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Dopo i due pareggi contro Bologna e Bayern Monaco i bianconeri ritrovano i tre punti e a prescindere dal risultato di Fiorentina-Napoli mantengono la testa della classifica. Inter punita ancora una volta dai suoi errori.

 

Il derby d’Italia ridà forza alla Juventus nella lotta per il titolo. I bianconeri non sono affatto in calo, anzi continuano nel loro percorso quasi netto in casa dove in campionato si sono viste solo vittorie dal 23 settembre. Chi sperava che l’Inter potesse dare fastidio alla capolista è rimasto deluso: la squadra di Mancini non ha nemmeno provato a vincere la partita, complice un assetto tattico decisamente rinunciatario, col 3-5-2 che ricorda tanto il precedente allenatore, e nessun cambio di passo fino a quando la situazione era impossibile da recuperare, ossia dopo il 2-0. È vero che la Juve l’ha sbloccata su un episodio fortuito a suo favore, un errore di D’Ambrosio che ha favorito la deviazione vincente di Leonardo Bonucci, ma i padroni di casa quasi mai sono andati in affanno, controllando il match a proprio piacimento e gestendo successivamente il vantaggio senza troppe difficoltà, trovando una serata molto più tranquilla rispetto alla grande rimonta col Bayern. In una serata dove Dybala e Pogba sono rimasti leggermente in ombra ci ha poi pensato Álvaro Morata, subentrato all’argentino, a chiudere i conti procurandosi e trasformando un calcio di rigore concesso da Miranda, il cui errore testimonia la poca lucidità della squadra nerazzurra. Un girone fa l’Inter era otto punti sopra, poteva “ammazzare” la Juve (parole di Buffon) ma non l’ha fatto e adesso il distacco si è più che ribaltato, perché ora il passivo è di ben tredici punti, anche se in casa interista ciò che conta è il distacco dal terzo posto, che con stasera sale a cinque lunghezze e potrebbero diventare sette. Ciò che salta all’occhio in maniera evidente è una netta incapacità di fare gioco, una mancanza di idee che impedisce di mostrare una manovra quantomeno apprezzabile: a che serviva comprare Éder, oggi panchinato, quando invece il centrocampo è in emergenza assoluta senza uomini di qualità? Questo è un errore che potrebbe essere costato un’intera stagione, che la Juve è stata bravissima a capovolgere a suo favore dopo due mesi bui e che Mancini, al contrario, continua a non far svoltare dopo il KO contro la Lazio prima di Natale.

PRIMO TEMPO

L’ex Hernanes prova a dare un grosso rimpianto al suo recente passato dopo appena quattro minuti, sinistro potentissimo da quasi trenta metri e palla che si stampa sulla traversa complice un minimo ma decisivo tocco di Handanovic. La Juventus quando spinge in avvio manda in confusione la difesa avversaria, per due volte Murillo sbaglia intervento contro Mandžukic, la prima volta (6′) il croato mette in mezzo per Dybala la cui deviazione (probabilmente non in porta) rimbalza su Juan Jesus, la seconda (9′) l’ex Atlético Madrid calcia dal limite dell’area piccola ma manda alto sprecando una buona opportunità. L’Inter fa passare la bufera del quarto d’ora iniziale, in cui spesso i bianconeri hanno sbloccato il risultato nella striscia di quindici vittorie consecutive, e si ricompone soprattutto a metà campo (bel primo tempo di Kondogbia), l’inerzia della partita resta di marca bianconera ma i nerazzurri acquistano fiducia e coprono meglio il campo. Alex Sandro è provvidenziale con un intervento di testa ad anticipare D’Ambrosio su punizione di Telles, alla mezz’ora la chance più grossa ce l’ha Icardi su cross di Palacio bucato da Barzagli ma il centravanti interista non crede nel mancato intervento avversario e il suo tocco non è nemmeno un tiro. Chiellini al 36′ lascia il campo per un problema al polpaccio (dentro Rugani), per rivedere una parata prima dell’intervallo bisogna attendere il 41′, punizione di Telles e colpo di testa involontario di Mandžukic all’indietro bloccato da Buffon.

SECONDO TEMPO

Alla prima azione la Juventus passa: settanta i secondi sul cronometro, punizione lunga di Dybala, in realtà sbagliata, ma D’Ambrosio senza senso anziché lasciar sfilare il pallone senza avversari dietro di lui rimette in mezzo e serve un gentile omaggio a Leonardo Bonucci che ringrazia e mette dentro. Secondo gol in campionato per il centrale juventino e gara in discesa, con Dybala che poco dopo avrebbe la palla del 2-0 ma manda sul fondo quasi dall’altezza del dischetto del rigore su suggerimento dalla sinistra. L’Inter non cambia mai marcia, nemmeno dopo l’ingresso di Ljajic per l’infortunato Medel, dalle parti di Buffon non arrivano palloni ed è facile per i bianconeri gestire la ripresa, che si porta avanti stancamente senza vari sussulti. Allegri all’82’ toglie Dybala e mette Morata, lo spagnolo appena entrato si fa oltre metà campo di corsa, entra in area e affrontato da Miranda cade a terra dopo un contatto: rigore senza esitazioni per Rocchi, e le immagini gli danno ragione anche se qualcuno protesta per il contatto precedente fra i due. Dal dischetto proprio Álvaro Morata spiazza Handanovic: sono tre gol in un mese contro l’Inter per l’ex Real Madrid, già a segno due volte in Coppa Italia di cui una dagli undici metri. Solo dopo il 2-0 si svegliano i nerazzurri, Buffon deve intervenire su una punizione di Ljajic da fuori e un destro di Éder ben servito dal compagno ma non c’è più niente da fare per Mancini e i suoi.

Nona vittoria consecutiva in campionato per la Juventus nel suo stadio, è uno dei motivi che hanno permesso la grande rimonta e il momentaneo +4 sul Napoli, che domani affronterà la Fiorentina. L’Inter invece perde la terza trasferta nelle ultime quattro (l’altro è il pareggio di Verona, non certo un risultato positivo) e continua nel suo crollo verticale, sprofondando a -5 dalla Roma. Le due squadre si ritroveranno mercoledì sera al Meazza per il ritorno delle semifinali di Coppa Italia, ma dopo il 3-0 dell’andata sembra tutto già scritto.

IL TABELLINO

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini (36′ Rugani); Lichtsteiner, Khedira (78′ Sturaro), Hernanes, Pogba, Alex Sandro; Mandžukic, Dybala (82′ Morata). Allenatore: Allegri
Inter (3-5-2): Handanovic; Murillo, Miranda, Juan Jesus; D’Ambrosio, Felipe Melo, Medel (56′ Ljajic), Kondogbia, Telles (73′ Perišic); Icardi (85′ Éder), Palacio. Allenatore: Mancini
Arbitro: Gianluca Rocchi della sezione di Firenze (Manganelli – Padovan; Giallatini; Banti – Rizzoli)
Reti: 47′ Bonucci, 84′ rig. Morata
Ammoniti: Lichtsteiner, Hernanes, Khedira (J), Juan Jesus (I)

[Immagine presa da corrieredellosport.it]