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I bianconeri vincono la loro dodicesima partita consecutiva e fanno dieci su dieci in casa. Neanche la combattiva Samp di Mihajlovic è riuscita a frenare la banda di Conte, che pure ha rischiato di venire ripresa dai blucerchiati trascinati da un super Gabbiadini. In gol Vidal due volte, Llorente e Pogba, per gli ospiti un autogol a favore e la rete dello stesso Gabbiadini.

 

E con questa fanno diciotto, diciotto vittorie in venti partite, una media incredibile e inpronosticabile, che non può far altro che lasciare rassegnata l’inseguitrice più agguerrita, la Roma, a -8 dai bianconeri nonostante un ruolino di marcia pazzesco. La Juve, aspettando il Bayern in Germania, è la squadra che ha realizzato più punti tra le squadre dei campionati europei maggiori a questo punto, 55 su 60 disponibili. Eppure l’ultima vittoria contro la Sampdoria è stata senza dubbio una delle più difficili da conquistare dell’intera serie, merito di Sinisa Mihajlovic, capace di mettere in campo undici guerrieri combattivi e mai domi, che a parte i primi 20 minuti stellari degli uomini di Conte hanno ben figurato e addirittura sfiorato l’impresa di portarsi sul 3-3 in occasione di una traversa di Gabbiadini. A proposito, il ragazzo in prestito proprio dalla Juve è stato la vera spina nel fianco per la difesa bianconera, priva di Bonucci per un infortunio dell’ultimo minuto: tanto movimento, tante idee, collaborazione coi compagni e soprattutto un sinistro invidiabile che ha messo più volte in apprensione un Buffon, pure ieri sera in stato di grazia. Niente di negativo da dire quindi sui liguri, degni avversari della capolista e fino a ieri bestia nera dello Juventus Stadium, dove nei due anni precedenti avevano conquistato un pareggio (3-3) e una vittoria targata dalla celebre doppietta di Mauro Icardi. La Juve invece miete l’ennesima vittima e risponde subito alla Roma, vincente per 3-0 nella sfida con il Livorno (vedi articolo) mantenendo le distanze in classifica dai giallorossi, in vista del big match dei quarti di finale di Coppa Italia di martedì sera allo Stadio Olimpico.
Capitolo formazioni: rispetto alla vigilia Mihajlovic inserisce il terzino Vasco Regini al posto di Costa, mentre Conte è obbligato a far scendere in campo Ogbonna al posto dell’acciaccato Bonucci, poi confermato Marchisio nel ruolo di regista davanti alla difesa.

PRIMO TEMPO
La partita, nonostante la pioggia battente, inizia subito con dei ritmi forsennati e vede entrambe le compagini pressare alte e cercare il fraseggio veloce. Dal 10′ in poi la Juve comincia a fare sul serio e dopo un paio di conclusioni pericolose murate arriva la prima vera occasione con un tiro potente di Tevez che finisce di poco a lato al 15′. E’ solo il preludio al gol, meritato del vantaggio bianconero, firmato da Vidal, abilissimo nel tagliare verso l’area con un inserimento alle spalle dei difensori blucerchiati e a superare Da Costa con un tocco sotto pregevole favorito da un rimbalzo maldestro del pallone. Prima, azione genialmente orchestrata da Llorente e da Pogba, con il primo bravo a lavorare di sponda e a servire il secondo, autore dell’assist dopo una cavalcata fino al limite dell’area di rigore. La Sampdoria reagisce subito e prova a raddrizzare la contesa, ma i tentativi di Gabbiadini e Gastaldello non vanno a buon termine. E’ invece la Juve a raddoppiare al 25′, finalizzando un momento di grande intensità: è un colpo di testa imperioso di Fernando Llorente su calcio d’angolo dalla destra che permette ai bianconeri di portarsi sul 2-0, niente da fare per Da Costa. Analogamente a quanto accaduto pochi minuti prima, i blucerchiati non subiscono alcun contraccolpo e anzi, attaccano con maggior convinzione e vanno vicini ad accorciare le distanze, come al 26′ quando ci vuole un grande intervento col piede di un grande portiere quale Buffon per negare la gioia del gol a Mustafi. Al 29′ l’intraprendenza degli ospiti rischia di essere punita ancora, ma la conclusione sul primo palo di Tevez colpisce il palo interno per poi essere deviata da Da Costa. Ad un certo punto gli sforzi della Samp vengono ripagati, in maniera beffarda per la Juve, che va in difficoltà ancora una volta su azione da calcio piazzato: al 38′ infatti una deviazione di Barzagli su cross di Gabbiadini mette fuori causa Buffon e permette alla partita di riaprirsi. Sembra che questo autogol possa tramortire i bianconeri o quantomeno infondere ulteriore fiducia nei liguri, ma passano appena due minuti e la Juve fa 3-1 con il calcio di rigore guadagnato e trasformato da Arturo Vidal, arrivato con questa doppietta al decimo gol in campionato, record per lui. La prima frazione di gioco si chiude dunque con un punteggio ricco, un 3-1 giunto nel miglior momento della Sampdoria, dopo che la Juve aveva impressionato soprattutto nei primi 25 minuti per qualità e intensità di gioco mostrate.

