Bianconeri a un punto dall'aritmetica della vittoria del terzo Scudetto consecutivo, che tuttavia potrebbe già arrivare domenica pomeriggio in caso di non vittoria della Roma a Catania. A Reggio Emilia partita tutt'altro che facile, con il Sassuolo che passa in vantaggio con Zaza e tiene botta fino al 35' quando Tevez si inventa l'1-1. Nella ripresa Marchisio e Llorente la chiudono, a fine partita festeggiamenti da fine campionato per Conte e i suoi uomini.
Trenta su trentacinque. La Juve non si ferma neanche con il Sassuolo, dove trova la undicesima vittoria nelle ultime dodici gare di campionato (trentesima totale, eguagliato il record assoluto della Serie A a girone unico dell'Inter nella stagione 2006/2007) e di fatto toglie ogni residuo di speranze alla Roma per il sogno Scudetto, ora distante solo un punto, facilmente raggiungibile nelle ultime tre giornate. Eppure i giallorossi vedendo la partita ci hanno creduto eccome, perché stasera il Sassuolo si è dimostrato un'altra volta squadra all'altezza della categoria, capace di dar sempre fastidio alle "big", come successo con la Juve, messa in seria difficoltà per buona parte del primo tempo e salvata da Buffon in più circostanze nell'arco dei 90'. Nonostante le buone prestazioni però, i neroverdi, che erano reduci da sette punti su nove, si trovano ancora in zona calda (sono quartultimi a parimerito con il Bologna, ma sopra i felsinei per gli scontri diretti) e sono attesi dal calendario probabilmente più difficile rispetto a Chievo, Bologna e Livorno. Il Sassuolo infatti dovrà affrontare due trasferte complicate come quelle del Franchi e di San Siro, in più riceveranno il Genoa in casa, il Chievo ha un potenziale match point in casa col Torino, il Bologna contro il Catania. La Juve invece, quasi archiviato il discorso Scudetto, si avvia verso l'importantissima sfida di Europa League di giovedì, quando potrebbe veramente entrare nella storia accedendo a una finale da disputare in casa contro un avversario non proibitivo fra Valencia e Siviglia. Andando anche più in là, in caso di vittoria della Coppa, i bianconeri deterrebbero il record assoluto di vittorie di Coppe UEFA/Europa League che già condividono con Inter e Liverpool (3 a testa). Già stasera con il Sassuolo Conte schierava una formazione di potenziali titolari anche per giovedì, con unici non titolari Ogbonna e Isla. I neroverdi rispondevano con il tridente Sansone-Zaza-Floro Flores e con l'ex Ziegler nel ruolo di mezzala sinistra.
PRIMO TEMPO
Si parte sotto la pioggia battente al Mapei Stadium, sùbito scatenato il Sassuolo con un Nicola Sansone molto attivo nei pressi dell'area bianconera, due volte fermato da Asamoah fallosamente. Al 9' però nessuno riesce a fermarlo: Tevez viene contrastato nella metacampo avversaria, l'ex Parma prende palla e salta mezza Juve in accellerazione, poi serve in profondità uno scaltro Simone Zaza che non ci pensa due volte, tira e, grazie anche a una deviazione di Ogbonna, sorprende Buffon sul suo palo, portando clamorosamente in vantaggio i suoi. Il gol di Zaza, che proietta il Sassuolo a +3 sulla zona retrocessione, non è un lampo isolato, ma la squadra di Di Francesco ha veramente approciato bene la partita, e con organizzazione, sacrificio e ripartenze argina la Juve, impossibilitandone il consueto gioco sugli attaccanti e sugli esterni, costantemente pressati e raddoppiati, persino da Sansone e Floro Flores. Strano ma vero, i bianconeri non tirano in porta, il Sassuolo invece ci riprova al 17' con un tiro a giro di Sansone da fuori area, fuori di non molto, poco dopo con un tiro forte ma centrale di Floro Flores su cui Buffon è attento. Al 22' si svegliano i bianconeri e Tevez va davvero vicino al pareggio con un destro al volo secco ma non molto preciso sugli sviluppi di un calcio d'angolo; è comunque un segnale per i suoi compagni, che quantomeno ora cercano di più la verticalizzazione e la giocata semplice piuttosto che i virtuosismi, come al 25' quando Marchisio per poco non si presenta davanti a Pegolo su suggerimento dell'Apache, poi