Come all'andata, i bianconeri superano i granata nel derby della Mole, in cui il Torino non segna da addirittura dodici anni. 1-0 stavolta firmato da uno straordinario Tevez, all'ennesima prestazione da migliore in campo, condita dal bellissimo e decisivo gol del 30'. Proteste da parte del Toro per la mancata espulsione di Vidal (fallo di mano, era già ammonito) e per la non assegnazione di un rigore per una caduta di El Kaddouri in area juventina.
Non un derby indimenticabile, questa 188° sfida tra Juventus e Torino valida per la quinta giornata di ritorno della Serie A. Un derby comunque da cinque stelle per la stagione fin qui da incorniciare per entrambe le squadre della città piemontese (sommando i punti Torino è la prima città del campionato davanti a Roma), potenzialmente uno dei più combattuti degli ultimi anni soprattutto per il lavoro di Ventura, capace di costruire un ciclo che potrebbe presto riportare i granata in Europa. A quota 36, gli uomini dell'ex allenatore di Bari e Pisa non avevano nulla da perdere, essendo praticamente già salvi, forti della fiducia e autostima maturate col passare delle domeniche e trascinati da una coppia-gol come quella formata da Immobile e Cerci, prima di questa partita davanti agli avversari Tevez e Llorente nella classifica dei gol sommati fra i due attaccanti più prolifici delle compagini di Serie A (24 per gli italiani del Toro, 23 per i "latini" della Juve). I bianconeri, reduci dal turno di Europa League, giocavano per la terza volta in sette giorni allo Juventus Stadium ed erano chiamati a rispondere alla vittoria di ieri sera della Roma, riportatasi a -6, sempre con una partita da recuperare di cui tener conto. L'attesa era grande per vedere come i giocatori avrebbero reagito fisicamente, inoltre il clima prepartita indicava una certa (minima) preoccupazione per lo stato di forma del Torino, da anni non presentatosi con quella posizione in classifica ad un derby. Rispetto alla gara con i turchi Conte recuperava Barzagli, non Chiellini, stavolta però sostituito da Caceres e non da Ogbonna. A centrocampo spazio ai titolarissimi come così in attacco, con Osvaldo e Marchisio che si siedono in panchina. Il Torino si schierava con il solito 3-5-2, con El Kaddouri e Vives che vincono i rispettivi ballottaggi con Farnerud e Basha a centrocampo.
PRIMO TEMPO
Dopo la maestosa coreografia dello Stadium, si parte. Il Toro conclude per primo ma i tentativi iniziali di Vives e Kurtic sono tiri deboli e inconcludenti. La Juve fa possesso palla ma si espone a qualche contropiede di troppo, come al 10' quando El Kaddouri viene servito in profondità da Immobile, supera Barzagli allungandosi la palla e conclude cercando con scarso successo un pallonetto a scavalcare un Buffon in uscita. La risposta dei bianconeri è immediata e arriva tramite Tevez e Asamoah, i cui tiri col destro impensieriscono Padelli. Presto comunque il copione di Conte è svelato: cercare continuamente la verticalizzazione anche dalla difesa con passaggi rasoterra ma lunghi verso le punte, che devono dare le spalle alla porta e cercare di girarsi eludendo le marcature dei difensori granata, per poi puntarli o fraseggiare. E' questo uno degli accorgimenti tattici voluti da Conte per far schiacciare il Torino nella propria metacampo così evitando di prendere imbarcate in contropiede. Cerci resta largo sulla destra ma si vede poco, anche per l'ottima prova difensiva di Asamoah e Caceres, Immobile è invece molto intraprendente e in più di una occasione mette in difficoltà la difesa juventina, Barzagli stranamente su tutti. Ma anche Buffon deve vedersi dal suo (probabile) futuro compagno, il cui potente tiro da posizione defilata al 17' finisce fuori di poco ma distrugge addirittura l'appoggio della rete posto ai pali dietro la porta, richiedendo l'intervento degli addetti. Dopo questa occasione e soprattutto dopo il vantaggio juventino, il Toro sparirà quasi completamente dal terreno di gioco, lasciando grande iniziativa al palleggio dei centrocampisti bianconeri. Se al 22' e al 29' Pirlo prova a piazzare una delle sue perle direttamente da calcio di punizione, al 30' ci pensa Tevez a far esplodere lo stadio con un gol da cineteca: stop geniale su palla dalla sinistra verso il limite dell'area di Asamoah, palla che si alza quel che basta, l'Apache si gira e lascia partire un destro che si insacca nell'angolino alla destra di Padelli, il tutto senza guardare minimamente la porta. Un tiro al volo prodigioso, una giocata da campione, come l'argentino è, che da sola può decidere una gara incerta come un derby. Il Toro sembra annichilito e prova a reagire solo con una punizione forte ma imprecisa da parte di Bovo, scaturita però da un fallo di mano di Vidal che poteva essere sanzionato con il secondo giallo per il cileno, già punito al 12' dall'arbitro Rizzoli per un intervento in ritardo su uno scatenato El Kaddouri.
