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Il gol di testa del brasiliano basta all'Inter per avere la meglio sul Verona: è la quinta vittoria consecutiva con una rete di scarto.

 

Quando l'anno scorso l'Inter vinse 7-0 contro il Sassuolo alla seconda giornata c'era qualcuno che, ricordandosi dell'identico precedente di settembre 2013, fece notare come fosse meglio vincere sette partite per 1-0 piuttosto che una per 7-0. Ecco, l'Inter attuale sembra aver preso alla lettera quell'annotazione: cinque gare, sei reti segnate, quindici punti. Anche contro il Verona è stato sufficiente un gol per portare a casa i tre punti, in un match tutt'altro che spettacolare giocato abbastanza male ma deciso dal colpo di testa a inizio ripresa di Felipe Melo, arrivato nelle ultime ore di mercato fra tanto scetticismo e capace in poche settimane di prendersi sulle spalle il peso del centrocampo nonché della squadra. La combinazione fra i due ex Galatasaray (il corner è stato battuto da Alex Telles, un altro dei non tantissimi che si sono segnalati in positivo) è un chiaro segnale di come il progetto voluto da Roberto Mancini stia sempre più prendendo la forma che il tecnico aveva in mente sin dal 14 novembre 2014, quando proprio dopo l'ultimo Inter-Verona al Meazza rilevò Walter Mazzarri per la sua seconda avventura nerazzurra: certo, il gioco latita, alcuni singoli devono ancora dimostrare il loro valore (Ljajic, all'esordio stasera, è stato impalpabile) e sarebbe sempre preferibile chiudere partite come queste ben prima del 90' (quanto accaduto in contemporanea in Juventus-Frosinone ne è una chiara dimostrazione), però l'impressione è che stia nascendo una squadra molto solida, che concede poco e in un modo o nell'altro butta giù la porta avversaria usando o un colpo di classe o la fisicità dei giocatori in campo. Al povero Verona, dimezzato dagli infortuni (out Márquez, Rômulo, Ionita, Hallfreðsson, Toni, Fares e lo squalificato Jankovic, più Pazzini infortunatosi al quarto d'ora), un punto sarebbe stato oro colato, i gialloblù hanno pure avuto la palla sullo 0-0 per portarsi in vantaggio ma Sala ha colpito la traversa e sul capovolgimento di fronte è arrivato l'1-0 avversario, a Mandorlini gira quasi tutto per il verso sbagliato e l'unico buono spunto è il fatto di aver retto comunque discretamente contro la capolista.

PRIMO TEMPO

Partita che stenta a decollare, dopo un quarto d'ora di poco e niente piove sul bagnato per il Verona, già tartassato dagli infortuni, perché Pazzini si fa male alla caviglia sinistra dopo aver subito un fallo da Felipe Melo (il brasiliano cade sull'ex di serata successivamente all'intervento falloso) e al 21' lascia il posto a Siligardi dopo aver provato invano a rientrare in campo. Ci vuole metà tempo per vedere l'Inter, Guarín riprova il sinistro vincente del derby ma stavolta trova Moras e sul rimpallo Perišic calcia male passando di fatto il pallone a Rafael. Un paio di buone combinazioni della nuova coppia d'attacco gialloblù creano qualche pericolo, Siligardi vince due rimpalli e manda alto col sinistro, Juanito non arriva per poco di testa su un cross dalla destra di Pisano, dall'altra parte Kondogbia si ritrova il pallone dentro l'area e calcia alto di sinistro, l'Inter alza il ritmo solo dopo il 40' ma non impensierisce Rafael, la chance migliore è una botta potente di Medel dal limite respinta da Viviani.

SECONDO TEMPO

Il Verona ha un'incredibile occasione per sbloccare la situazione al 55', lancio calibratissimo di Greco che scavalca Alex Telles, Sala controlla bene e dal limite dell'area calcia a giro di sinistro, Handanovic può solo guardare il pallone che lo scavalca e si stampa sulla traversa. Sospiro di sollievo enorme per il presidente interista Thohir in tribuna, i suoi impostano l'azione d'attacco e ottengono un corner, dalla bandierina Alex Telles batte teso sul primo palo e Felipe Melo, anticipando Albertazzi, firma il gol del vantaggio, il suo primo con la maglia dell'Inter e il suo ritorno nel tabellino dei marcatori a quasi cinque anni dall'ultima volta (17 ottobre 2010, Juventus-Lecce 4-0). Mancini mette dentro Jovetic e Biabiany, quest'ultimo al rientro dopo oltre un anno di stop per un'aritmia cardiaca, nel tentativo di chiudere la partita e non soffrire come nelle precedenti occasioni, il montenegrino si fa vedere al 63' con un grande assist arretrato per Perišic, il cui sinistro viene parato a terra da Rafael. Un tentativo sbilenco di Sala non impensierisce Handanovic, chiamato invece alla bella parata al minuto 78 su un mancino centrale da quasi venticinque metri di Siligardi, soltanto un po' centrale, i veronesi fra tanti limiti e senza un vero centravanti ci provano fino alla fine, anche con il debuttante subentrato Zaccagni che manda fuori dopo un bel dribbling, ma il finale è nuovamente di marca nerazzurra con un paio di azioni in contropiede non finalizzate da Jovetic prima e Perišic poi.

L'Inter aggiorna nuovamente il dato sulle vittorie consecutive: sono cinque su cinque, cosa che non accadeva addirittura dal 1966-67, con Helenio Herrera in panchina. I nerazzurri, ancora a punteggio pieno, guadagnano tre punti sulla Roma e due su Juventus, clamorosamente già staccata di dieci punti dopo appena un mese di campionato, e Napoli, dietro in seconda posizione resta solo la Fiorentina a dodici punti e proprio i viola saranno i prossimi avversari nel posticipo di domenica sera, di fatto il primo scontro diretto d'alta classifica della stagione. Ancora senza vittorie in campionato l'Hellas, che domenica riceverà al Bentegodi la Lazio tornata a vincere stasera contro il Genoa.

IL TABELLINO

Inter (4-3-1-2): Handanovic; Santon, Medel, Miranda, Telles (89' Ranocchia); Guarín, Felipe Melo, Kondogbia (62' Biabiany); Perišic; Ljajic (57' Jovetic), Icardi. Allenatore: Mancini
Verona (5-3-2): Rafael; Pisano, Bianchetti, Moras, Helander, Albertazzi (70' Souprayen); Sala (75' Zaccagni), Viviani, Greco; Pazzini (21' Siligardi), J. Gómez. Allenatore: Mandorlini
Arbitro: Carmine Russo della sezione di Nola (Dobosz – Paganessi; Crispo; Guida – Pezzuto)
Rete: 56' Felipe Melo
Ammoniti: Guarín, Kondogbia, Felipe Melo, Biabiany (I), Albertazzi, Sala, Greco, Helander (V)

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