è lo stesso portiere a parare facilmente su tiro da fuori di Pogba. La Juve è quindi in crescita (al 28' altra occasione con un tiro di Llorente deviato provvidenzialmente da un ottimo Cannavaro) nonostante il campo bagnato non faciliti il possesso palla bianconero, con il Sassuolo che comunque dà l'impressione di essere molto pericoloso a ogni ripartenza guidata dal forte Zaza, che fa venire letteralmente il mal di testa ad Ogbonna o dal rapido Sansone, la cui unica pecca è l'imprecisione sotto porta. Ma tutto l'impegno che puoi mettere in una partita contro una squadra di fenomeni come la Juve non può evitare che campioni come Carlos Tevez decidano in qualsiasi momento di tirare fuori il coniglio dal cilindro e inventarsi colpi come quello dell'1-1 bianconero. Siamo al 35', l'Apache riceve orizzontalmente da Marchisio al limite dell'area, si sposta verso l'esterno e lascia partire un destro fantastico (leggermente deviato) angolato quanto basta, su cui Pegolo non può opporsi. E' il diciannovesimo gol in campionato per l'argentino, al secondo posto in classifica marcatori insieme a Toni, e anche il quarto personale alla sua vittima italiana preferita finora, il Sassuolo, battuto già tre volte lo scorso dicembre ai tempi della prima tripletta con la maglia n.10 della Juve. Sembrerebbe tutta in salita ora la gara per i padroni di casa, ma prima del duplice fischio di Damato è proprio Zaza a sfiorare un altro gol in questo divertente primo tempo, trovando stavolta sulla strada del suo potente sinistro un super Buffon.
SECONDO TEMPO
Come detto da Marchisio a fine partita, Conte si fa sentire negli spogliatoi, perché un passo falso a questo punto potrebbe giocare brutti scherzi nonostante il vantaggio che permane sulla Roma anche in caso di pareggio. Tuttavia è ancora il Sassuolo a entrare meglio in campo, riuscendo a pressare gli juventini come a inizio primo tempo. Al 54' Sansone prova a sbancare il lunario ma il suo mancino dopo slalom sulla difesa avversaria finisce a lato, un minuto dopo praticamente la partita si può considerare finita: protagonista del secondo gol bianconero è Pirlo, stavolta non per una punizione mozzafiato ma per un pregevole assist, un tocco delicato che con altrettanta eleganza Claudio Marchisio trasforma in gol con un sinistro al volo a tu per tu con Pegolo. Terza rete stagionale per il "Principino", altra marcatura importante dal sapore di Scudetto del cammino bianconero, siglata proprio da uno dei calciatori più legati a questa maglia, che Marchisio indossa praticamente da vent'anni. Partita finita perché dopo l'1-2 il Sassuolo non ha più le forze per tenere ritmi alti e per controbattere a una Juve in forma fisica smagliante, ancor di più in questo secondo tempo dopo una prima frazione non brillante, non di certo per mancanza di tenacia e forza di volontà, dimostrata in primis da un Di Francesco che (giustamente) non ha paura di passare al 4-2-4 inserendo Floccari per Ziegler. Ma i neroverdi così facendo lasciano molta più iniziativa ai bianconeri, micidiali nello sfruttare tutti gli spazi concessi. Al 67' Marchisio sfiora la doppietta, poco dopo Tevez centra in pieno la traversa con un piazzato su suggerimento del neo entrato Lichtsteiner. Occasioni che sono il preludio per l'arrivo del 3-1, firmato tutt'altro che banalmente da un Fernando Llorente quasi non pervenuto fino al minuto 76', quando insacca un passaggio dal fondo dello stesso svizzero con un colpo di tacco meraviglioso, ciliegina sulla torta di questo terzo Scudetto consecutivo ormai ad un passo, fatto testimoniato dalla scivolata sulle ginocchia "alla Mourinho" di Conte per festeggiare la quindicesima rete in campionato dello spagnolo, che di fatto archivia la pratica Sassuolo e avvicina inesorabilmente la Juve alla meta tanto voluta e con tanto merito quasi raggiunta. Nel finale c'è spazio per un'altra grande parata di Buffon su Floccari e per un tiro altissimo di Tevez da buona posizione, ma soprattutto per l'entrata in campo di un ritrovato Vidal, apparso già in forma e pronto per l'Europa League.
