Dodicesima vittoria su dodici partite casalinghe per gli uomini di Conte, Chievo che scende al penultimo posto. Asamoah e Marchisio sigillano il risultato nel primo tempo, come sempre dominato dalla Juve, poi un autogol di Caceres mette i brividi ai bianconeri, ma il 3-1 di Llorente chiude definitivamente la contesa. Da segnalare ancora i fischi di parte dei tifosi all’indirizzo di Giovinco al momento della sua uscita dal campo, stavolta è intervenuto duramente Conte.
Sempre più impressionanti i numeri che accompagnano l’incredibile campionato della Juventus, che con questo 3-1 sul Chievo centra la ventesima vittoria in ventiquattro giornate, la dodicesima su dodici in casa, in uno Juventus Stadium ormai reso un fortino. In più arriva il 59° gol, con la prima marcatura di Asamoah annessa (è il quattordicesimo realizzatore diverso in questa stagione), la seconda di Marchisio (il primo contro il Cagliari) e la decima di Llorente, arrivato alla doppia cifra appena alla ventunesima presenza nel campionato italiano. Quasi tutto bene per la Juve, che però deve fare i conti con un altro gol subito, il nono nelle ultime sette gare, il sesto consecutivo (la rete di Buffon non rimane inviolata dal 6 gennaio, Juve-Roma 3-0). Si tratta comunque del ritorno alla vittoria e ai tre punti dopo il pari con l’Hellas che aveva inculcato qualche dubbio sulla tenuta fisica e psicologica della squadra, che pure aveva dominato il primo tempo di quella sfida. E stavolta contro il Chievo, altra squadra di Verona, è capitato un calo analogo all’inizio della ripresa, dopo che nei primi 45′ i clivensi non avevano mai tirato in porta, e in effetti neanche in occasione dell’1-2 è successo questo, dato che si è trattato di un autogol molto goffo confezionato da Lichtsteiner e Caceres. Dopo una grande opportunità per Pellissier però, Llorente fa 3-1 e la partita non si riapre più, complice la concentrazione ritrovata dai bianconeri, soprattutto in un Vidal e in un Ogbonna decisamente più positivi rispetto alla scorsa settimana. Un Ogbonna che oggi era chiamato a sostituire l’infortunato Chiellini, out come così Barzagli, sostituito per la seconda volta consecutiva da Caceres. A centrocampo si è rivisto Claudio Marchisio, al posto di Pogba, mentre in attacco spazio a un’inedita coppia Llorente-Giovinco, con Osvaldo inizialmente in panchina dopo che in settimana l’italo-argentino era stato fermato dall’influenza. Grosse novità anche negli undici iniziali del Chievo, a partire dal portiere, il neo acquisto Agazzi, poi il rintegrato Guana (prima presenza stagionale per lui, fuori rosa per motivi disciplinari) e il rumeno Stoian, preferito a Paloschi.
PRIMO TEMPO
La Juve fin da subito imprime i suoi ritmi alla gara e fa molto possesso palla, a partire dai difensori, molto coinvolti nelle prime trame di gioco, spezzettate talvolta dai falli dei centrocampisti del Chievo (Guana ammonito dopo 4′), comunque incentrate sulla ricerca degli attaccanti e dello sfondamento centrale più che quello sulle fasce. Al 9′ sfiora il gol Pirlo con un potente tiro dal limite dell’area, pochi minuti dopo lo stesso 21 bianconero viene ammonito per un duro intervento su Hetemaj. Ma il Chievo non reagisce al dominio bianconero, e al 19′ la Juve passa meritatamente in vantaggio: è Asamoah, al primo gol stagionale, a sbloccare la gara con un bel tiro a giro partito dal suo piede preferito da un’insolita posizione, centrale rispetto alla sua fascia di competenza, raggiunta con un’incursione su cui i clivensi non hanno apportato giusta opposizione. Dopo l’1-0 i ritmi si abbassano, ma aumenta il conto dei cartellini gialli, con Llorente e Frey puniti dall’arbitro Valeri nel giro di pochi minuti. Sempre nel giro di pochi giri d’orologio, cambia anche il risultato, con Marchisio che raddoppia il suo conto personale ribadendo in rete una respinta non ottimale di Agazzi su punizione insidiosa di Pirlo, comunque calciata da una distanza considerevole. Il Chievo riesce quantomeno a effettuare un tiro (fuori) al 35′ con il senegalese Dramé, già autore di un gol allo Juventus Stadium l’anno scorso. Nonostante questo tentativo, la Juve va a riposo in vantaggio di due reti a zero, con un vantaggio uguale a quello di una settimana fa al Bentegodi.
