Nell’anticipo delle 12.30 del 27° turno della Serie A i bianconeri prevalgono sui viola grazie ad una perla del centrocampista ghanese. Va quindi alla Juve il primo dei tre round che vedranno di fronte le due arcirivali anche in Europa League, i prossimi 13 e 20 marzo. Decisamente meglio la Juve nei primi 45′ quando Buffon rimane inoperoso, nella ripresa invece la Fiorentina fa soffrire la capolista arrivando a colpire una clamorosa traversa con Ryder Matos.
Conte e Montella dovevano fare i conti con molte assenze per motivi vari: nella Juve mancavano per squalifica Pirlo e per motivazioni personali Osvaldo (che ha ottenuto un permesso per l’imminente nascita di un’altra figlia), inoltre Bonucci è rimasto in panchina per far spazio a Ogbonna e per riposare dopo un filotto di presenze da titolare obbligate; i viola invece dovevano fare a meno degli squalificati Borja Valero e Tomovic, oltre al lungodegente G.Rossi, assoluto protagonista della gara d’andata con una tripletta che condannò la Juve alla prima e finora unica sconfitta stagionale in campionato. Stavolta in attacco non figura neanche Joaquin, altro marcatore di quel famoso 4-2, bensì Gomez e Vargas insieme al solito Cuadrado, prossimo obiettivo di mercato proprio della Juve. A centrocampo il sostituto, almeno sulla carta, di Borja Valero si chiama Anderson, giocatore arrivato dal Manchester United a gennaio, mentre nella difesa a quattro agiscono Diakité e il capitano Pasqual sulle fasce e Gonzalo e Savic centrali. Nella Juve inoltre torna titolare dopo l’infortunio uno degli ex del match (l’altro è Aquilani), Giorgio Chiellini.
PRIMO TEMPO
E’ la Juve che inizia a pressare con più convinzione la Fiorentina, che cerca di superare il centrocampo bianconero con dei lanci lunghi. Nel giro di pochi minuti i padroni di casa guadagnano tre calci d’angolo senza riuscire a risultare pericolosi, comunque i viola sembrano troppo passivi e a tratti poco concentrati, come quando Pizarro al limite della sua area perde ingenuamente un pallone poi non sfruttato completamente da Tevez. In queste prime battute di marca bianconera si intravedono già alcuni colpi di quelli che sono i giocatori più in forma a disposizione di Conte, e cioè Marchisio e Asamoah: il primo si trova benissimo nella posizione di Pirlo, da dove può sfruttare la sua tecnica e visione di gioco per servire intelligentemente i compagni e per dettare i ritmi alla gara, il secondo spinge con continuità e si fa trovare sempre pronto nelle situazioni offensive. E’ però dell’altro esterno del 3-5-2 della Juve, Lichtsteiner, il primo tiro pulito verso lo specchio della porta difesa da Neto, anche se il mancino dello svizzero prende una traiettoria ad uscire e finisce abbondantemente fuori (15′). Fiorentina senza idee e surclassata dall’intensità del centrocampo bianconero, capace soltanto di lanciare lungo e chiudersi negli ultimi 25 metri: si sente eccome la mancanza di Borja Valero in fase di impostazione, in più Pizarro non sembra in giornata come così i difensori che non riescono a giocare con calma la palla, ricorrendo sempre a soluzioni innaturali per i canoni del gioco della Fiorentina. La Juve tuttavia non riesce a concretizzare le occasioni che crea, per esempio con lo scatenato Asamoah, che nel giro di un minuto fra il 26′ e il 27′ tira per ben due volte dalla stessa posizione defilata all interno dell’area viola, trovando prima l’ottima opposizione di Neto su conclusione peraltro deviata, poi non trovando alcuna “spizzata” su una palla rasoterra che taglia tutta l’area prima di spegnersi sul fondo. La viola ci prova con dei tentativi da fuori, ma Buffon rimane inoperoso per tutta la prima frazione, grazie anche ai suoi difensori che in più di un’occasione si frappongono fra palla e porta. Al 42′, come un fulmine a ciel sereno, arriva la rete del vantaggio bianconero, siglato a sorpresa da Kwadwo Asamoah, giocatore poco prolifico sotto porta ma arrivato già al secondo gol in campionato dopo quello contro il Chievo: è bravissimo qui il ghanese ad accentrarsi dalla fascia, eludere la marcatura di Gonzalo con un dribbling di tacco e concludere con il destro, con la palla che si insacca alla sinistra di Neto impattando sul palo interno (decisiva forse una deviazione di Pizarro che fa alzare leggermente la traiettoria del pallone). 1-0 meritato per la Juve, che domina questo primo tempo sotto tutti i punti di vista, e pure gol meritato per Asamoah, reduce da un periodo di forma eccellente.