Scudetto a un passo. L'esultanza di gruppo dopo il triplice fischio da parte dei giocatori e dello staff di Conte in mezzo al campo è sintomo della sensazione di vittoria che ormai sta travolgendo positivamente una Juve pronta a entrare nella storia. Un'esultanza da prove generali prima del 5 maggio, data buona per l'assegnazione del campionato, che premia i numerosi tifosi del Mapei Stadium noncuranti dell'abbondante pioggia. Il Sassuolo festeggia meno e torna negli spogliatoi con un po' di rammarico per alcune situazioni di gioco sfruttate in maniera non efficace (come la ripartenza sbagliata appena prima il raddoppio firmato Marchisio), ma altresì con un po' di fiducia e ottimismo in più, considerando l'ottima prova di Zaza per esempio oppure il rientro dopo squalifica di Berardi già dalla prossima partita. La Juve pensa già al Benfica, intanto esce da Reggio Emilia con un'unica nota negativa, Angelo Ogbonna, autore di una prova insufficiente e addirittura sostituito per scelta tecnica con Bonucci da Conte, insomma una bocciatura neanche tanto velata per l'ex Torino, mai veramente dentro il progetto tecnico bianconero quest'anno. Non benissimo nemmeno Isla, il cui subentrante Lichtsteiner con un paio di giocate ha dimostrato tutta la differenza tra i due. Capitolo record: mancano quattro punti per superare il record assoluto di 96 punti conquistati in un campionato a girone unico dell'Inter nella stagione 2006/2007, mentre quello relativo alla sola storia bianconera è stato superato già oggi (93 punti contro i 91 del precedente primato della Juve di Capello).
TABELLINO E PAGELLE
Sassuolo (4-3-3): Pegolo 5.5; Gazzola 6, Antei 5.5, Cannavaro 6, Longhi 6; Chibsah 6.5 (33' st Brighi), Magnanelli 5.5, Ziegler 5.5 (20' st Floccari 5.5); Sansone 6 (38' st Masucci), Zaza 6.5, Floro Flores 6. A disp: Pomini, Polito, Ariaudo, Mendes, Terranova, Pucino, Rosi, Marrone, Farias. All.: Di Francesco
Juventus (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6, Ogbonna 5 (29' st Bonucci 6), Chiellini 6.5; Isla (15' st Lichtsteiner 6.5), Marchisio 6.5, Pirlo 6 (35' st Vidal sv), Pogba 6, Asamoah 6; Llorente 6.5, Tevez 7. A disp.: Storari, Caceres, Peluso, Padoin, Lichtsteiner, Pepe, Giovinco, Osvaldo, Vucinic, Quagliarella. All.: Conte
Arbitro: Damato
Marcatori: 9' Zaza, 35' pt Tevez (J), 13' Marchisio (J), 31' st Llorente (J)
Ammoniti: Zaza e Ogbonna (J)
(Fonte immagine: LaPresse)