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Lo slovacco segna a un minuto dalla fine e permette al Genoa di poter ancora sperare nell'Europa League, a patto che venga accolto il ricorso contro la mancata concessione della licenza UEFA. L'Inter invece è fuori da tutto.

 

Fa festa il Genoa. Festeggia comunque il Ferraris, perché è giusto che i tifosi ringrazino la squadra per l'ottima stagione che nessuna licenza UEFA potrà mai cancellare. Festeggia Gasperini, che per la seconda volta di fila in casa riesce a battere il suo dimenticabile passato. Probabilmente non servirà per andare in Europa League, ma questo successo è la ciliegina sulla torta di una stagione pressoché impeccabile da parte del Genoa, rimasto per tutto il campionato nella parte alta della classifica grazie a una continuità di risultati che non è venuta meno neanche dopo la mancata concessione del visto per le coppe europee. Chi non fa affatto festa è l'Inter, avviata a chiudere un'altra stagione tragica con il rischio fondato di uscire tra le prime otto e dover fare i preliminari di Coppa Italia a metà agosto: l'Europa League era sfumata sabato scorso con la Juventus, stasera si è completata l'opera di distruzione dell'annata con il solito gol ridicolo arrivato a causa di svarioni terrificanti della difesa, una costante fin da settembre e che obbligherà Mancini a costruire da zero un reparto totalmente inaffidabile. L'Inter era andata due volte avanti, si è fatta sempre raggiungere e poi l'ha persa a un minuto dal recupero con il colpo di testa di Kucka; l'errore madornale è stato il 2-2, un'altra follia di Handanovic prima (da quando ha parlato di voler giocare da Champions ha commesso una serie di orrori da portiere alle prime armi) e Ranocchia poi (riproposto con risultati drammatici con Juan Jesus al centro, una delle coppie peggio assortite della storia), perché portando il vantaggio all'intervallo sarebbe potuta essere un'altra partita: è stata comunque divertente, soprattutto nel primo tempo, e l'Inter l'avrebbe potuta vincere a un quarto d'ora dalla fine con il doppio legno sulla stessa azione di Hernanes e Brozovic, ma in questo momento la buona sorte non è certo a casa Inter.

PRIMO TEMPO

Lestienne, schierato all'ultimo da Gasperini per un problema accusato nel riscaldamento da Tino Costa, ha la prima occasione di un primo tempo ricchissimo con un destro dai venti metri respinto in tuffo da Handanovic. L'Inter va vicina al gol con un cross di Kovacic per il solissimo Brozovic che di testa manca da pochi passi il vantaggio, ma anche il Genoa tiene un ritmo esaltante e va a un passo dall'uno a zero con un cross di Rincón sul quale Juan Jesus interviene malissimo appoggiando il pallone per Lestienne, colpo di testa a botta sicura e Handanovic con un guizzo salva i suoi. Dopo tante sofferenze difensive l'Inter passa al 19': Hernanes si allarga a sinistra e crossa sul secondo palo per Mauro Icardi, colpo di testa contrastato da Edenílson che diventa un assist e tocco sull'uscita di Perin per il ventesimo gol in campionato, tanti quanti Tévez. Il Genoa non sta affatto a guardare e riprende la situazione in cinque minuti, prima Kucka impegna Handanovic da fuori (21') e poi su palla dentro di Bertolacci Medel tocca aiutando involontariamente Leonardo Pavoletti a controllare al limite, girata e destro tra palo e portiere per la perla che vale l'uno a uno. Non c'è un attimo di pausa, la partita è bellissima e l'Inter fa 1-2 alla mezz'ora, Kovacic verticalizza, Icardi prolunga per Rodrigo Palacio che a tu per tu con Perin non sbaglia e firma il gol dell'ex. Pavoletti in mischia colpisce la traversa ancora con una pregevole girata, a Icardi vengono annullati due gol in quindici secondi (fuorigioco sul primo, le immagini non chiariscono sul secondo) e al 41' il Genoa ritrova il pari in maniera casuale, perché su un pallone lungo Handanovic liscia in scivolata, Ranocchia fa altrettanto e Maxime Lestienne non ha problemi a porta vuota a segnare il suo primo gol in Serie A.

SECONDO TEMPO

Ritmo non certo uguale rispetto ai primi quarantacinque minuti ma specialmente grazie al Genoa la partita rimane godibile. Al 58' bel contropiede nerazzurro solo che Palacio al momento del dribbling scivola e l'azione sfuma, i pericoli più grossi li crea il Genoa con diverse discese palla al piede che mandano in tilt la tremebonda difesa ospite, tanto che D'Ambrosio deve spendere l'ammonizione (era diffidato) per fermare lo scatenato Pavoletti. Un tiro da fuori di Bertolacci chiama a un'altra parta importante Handanovic, su corner poco dopo l'ex Burdisso di testa manda fuori d'un niente. Per venticinque minuti quasi solo rossoblù in campo, poi improvvisamente riemerge l'Inter e quasi si porta per la terza volta in vantaggio: Hernanes riceve palla da Juan Jesus, salta Roncaglia e scarica un sinistro potente che si spegne sul palo, Brozovic raccoglie al limite, salta un uomo e la piazza ma è incredibilmente sfortunato perché prende la traversa, secondo legno in pochi secondi. Dentro Bonazzoli e Shaqiri che orchestrano un'altra opportunità colossale, lo svizzero raccoglie un passaggio un po' troppo lungo del classe 1997 e crossa di destro, Icardi si libera della marcatura e impatta di testa ma manca lo specchio di pochi centimetri, un minuto prima era arrivata una strepitosa parata di Perin su destro insidiosissimo di Hernanes. Sembra tutto pronto per l'assedio finale dell'Inter e invece all'89' segna il Genoa, su punizione di Edenílson Juraj Kucka colpisce nella mischia e mette in porta il definitivo 3-2 che manda in visibilio Marassi.

Considerato che al momento la licenza UEFA non sembra poter essere recuperata il Genoa potrebbe aver fatto un favore incredibile ai cugini della Sampdoria, ora a due punti dalla certezza della qualificazione in Europa League (sempre a patto che non venga concesso ai rossoblù di andarci). I liguri chiuderanno il campionato contro il Sassuolo, poi dovranno sperare nel CONI. Seconda sconfitta consecutiva per l'Inter, adesso l'ultima giornata contro l'Empoli sarà un mesto addio a un'altra stagione da dimenticare.

IL TABELLINO

Genoa (3-4-3): Perin; Roncaglia, Burdisso, De Maio; Rincón, Kucka, Bertolacci, Edenílson; Iago Falqué (83' Izzo), Pavoletti, Lestienne (77' Laxalt). Allenatore: Gasperini
Inter (4-3-1-2): Handanovic; D'Ambrosio (87' Puscas), Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo; Brozovic (76' Shaqiri), Medel, Kovacic; Hernanes; Palacio (77' Bonazzoli), Icardi. Allenatore: Mancini
Arbitro: Paolo Tagliavento della sezione di Terni (Dobosz – Marrazzo; Vivenzi; Peruzzo – Tommasi)
Reti: 19' Icardi (I), 24' Pavoletti, 30' Palacio (I), 41' Lestienne, 89' Kucka
Ammoniti: Hernanes, Brozovic, D'Ambrosio, Juan Jesus (I), Kucka, De Maio, Roncaglia (G)

[Immagine presa da gazzetta.it]