Dopo il pareggio con la Lazio i bianconeri riprendono la corsa verso il terzo titolo consecutivo: travolti i rivali di sempre, ora fuori dalla zona Europa come l’anno scorso, grazie alle reti di Lichtsteiner, Chiellini e Vidal.
C’era un po’ di curiosità per capire come avrebbe reagito la capolista allo stop della serie di vittorie di fila avuto la scorsa giornata all’Olimpico, e il derby d’Italia era un interessante banco di prova per testare, se mai ce ne fosse bisogno, la capacità di reagire degli uomini di Conte: l’eliminazione in Coppa Italia e l’uno a uno con la Lazio sono state piccole sbavature che non sembra abbiano lasciato strascichi e avviato un periodo negativo, la Juventus è ancora quella macchina quasi inarrestabile capace di demolire gli avversari e sarà molto dura per la Roma mantenere vivo il campionato. È stata confermata ancora una volta la “regola del tre”, intesa come tre gol dei bianconeri nelle partite importanti, dopo il 3-2 al Milan, il 3-0 al Napoli e alla Roma ora ecco il 3-1 all’Inter, sfida certamente non di pari livello visto l’enorme divario in classifica ma sempre sentitissima da entrambe le parti e attesa ancor di più dopo le vicissitudini dell’ultimo mercato. I ventisei punti di distanza che ora separano i bianconeri dai nerazzurri si sono visti tutti in campo, tra le due squadre c’è un abisso che non potrà essere colmato dal solo Hernanes, visto che la rosa della Juve è di un’altra categoria in tutti i reparti. Conte ha trovato, e questo spesso gli capita nelle partite importanti, le motivazioni giuste per dare quel qualcosa in più in grado di fare la differenza, con la conferma avuta dal fatto che i suoi giocatori avevano una rabbia e una grinta di gran lunga maggiore rispetto agli avversari, cosa servita per arrivare prima sui contrasti e capitalizzare nell’occasione dei due gol a inizio ripresa che hanno chiuso la sfida con oltre mezz’ora di anticipo. All’Inter probabilmente neanche il più ottimista dei tifosi pensava di avere possibilità concrete di tornare a casa da Torino ripetendo l’impresa di quindici mesi fa o anche solo con un pari, la sconfitta di stasera serve solamente a far aumentare ancor più i dati su una crisi senza fine: una sola vittoria nelle ultime dieci giornate, peggior rendimento di tutto il campionato nel 2014 (solo Bologna e Chievo, che però hanno fatto un punto in più, sono ancora a secco nel nuovo anno), due soli gol segnati nell’ultimo mese e mezzo, peraltro da due difensori, e la zona Europa League scappata via di mano per la vittoria del Verona nel pomeriggio. Serviva qualcosa di più dei soli D’Ambrosio e Hernanes, soprattutto serve un cambio di mentalità immediato, e l’allenatore non sembra in grado di poter rendere questa squadra mediocre nuovamente prolifica come a inizio stagione, il gioco è del tutto assente e quando l’Inter è in possesso di palla non sa cosa fare, nessuno prende delle iniziative e si vedono solo degli inutili passaggi corti. Per rendersi conto della differenza d’atteggiamento basta guardare gli schieramenti iniziali: i moduli sono praticamente speculari, 3-5-2 per Conte e 3-5-1-1 per Mazzarri, ma se il bianconero può contare su Asamoah e Lichtsteiner interni con Pirlo, Pogba e Vidal centrali il nerazzurro mette Jonathan e Nagatomo laterali con Kuzmanovic, Kovacic e Taïder, tutta un’altra cosa e si vede. I grandi protagonisti del calciomercato appena concluso non trovano spazio dal primo minuto: Guarín addirittura è rimasto a casa, Hernanes e Osvaldo sono in tribuna, Vucinic siede in panchina. Un’ora prima dell’inizio del match disordini fuori dallo Juventus Stadium con il pullman dell’Inter oggetto di un lancio di sassi e uova, una persona è stata fermata.
PRIMO TEMPO
L’avvio della Juve, come da marchio di fabbrica della casa, è portentoso, tempo due minuti e Handanovic è chiamato al doppio miracolo su Tévez, con l’argentino liberato solo in area da una palla rimessa in mezzo da Pogba dopo un corner respinto, bravo il portiere sloveno sulla prima conclusione dell’Apache e sulla ribattuta, poi Chiellini manda alto. Le maglie bianconere arrivano sempre per prime sul pallone, sono poche le volte in cui l’Inter riesce a uscire dalla propria metà campo e quando lo fa difficilmente si propone con più di due-tre uomini, al quarto d’ora l’enorme libertà concessa dagli ospiti ai padroni di casa produce il vantaggio, Pirlo ha un incredibile spazio ai trenta metri per fare quello che vuole, potrebbe anche tirare ma invece si inventa un tocco morbido in avanti per l’inserimento di Stephan Lichtsteiner, completamente lasciato da Kovacic, colpo di testa in tuffo dello svizzero e il gioco è fatto. Secondo gol in campionato per l’esterno destro juventino, l’altro era arrivato qualche settimana fa sul campo del Cagliari. È tutto facile per i bianconeri contro un avversario colpito ulteriormente nel morale già basso di suo, addirittura per poco Kuzmanovic non riesce a fare autogol da solo deviando un angolo prolungato da Bonucci in maniera pericolosa all’indietro, il pallone per fortuna del serbo finisce nuovamente sul fondo. Tévez impegna Handanovic con un tiro da fuori bloccato dal portiere senza troppi problemi, per Storari invece primo tempo di totale tranquillità senza far rimpiangere lo squalificato Buffon ma al 40′ viene graziato da Palacio in contropiede, su palla persa a centrocampo da Bonucci parte in progressione Kovacic, suggerimento sulla destra per il numero otto il cui tiro di destro termina alto da buona posizione. Errore molto grave quello del miglior marcatore stagionale dell’Inter, la Juve prova ad approfittarne con Asamoah un paio di minuti dopo, sinistro da fuori del ghanese che Handanovic respinge con i pugni.
