Gli uomini di Conte partono alla grande e infilano due volte Rafael con Tevez nei primi 20 minuti. Nella ripresa però risorge il Verona che accorcia subito le distanze con Toni e infine colpisce allo scadere con Juanito Gomez. Amarezza in casa Juve, dove l’esordio di Osvaldo rimane una delle note positive, gioia e anche un po’ di polemica in casa Hellas, con gli scaligeri che recriminano per due falli di mano in area bianconera non puniti.
La Juve si ferma di nuovo: non per colpa di una sconfitta, risultato che manca dal 2-4 di Firenze in campionato, ma per colpa di un pareggio e di un pareggio decisamente più amaro dell’1-1 contro la Lazio di due settimane fa. A Verona, infatti, i bianconeri subiscono un’insolita rimonta vedendo svanire il vantaggio di due gol con cui si era chiuso il primo tempo, giocato decisamente bene dagli uomini di Conte, che anzi hanno dominato in lungo e in largo. E per questo nell’intervallo Mandorlini deve aver strigliato i suoi, perché appena tornati in campo si è vista un’altra partita, con la Juve stranamente imprecisa e pasticciona in difesa, il Verona aggressivo e pericoloso davanti, come al solito. Qualcosa quindi non è andato nei meccanismi mentali e tattici dei bianconeri, a cui va riconosciuta una prima frazione di gioco spesa su livelli altissimi, con un possesso palla netto e nulla di rischiato in difesa, ma a cui va rimproverata una seconda frazione giocata superficialmente e senza quella fiamma continua fatta di cattiveria e lucidità su ogni pallone, che probabilmente non poteva durare 90′. E a nulla sarebbe servito, dato che la realizzazione di Juanito è arrivata ben oltre l’ultimo minuto regolamentare. Un Juanito Gomez che non partiva nemmeno titolare, dato che sulla fascia sinistra in attacco agiva Jankovic, a coadiuvare i confermatissimi Iturbe e Toni. A centrocampo Mandorlini sceglieva inizialmente Donadel e non Cirigliano, in difesa ancora spazio per Albertazzi e Marques. Conte invece confermava le impressioni della vigilia con Càceres dentro e Osvaldo in panchina pronto a debuttare.
PRIMO TEMPO
La partenza juventina è assolutamente travolgente: già dopo due giri di lancette Rafael è chiamato al miracolo su una deviazione beffarda di Hallfredsson verso la propria porta. Nulla può però poi il portiere brasiliano due minuti dopo sul tap in di Carlos Tevez dopo una respinta non perfetta su tiro di Asamoah, che sancisce il ritorno al gol dopo 50 giorni dall’ultima volta dell’Apache. L’argentino non si ferma qui e decide di segnare anche il secondo gol di giornata al 21′ quando con il mancino finalizza un assist perfetto di Pogba, fissando il punteggio su un 2-0 meritato per la Juve, autrice fin qui di una gara forsennata e con di fronte un Verona annichilito e incapace di reagire. Gli scaligeri continuano infatti a sbagliare passaggi a ripetizione e a chiudersi in 10 uomini dietro la linea della palla una volta persa essa. Dall’altra parte la Juve e quindi anche Pirlo godono di molto spazio fino al limite dell’area, dove invece è difficile trovare varchi per gli inserimenti dei centrocampisti, per cui si ricorre ai classici passaggi rasoterra per gli attaccanti, bravi a giocare di sponda spalle alla porta, cosa che ancora non riesce a Luca Toni, che non si vede fino al 25′ quando controlla un bellissimo pallone su un lancio lungo ma viene ripreso da un ottimo Càceres. Al 37′ è ancora l’uruguayano protagonista di un grande intervento, stavolta in scivolata e a salvare una situazione ancora più intricata per i suoi, su una ripartenza di Jankovic, lesto nell’anticipare un Vidal troppo molle in mezzo al terreno di gioco. A parte questa sbandata, il primo tempo bianconero è notevole, per qualità di palleggio, quantità di palloni giocati e solidità difensiva (Buffon pressochè inoperoso) e in più i due gol di Tevez sembrano aver tagliato le gambe ai padroni di casa, disastrosi sotto quasi tutti i punti di vista nonostante un sostegno impressionante dei loro tifosi sugli spalti.
