonzalo Higuaín, carico per portare il suo Napoli a un secondo posto sicuro, mentre dall'altra parte c'è Francesco Totti, protagonista nell'ultimo periodo che ha risolto brutte situazioni contro Bologna, Atalanta e Torino. Il secondo posto è fondamentale per Luciano Spalletti e Maurizio Sarri, ormai il discorso Champions è chiuso, la Juventus con questo risultato porta a casa il suo quinto scudetto di fila ma la Serie A non ha finito di dare i suoi verdetti e adesso comincia un nuovo mini-campionato.

PRIMO TEMPO

La Roma si presenta molto cattiva e molto aggressiva, creando uno-due negli spazi stretti con il suo trio d'attacco, Salah si presenta già come un incubo per la fascia destra e Ghoulam affanna non poco per stargli dietro, ringranziando spesso un pilastro come Koulibaly, più volte chiamato in causa per chiudere situazioni pericolose. Dopo quarantotto secondi dall'inizio, Salah con un tiro al volo sibila il secondo palo, il Napoli prende coraggio e vede finalmente dopo tre partite il suo Pipita, che al 30' su lancio lungo in profondità di Callejón in mezzo ai due centrali stoppa e si presenta solo davanti a Szcezsny, che ci mette una pezza con le mani protese in tuffo. Belle prestazioni ma il risultato del primo frangente è di 0-0.

SECONDO TEMPO

La Roma cala, soprattutto come tenuta fisica. Nel primo tempo ha tartassato i centrali del Napoli, ma ora gli azzurri ne approfittano. Al 49' gran percussione di Mertens che prova a calciare e sfiora il palo alla sinistra di Szczesny, finché il belga regge il Napoli crea tanto, poi cala e Sarri lo sostituisce con Insigne. Dopo un periodo scialbo colossale occasione per lo 0-1, palla messa in mezzo verso Higuaín, Szczesny esce male, Hamšík arriva a colpo sicuro e Rüdiger in scivolata anticipa lo slovacco evitando un gol sicuro. La Roma si fa vedere a stenti, ma ancora una volta l'ingresso di Totti risolleva le sorti giallorosse. All'89' pressing finale della Roma, Salah sulla destra mette in mezzo, la difesa azzurra non vede Radja Nainggolan in mezzo, destro a giro rasoterra e gol dell'uno a zero che dà i tre punti alla Roma e lo scudetto alla Juventus.

Triplice fischio di Orsato, Roma batte Napoli e si porta a -2 dagli azzurri. Sarri rischia di perdere tutto se non vincerà le tre partite contro Atalanta, Torino e Frosinone. Boccone amaro per il Napoli, superiore sia tatticamente sia tecnicamente, con sei palle gol nitide ma mal sfruttate. La legge del calcio ha nuovamente punito gli azzurri, vince chi segna e non chi crea ma non concretizza. E la Juventus ringrazia.

[Immagine presa da corrieredellosport.it]