SECONDO TEMPO
Come già successo contro la Roma parte la ripresa e la Juve va in gol: già nel primo tempo l’Inter aveva rischiato perdendo palla in uscita da corner, stavolta sbaglia Nagatomo con un rinvio insensato regalando palla a Vidal, il suo tiro sporco finisce a Pogba che irride Kuzmanovic e tocca vicino verso Giorgio Chiellini, destro dal limite dell’area piccola ed è il raddoppio. Segna persino con l’altro piede il centrale juventino, mancino naturale, per lui si tratta della terza marcatura in campionato, Milan e Bologna le altre sue vittime. Palacio manda alto col sinistro un traversone basso di Álvarez, Mazzarri inserisce Milito ma appena lo fa prende il terzo gol, su una rimessa laterale nessuno dei difensori nerazzurri si preoccupa di marcare gli avversari, Llorente ha così tutto il tempo di girarsi in area, subentra Pogba che calcia trovando Handanovic, Rolando pasticcia e il primo a buttarsi sul pallone è Arturo Vidal che di rabbia firma il tris. Undicesimo centro del cileno, raggiunto così Tévez (che non segna dalla tripletta al Sassuolo di due mesi fa) come principale cannoniere bianconero, soprattutto quello che conta è la chiusura anticipata del discorso tre punti. Dentro pure D’Ambrosio (debutto) e Rubén Botta, proprio l’argentino è uno dei più intraprendenti nel nulla assoluto ospite, la Juve abbassa leggermente il ritmo e concede qualcosa ai frastornati avversari, al 71′ arriva così il punto della bandiera, lo firma Rolando in mischia su calcio d’angolo con la palla che staziona per diversi secondi nell’area di rigore e viene messa in rete con il sinistro dal difensore portoghese, già in rete al Verona nel mese di ottobre. Ci sarebbero venti minuti per provare a impaurire la capolista, Bonucci regala un corner deviando un traversone da sinistra rischiando qualcosina e dimostrando di non essere più in completo controllo del match, l’Inter però non ha la qualità e le idee per abbozzare una rimonta, la chance a quattro dalla fine l’avrebbe pure con Palacio su cross di D’Ambrosio prolungato da Milito ma l’argentino dimostra ancora una volta di essere in serata no mandando di testa alto solissimo sul secondo palo. Nel finale entra Vucinic con tanta voglia di dare un dispiacere a quella che poteva essere la sua squadra, il montenegrino nel recupero, su contropiede avviato da Tévez, colpisce il palo complice la deviazione di Rolando e va a un passo dal poker.
Archiviato il doppio stop di Roma la Juventus trova di nuovo i tre punti, portandosi a più nove sui giallorossi ma con una partita in più visto il rinvio per impraticabilità di campo di Roma-Parma nel pomeriggio, i bianconeri comunque hanno in mano il destino del campionato a prescindere da cosa farà la squadra di Garcia quando verrà recuperata la gara non disputata nel pomeriggio. Quarta sconfitta nell’ultimo mese e mezzo per l’Inter, sempre più in basso in classifica, superata dal Verona (prossimo avversario della Juve) e raggiunta al sesto posto dal Torino, con il Parma minaccioso un punto più indietro e la Lazio in ripresa servirà tornare a vincere domenica prossima nel posticipo contro il Sassuolo, battuto 0-7 all’andata.
IL TABELLINO
Juventus (3-5-2): Storari; Barzagli (63′ Cáceres), Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (82′ Isla), Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah; Llorente (86′ Vucinic), Tévez. Allenatore: Conte
Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonathan (58′ D’Ambrosio), Taïder, Kovacic (66′ Botta), Kuzmanovic (53′ Milito), Nagatomo; R. Álvarez; Palacio. Allenatore: Mazzarri
Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze (Ghiandai – Padovan; Barbirati; Peruzzo – Giacomelli)
Reti: 15′ Lichtsteiner, 47′ Chiellini, 55′ Vidal, 71′ Rolando (I)
Ammoniti: Kuzmanovic, R. Álvarez (I), Pogba (J)
[Immagine presa da tuttosport.com]