SECONDO TEMPO
Ripresa che stenta a decollare, soprattutto per la limitazione di spazi imposta alla Juve da un Torino molto chiuso, quasi arroccato nella propria metacampo se non nella propria area di rigore. Verso il 60' però la Juve comincia a commettere qualche errore di troppo con i suoi difensori, per esempio Bonucci (nelle verticalizzazioni) e Caceres, che al 63' costringe il suo compagno di reparto ad abbattere El Kaddouri al limite dell'area per evitare ulteriori complicanze. Sul calcio di punizione seguente lo stesso egiziano conclude alto, ma da questo momento fino alla fine il Torino mette pressione ai bianconeri, a loro volta costretti a sudare freddo e a difendersi in massa. Per la verità, al 66' Tevez ha la possibilità di fare doppietta e tagliare le gambe ai granata, ma è un super Padelli a dirgli di no da distanza ravvicinata. Alla lunga comunque la stanchezza post-Europa League si fa sentire sulla Juve, che non riesce più a imbastire azioni corali degne di nota, nonostante l'ingresso in campo di forze fresche come Marchisio. All'80' succede un episodio che farà discutere: El Kaddouri si addentra perentoriamente in area e cade dopo un contatto con Pirlo, giudicato regolare dall'arbitro: in diretta sembrava netta la simulazione del centrocampista di proprietà del Napoli, rivedendo i replay ci si accorge di un tocco di Pirlo sul piede sinistro del marocchino, che tuttavia pare leggero e non decisivo ai fini della caduta plateale dell'avversario. Con una più accurata visione delle immagini si scorge inoltre un "autosgambetto" di El Kaddouri, tuttavia probabilmente provocato dal tocco di Pirlo. Fatto sta che nonostante gli ingressi in campo di Meggiorini e di Farnerud la squadra di Ventura non si rende mai pericolosa e i suoi tentativi vengono continuamente rispediti al mittente dall'ottima difesa juventina, che regge fino al 94' inoltrato.
Vittoria importante per la Juve, a prescindere dalla valenza astratta per la conquista del derby, per rispondere alla Roma e tenerla ancora una volta a +6. Migliore in campo assoluto è risultato Tevez, arrivato con questo gol a quota 14 in campionato, a pari merito nella classifica marcatori con l'infortunato Giuseppe Rossi. Ma a parte la segnatura ci si trova di fronte all'ennesima prova di forza dell'argentino, stasera addirittura stoico per aver giocato tutto il secondo tempo e parte del primo con un dito rotto (almeno, così lui ha detto, poi gli esami diranno se si tratta di un problema più o meno serio). Bene anche il suo compagno di reparto Llorente, migliorato sotto il piano tecnico rispetto alle ultime uscite, mentre meno brillanti del solito, anche a causa dei pochi spazi disponibili per gli inserimenti, Pogba e Vidal. Prove più convincenti da parte di Pirlo e Asamoah (in gran forma), solita tanta corsa per Lichtsteiner. In difesa si è visto che Barzagli non era ancora al meglio, troppe volte si è fatto saltare da Immobile (anche se vanno dati sicuramente i meriti all'attaccante campano); meglio Caceres e Bonucci, molto bravi a parte qualche sbavatura in fase di costruzione del gioco, inoperoso o quasi Buffon. Per quanto riguarda il Torino, altra prestazione sottotono di Cerci in un big match, al contrario del suo compagno di scorribande Immobile, autore di una prestazione molto buona davanti agli occhi di dirigenti e tifosi juventini, pronti a riaccoglierlo nel futuro prossimo. A centrocampo molto bene El Kaddouri, vivace e sempre presente in fase offensiva, poco concreto Kurtic, utile e duttile Vives, impiegato nel finale come "anti-Pirlo" da Ventura. Serata difficile per Bovo, Glik e Moretti, impegnati a fronteggiare gli attaccanti bianconeri sempre spalle alla porta. Nel complesso, risultato che può essere ritenuto giusto o meno, ma l'impressione emersa anche durante la partita è che solo un colpo da campione come quello di Tevez avrebbe potuto decidere un derby combattuto e intenso. Per la Juve inizia un'altra settimana serrata, con gli impegni in trasferta in Turchia e a Milano, contro i rossoneri (dove mancherà Vidal squalificato per scatto di diffida), mentre il Torino si avvicinerà alla sfida con la Samp con la consapevolezza di aver tenuto testa molto di più che altre squadre ben più blasonate contro la prima della classe, una Juve da tredici vittorie su tredici in casa, a una vittoria dal record, detenuto proprio dal Torino degli anni '70. Un record che potrebbe essere raggiunto in occasione della prossima sfida in casa dei bianconeri, una sfida non qualunque, contro gli arci rivali della Fiorentina.
TABELLINO
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli , Bonucci, Cáceres; Lichtsteiner, Vidal (74′ Marchisio), Pirlo, Pogba, Asamoah; Llorente (88′ Padoin), Tevez (91′ Osvaldo). A disp.: Storari, Rubinho, Ogbonna, Peluso, Isla, Giovinco, Quagliarella. All.: Conte.
Torino (3-5-2): Padelli; Bovo (81′ Meggiorini), Glik, Moretti; Darmian, Kurtic (93′ Basha), Vives, El Kaddouri (85′ Farnerud), Pasquale; Immobile, Cerci. A disp.: Gomis, Berni, Rodríguez, Gazzi, Larrondo, Maksimovic, Masiello, Vesovic, Tachtsidis. All.: Ventura.
Arbitro: Rizzoli
Marcatori: 30′ Tevez.
Ammoniti: Vidal, Bonucci (J), Pasquale, El Kaddouri (T).
(fonte immagine: it.uefa.com)