SECONDO TEMPO
E i fantasmi del Bentegodi si ripresentano anche a Torino: l’inizio di secondo tempo del Chievo è incoraggiante e gli uomini di Corini prendono fiducia, anche grazie all’ingresso in campo di Sergio Pellissier, subito pimpante e pericoloso per la difesa della Juve. Al 51′ a maggior ragione i bianconeri cominciano a sudare freddo: contropiede dei clivensi che trovano grandi spazi nella metacampo juventina, cross dalla destra, rimpallo, la palla rimane pericolosamente nell’area piccola, arriva come un treno Lichtsteiner che decide di spazzare senza badare troppo a convenevoli ma sfortunatamente colpisce in pieno la schiena di Caceres, e la palla finisce goffamente alle spalle di Buffon, incapace di intervenire su questa carambola al limite dell’assurdo. Dopo questo autogol la Juve sembra in apprensione e infatti rischia clamorosamente di venire raggiunta da un Chievo rinvigorito anche a causa di un calo di concentrazione dei bianconeri, quando al 55′ Bonucci salva la sua porta immolandosi su un tiro quasi a botta sicura di Pellissier. Ma a differenza della gara con l’Hellas, la Juve non si distrae più e anzi trova abilmente il 3-1, con un colpo di testa di Llorente a cui non serve nemmeno saltare su cross perfetto dalla bandierina di Pirlo (decisiva anche l’uscita rivedibile di Agazzi che lascia la porta sguarnita). Dopo questo gol l’inerzia del Chievo scema e i primi 10 minuti di secondo tempo di appannamento della Juve rimangono 10. Il resto della partita è ordinaria amministrazione per i bianconeri, che sfiorano più volte il 4-1, con un tiro sull’esterno della rete di Giovinco al 68′, con una conclusione di Marchisio all’85’ e con un sinistro di poco alto di Osvaldo sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente. Al 72′ da segnalare l’episodio legato all’uscita dal campo della “Formica atomica” per lasciar spazio a Tevez, accompagnata dal solito contrasto tra fischi e applausi provenienti dai settori dello stadio, stavolta però non digerita né dal calciatore (inequivocabile il gesto di insulto verso la curva) né da Conte, che proibisce allo stesso di rientrare anzitempo negli spogliatoi e che riprende il suo pubblico, che prontamente tramuta i fischi in applausi.
La Juventus sale con questi tre punti a quota 63 in classifica su 72 disponibili, a + 12 sulla Roma (due partite in meno), preparandosi al meglio in vista del tour de force che la attende da questo giovedì in poi: si parte con la sfida in casa contro il Trabzonspor in Europa League, poi il derby di Torino domenica alle 18.30, quindi subito il ritorno dei sedicesimi in Turchia e la trasferta in campionato di San Siro contro il Milan, tutto nel giro di 10 giorni. La prestazione di oggi testimonia la forma ottimale della squadra, con Marchisio e Asamoah su tutti protagonisti di prestazioni sorprendenti. Ma ci sono complimenti da fare anche a Vidal, che per quanto riguarda concentrazione e applicazione ha già dimenticato la giornata no del Bentegodi, e a un certo Andrea Pirlo, anche oggi impeccabile nel suo centrocampo. Il Chievo deve fare invece i conti con la sesta sconfitta nelle ultime nove giornate e con una penultima posizione in classifica dopo le vittorie nel pomeriggio sia del Catania che del Livorno. Tempi duri quindi per Eugenio Corini, per cui sarà decisivo lo scontro diretto del Bentegodi contro proprio gli etnei di domenica prossima.
TABELLINO
Juventus (3-5-2): Buffon; Caceres, Bonucci, Ogbonna; Lichsteiner, Marchisio, Pirlo, Vidal (85′ Padoin), Asamoah; Giovinco (71′ Tevez), Llorente (71′ Osvaldo). A disp.: Storari, Rubinho, Peluso, Isla, Pogba, Quagliarella. All.: Conte
Chievo (3-5-2): Agazzi; Frey, Canini, Bernardini; Sardo, Guana, Radovanovic, Hetemaj, Dramè (66′ Rubin); Stoian (46′ Pellissier), Thereau (79′ Obinna). A disp.: Puggioni, Claiton, Squizzi, Mbaye, Bentivoglio, Guarente, Kupisz, Lazarevic, Paloschi. All.: Corini
Arbitro: Valeri
Marcatori: 17′ Asamoah, 29′ Marchisio, 51′ aut. Caceres(C), 58′ Llorente
Ammoniti: Guana e Frey (C); Pirlo, Llorente e Giovinco (J)
(fonte immagine: it.uefa.com)