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Rocambolesco 3-2 all’Olimpico a favore dei capitolini, ora a -2 punti dagli emiliani e con la classifica che s’infiamma per la rincorsa al sesto posto.
 

 

L’emergenza centrocampisti costringe Reja al cambio di modulo, ritorno al 4-2-3-1 di Petkovic. Dias non convocato, più lungo del previsto il recupero del brasiliano, ancora Novaretti al centro della difesa. Linea mediana composta da Cana (ritorno al suo ruolo originario) e Onazi, con Gonzalez che dà forfait last minute, Mauri avanza dietro l’unica punta Klose, con ai lati Candreva e Lulic.
Donadoni conferma quanto pronosticato, preferendo solamente nella retroguardia Felipe a Paletta.
Sfondo ormai usuale, un Olimpico spoglio di tifosi, lo scontro diretto va in scena.
 
Primo Tempo – Giornata soleggiata e clima primaverile, condizioni ottimali, le squadre si presentano in campo cautamente; malgrado il cambio di modulo di Reja, le tattiche di gioco sono speculari, si vedono pertanto Biabiany e Schelotto da una parte, Candreva e Lulic dall’altra, le azioni passano per le fasce laterali ed i loro scarpini. Le prime fasi di gioco scivolano via senza emozioni, da registrare soltanto una tegola per la Lazio che perde Novaretti dopo dieci minuti (possibile stiramento), al suo posto Ciani. Improvvisamente, i padroni di casa sbloccano il risultato al quarto d’ora: scalata sulla fascia destra di Konko, pallone messo in mezzo dal fondo, il rasoterra del franco-marocchino scivola fra la retroguardia emiliana fino a trovare il tap-in vincente di Lulic. Sbloccata la partita, i ritmi iniziano ad intensificarsi, il solito Biabiany tenta di sfoggiare classe con una pretenziosa girata al volo, lo emula Acquah con un tentativo dalla lunghissima distanza, al terzo tentativo ci vuole Marchetti: Schelotto viene imbeccato bene in area e tira a colpo sicuro, salva il risultato il portiere biancoceleste; tuttavia, è solo il preludio al pareggio del Parma che capitalizza l’insistenza: alla mezz’ora, Cassano prova una botta da fuori che Marchetti respinge coi pugni centralmente, Biabiany è il più lesto ad agguantare la sfera e superare l’estremo difensore con un pallonetto seguito da un incornata da pochi passi dalla linea. Sale la tensione, si combatte a centrocampo, numerosi i duri interventi, volano i primi cartellini, fino al finale di tempo in cui la stanchezza apre gli spazi: prima Cassano viene fermato in extremis da Ciani appena prima di tentare il tiro da buona posizione, poi ancora Biabiany in pieno recupero tenta con un destro teso dal limite dell’area, alto.
 
Secondo Tempo – Il secondo tempo inizia così com’era finito il primo: il Parma preme per il vantaggio, la Lazio soffre tentando di colpire con le ripartenze, da sfondo lo fa la tensione per una partita decisiva che strozza lo spettacolo. Cassano è protagonista di un duello con Marchetti, più volte riprova il tiro da fuori, ma pecca di precisione o trova opposizione del portiere laziale. Esattamente come nel primo tempo, scatta l’ora di gioco e Lulic ha l’occasione per riportare avanti la propria squadra: ripartenza biancoceleste, il bosniaco si fa stregare a tu-per-tu con Mirante. Reja nota la mancanza di mordente nella Lazio, inserisce così Keita a fare il trequartista, Mauri arretra in mediana e Cana (ammonito) lascia il terreno di gioco. I padroni di casa crescono, si espongono e trovano il nuovo vantaggio: Klose viene servito in area da Lulic con un bel filtrante da posizione centrale, il tedesco è freddo e non sbaglia ritrovando il gol. Donadoni corre ai ripari, richiama uno spento Schelotto e dà spazio a Palladino, dentro anche Munari per Acquah, il suo Parma risponde con Parolo che conclude una bella manovra con un tiro dal limite alto di pochissimo. Il tempo scorre ed il Parma si sbilancia, la Lazio ritrova opportunità, come quando Radu prova ad imitare la scalata e l’assist vincente di Konko nel primo tempo, tuttavia Onazi in scivolata non arriva sul pallone messo in mezzo dal romeno.
A dieci minuti dal termine, i capitolini si compromettono da soli la partita: Ciani disimpegna malamente un cross degli avversari, il pallone sembra comunque facile preda di Marchetti, ma il portiere biancoceleste lo fa sfilare da sotto le gambe in rete. La Lazio tenta subito di rimediare all’enorme pasticcio, Mauri prova a servire Keita da posizione favorevole, ma il tiro dello spagnolo è centrale, poi esce per far posto a Postiga. Il forcing dei padroni di casa li espone, a pochi minuti dal termine Palladino si beve la retroguardia capitolina in dribbling, ma cincischia troppo sul pallone prima di tirare e si fa recuperare – enorme occasione di chiudere la partita gettata al vento! Non fa in tempo a finirsi di mangiare le mani Donadoni che arriva la beffa: nei minuti di recupero Keita s’invola sulla fascia, mette al centro un rasoterra raccolto da Candreva che tira una sassata sotto all’incrocio e regala a Reja una partita che vale una stagione.
 
Risultato fondamentale per Reja, la Lazio non molla l’obiettivo sesto posto, il Parma è stato avvertito. I biancocelesti ce l’hanno messa tutta, dopo essersi da soli inguaiati, hanno raddrizzato una partita pericolosa e regalato nuove emozioni alla stagione.
Due stop consecutivi, il Parma interrompe la striscia positiva e si fa riagguantare dalle pretendenti all’Europa League. Certo, ha una partita da recuperare, ma la trasferta all’Olimpico (sponda Roma) fa tremare all’idea di giocare un infrasettimanale in più delle concorrenti e non smuovere la classifica…