SECONDO TEMPO
Si riparte con un cambio nella formazione di Mihajlovic, che inserisce il brasiliano Renan per un non pervenuto Bjarnason. La pioggia continua a cadere su Torino e condiziona i primi minuti di gioco, che si segnalano soprattutto per un lieve infortunio al polso per Chiellini e per qualche iniziativa da palla inattiva per gli ospiti. Al 51′ Pogba prova a riaccendere l’entusiasmo dei tifosi sugli spalti con un’azione personale delle sue che però non si conclude con successo per un controllo non felice a ridosso dell’area blucerchiata. Al 61′ i ragazzi di Mihajlovic sfiorano il pareggio con De Silvestri, sul cui tiro a botta sicura si supera ancora una volta Buffon, ma è questo un altro segnale delle inedite difficoltà su calci piazzati per la difesa bianconera, oggi orfana di Bonucci, comunque sostituito degnamente da Ogbonna. Tuttavia in attacco la squadra di Conte continua a martellare e al 62′ Llorente si mangia il possibile gol del 4-1 con un diagonale rivedibile su assist ottimo di Vidal., a tu per tu con il portiere avversario. Al 68′ il basco comincia a rimpiangere seriamente questo errore quando vede la Samp fare 2-3 e riaprire la gara: altro errore difensivo su calcio d’angolo, De Silvestri è liberissimo di concludere, super intervento di Buffon, tap-in vincente di Gabbiadini, che perviene ad un meritato gol a coronamento di una grande prestazione. Prestazione che potrebbe compromettere definitivamente i rapporti del giovane con i suoi (probabili) futuri compagni, quando al 73′ coglie una clamorosa traversa con un tiro da fermo dalla traiettoria insidiosa, su cui Buffon sembrava non poterci far nulla. A parte gli scherzi, anche quest’ultima azione dimostra il valore potenzialmente enorme di questo giovane calciatore di proprietà juventina, che non poteva scegliere miglior palcoscenico se non lo Juventus Stadium per mettersi in mostra. Ma la legge del calcio, si sa, è spietata, e allora dopo vari tentativi, il presente della Juve, Paul Pogba, torna a segnare un gol dei suoi al 78′ di questa partita, che si chiuderà proprio sul 4-2: bellissimo il suo tiro dai 25 metri che supera Da Costa sul secondo palo, potente, preciso e soprattutto importantissimo ai fini del risultato. Nel finale la Sampdoria non riesce più ad impensierire i padroni di casa, la Juve invece sfiora il 5-2 ancora con Pogba e vede l’ingresso in campo di Peluso, Quagliarella e Giovinco con annesse standing ovations per Asamoah, Llorente e Tevez.

Vittoria dal sapore particolare per la Juve, che poche volte aveva sofferto così tanto in casa in questa stagione. Merito di una Samp ben messa in campo e caratterialmente all’altezza di una sfida così impegnativa. Non si può di certo imputare nulla ai blucerchiati, che pur subendo quattro gol hanno tenuto testa alla capolista e hanno addirittura sfiorato il 3-3 con Gabbiadini, assoluto protagonista per la sua squadra. Conte dovrà rivedere assieme ai suoi i troppi errori difensivi su calci piazzati che di solito non caratterizzano le partite della sua squadra, e che hanno rischiato di compromettere l’ottima prestazione, l’ennesima, offerta ai propri tifosi. Bene comunque la difesa, con Buffon imperioso e con Ogbonna ottimo sostituto di Bonucci. Barzagli è l’autore dell’autogol, Chiellini ha alternato grandi interventi a falli spesso plateali e ad una marcatura errata in occasione del 2-3. Benissimo il centrocampo, con Marchisio mai nominato nella sintesi di qui sopra, ma meritevole di una lode per la capacità di interpretare il ruolo di Pirlo davanti alla difesa, qualcosa che vedremo sicuramente riproposto in futuro da Conte. Prestazioni ancora più convincenti per gli esterni ma soprattutto per Pogba e Vidal, i pezzi pregiati della Juve, entrambi in gol e autori di una grande partita sotto tutti i punti di vista. Rimane a secco stavolta l’Apache Tevez, che comunque lotta come sempre e colpisce pure un palo, mentre Llorente segna un gol di testa da centravanti vecchio stampo (uno delle sue realizzazioni più belle con la maglia bianconera) ma si mangia pure una facile occasione nella ripresa. Dodicesima vittoria consecutiva per i bianconeri, che continuano la rincorsa al record assoluto dell’Inter di Mancini, con più di un pensiero però sull’impegno di Coppa Italia con i rivali di quest’anno, la Roma.

TABELLINO

Juventus (3-5-2): Buffon, Barzagli, Ogbonna, Chiellini, Lichtsteiner, Vidal, Marchisio, Pogba, Asamoah (80′ Peluso), Tevez (85′ Giovinco), Llorente (86′ Quagliarella). A disposizione: Storari, Rubinho, Caceres, Bonucci, Isla, Padoin, Pirlo, Pepe, Vucinic. All.: Conte

Sampdoria (4-2-3-1): Da Costa; De Silvestri, Mustafi (52′ Costa), Gastaldello, Regini; Palombo, Obiang; Gabbiadini, Bjarnason (46′ Renan), Wszolek (71′ Sansone); Eder. A disp.: Fiorillo, Tozzo, Berardi, Rodriguez, Salamon, Fornasier, Gavazzi, Pozzi. All.: Mihajlovic

Arbitro: Gervasoni

Marcatori: 18′ Vidal, 24′ Llorente, 41′ Vidal, 78′ Pogba (J), 38′ aut. Barzagli, 69′ Gabbiadini (S)

Ammoniti: Gastaldello, Wszolek (S), Chiellini (J).

(fonte immagine: it.uefa.com)