SECONDO TEMPO
Serve una scossa per far riprendere una Fiorentina avulsa e inconcludente nel primo tempo, lontana anni luce da quella che asfaltò la Juve lo scorso Ottobre, così Montella interviene negli spogliatoi ordinando di pressare più alti la Juve facendo attenzione a marcare un Marchisio troppo libero di agire nel primo tempo. Così i viola scendono in campo con un altro piglio, arrivando subito a segnare il gol del pareggio con Diakité, annullato però giustamente per una leggera posizione di fuorigioco dell’ex laziale al momento della battuta del calcio di punizione di Aquilani (alcuni arbitri opinionisti nei vari post-partita dichiarano la regolarità della posizione del difensore fiorentino, resta comunque una decisione molto difficile da prendere in diretta). La nuova Fiorentina comincia a carburare e a mettere sotto pressione la Juve, che deve limitarsi a difendere arroccata nella propria metacampo come già successo sovente in questo 2014. Al 59′ primo sussulto per Mario Gomez, il cui colpo di testa finisce di poco a lato, una delle poche azioni in cui l’ex Bayern è stato veramente sfruttato dai crossatori suoi compagni. Montella decide di cambiare le carte in tavola inserendo Matias Fernandez e Wolski al posto dei due deludenti Anderson e Pizarro, in seguito anche Ryder Matos (e non Matri) al posto di Gomez, scegliendo quindi di non rischiare le due punte nonostante il risultato sfavorevole. All’80’ proprio questa scelta dell’allenatore campano può rivelarsi più che azzeccata, ma fra la gloria di Matos e il gol c’è di mezzo una traversa, che salva Buffon e tutta la Juve da un pareggio-beffa. I toscani non saranno più così pericolosi nei dieci minuti restanti, ma c’è da dire che in questa ripresa la Juve ha mostrato un evidente (e aspettato) calo fisico, testimoniato anche dall’impressionante score di 0 tiri in porta effettuati nei secondi 45′. Nel finale però saranno preziosi come l’acqua nel deserto sia Pogba, uno degli ultimi a mollare e protagonista di qualche iniziativa importante, sia Padoin, bravissimo a guadagnare proprio nell’ultimo minuto di recupero un fondamentale calcio piazzato a ridosso dell’area della Fiorentina per fallo ingenuo di Gonzalo, mettendo fine alle sofferenze bianconere.
Ventitreesima vittoria in ventisette partite per la Juventus, una media di 2,67 punti a partita, che se continuasse così porterebbe Conte a festeggiare lo Scudetto con all’attivo più di 100 punti, un record assoluto per il nostro campionato (il massimo è stato quota 97, raggiunta dall’Inter di Mancini nel 2007). A proposito di record, si tratta della quattordicesima vittoria consecutiva in casa per i bianconeri, che eguagliano così il precedente primato del Torino datato 1976 (solo se si conta il campionato corrente, fra le stagioni ’47-’48 e ’48-’49 il Torino ne fece 21) e si confermano come uno dei club più vincenti fra le mura amiche in tutta Europa (quest’anno solo il Bayern tiene testa in questa classifica speciale alla Juve). Questo 1-0 resta comunque un risultato che mette molta pressione alla Roma, impegnata stasera in una complicatissima trasferta a Napoli, e che dà ancora più morale in vista dell’andata degli ottavi di Europa League in programma giovedì alle 21 proprio allo Juventus Stadium nella rivincita con i viola.
TABELLINO E PAGELLE
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Ogbonna 6.5, Chiellini 6.5; Lichtsteiner 6 (78′ Caceres 6), Vidal 6, Marchisio 6.5 (82′ Padoin), Pogba 6, Asamoah 7; Tevez 6 (80′ Isla sv), Llorente 6. A disp.: Storari, Rubinho, Bonucci, Giovinco, Peluso, Quagliarella. All.: Conte
Fiorentina (4-3-3): Neto 6; Diakité 5.5, G.Rodriguez 5.5, Savic 5.5, Pasqual 5.5; Anderson 5 (57′ Mati Fernandez 6), Pizarro 5 (65′ Wolski 5.5), Aquilani 6; Cuadrado 5.5, Gomez 5.5 (76′ Matos 6), Vargas 6. A disp.: Rosati, Lupatelli, Roncaglia, Compper, Ambrosini, Bakic, Ilicic, Joaquin, Matri. All.: Montella
Arbitro: Orsato
Marcatori: 42′ Asamoah
Ammoniti: Vidal e Asamoah (J), Savic, Aquilani e G. Rodriguez (F)
(fonte immagine: it.uefa.com)