SECONDO TEMPO
Il Verona comincia subito con un altro piglio e sfrutta una delle sue armi, il calcio piazzato: al 51′ Romulo scodella in mezzo un cross tagliato e il bomber Toni non può che insaccare con un colpo di testa in tuffo su cui Buffon può solo deviare leggermente, senza scongiurare quello che è il sesto gol preso nelle ultime cinque giornate. Da rivedere la marcatura di Bonucci e Chiellini, nonché la posizione di partenza dell’attaccante (c’è da dire che pure il secondo gol della Juve era viziato da una posizione irregolare di Tevez, comunque difficile da vedere). Fatto sta che la partita si riapre con questo episodio, che testimonia pure qualche crepa nella tenuta difensiva dei bianconeri, soprattutto su situazioni di palla ferma. La Juve subisce il colpo e allora Conte decide di cambiare: al 65′ dentro Osvaldo, al debutto, e fuori Llorente. E un esordio che poteve essere trionfale si trasforma invece in sfortunato, quando due minuti dopo l’entrata in campo l’italo-argentino colpisce il palo cercando di anticipare Rafael in uscita. Ma questa seconda frazione è avversa ai bianconeri, che si salvano già al 79′ quando su una palla sporca di Toni Buffon si supera tuffandosi alla disperata e respingendo fuori dalla sua porta il tentativo dell’ex compagno. Quest’ultimo è comunque un segno di qualcosa che è cambiato nella storia della partita, che infatti si conclude con l’incredibile beffa per la Juve, con il gol di Juanito Gomez al 94′ su dormita generale: ancora assist di Romulo, i cui cross hanno messo in difficoltà la difesa avversaria, colpo di testa repentino dell’ala che sorprende pure Buffon, spiazzato. E il Verona poteva agganciare i bianconeri anche prima, se non fosse per l’arbitro Doveri, reo di non aver fischiato un rigore per l’Hellas per fallo di mano in area di Lichtsteiner.
Resta tanta amarezza dunque in casa Juve, per aver buttato via due punti in una partita dove si poteva gestire decisamente meglio il vantaggio di 2-0. C’è anche un po’ di rabbia per l’atteggiamento rivedibile di alcuni giocatori soprattutto nel secondo tempo, dove sembravano lontani parenti di quelli scesi in campo nel primo. Bene Osvaldo, alla sua prima con la nuova maglia, come così il suo partner Tevez, mentre per il resto spicca la prestazione convincente almeno per i primi 45′ di Asamoah. Il Verona gode per l’ennesimo gol di bomber Toni, anche oggi capace di mettere in difficoltà una difesa forte come quella dei campioni d’Italia, se pur orfana di Barzagli (la sua assenza è stata parzialmente mascherata da Càceres, mentre Ogbonna non ha fatto bene dal momento della sua entrata in campo al posto dell’infortunato Chiellini) e per Romulo, un giocatore che piace a molte big, Juve compresa, oggi protagonista con due assist. La fortuna dei bianconeri per quanto riguarda la classifica è il risultato di 0-0 nel derby romano, che mantiene invariate la distanza di nove punti sui giallorossi. Per l’Hellas invece si tratta di un ritorno al ruolo di guastafeste delle grandi dopo le ultime sconfitte, subite per mano di Milan e Roma.
TABELLINO
Verona (4-3-3): Rafael; Cacciatore (41′ st Juanito Gomez ), Marques, Moras, Albertazzi; Romulo, Donadel (24′ st Cirigliano), Hallfredsson; Iturbe, Toni, Jankovic (17′ st Martinho). A disp.: Nicolas, Borra, Pillud, Donati, Marquinho, Cacia, Gonzalez, Sala, Agostini. All. Mandorlini.
Juventus (3-5-2): Buffon; Chiellini (30′ st Ogbonna), Bonucci, Caceres; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah (35′ st Peluso); Tevez, Llorente (20′ st Osvaldo). A disp.: Storari, Rubinho, Isla, Padoin, Pepe, Marchisio, Vucinic, Giovinco. All. Conte
Arbitro: Doveri
Marcatori: 4′ e 21′ Tevez (J), 6′ st Toni, 49′ st Gomez Taleb (V)
Ammoniti: Marques, Hallfredsson (V)