Dal Chievo al Chievo: come nel girone d'andata i clivensi sono stati una sorta di pozione magica capace di rivitalizzare una squadra che Domenica scorsa a Siena sembrava perduta irrimediabilmente. È ancora presto per sapere se con questo successo inizierà una serie positiva come quella che portò a dieci vittorie consecutive tra fine Settembre e inizio Novembre ma di certo i tre punti conquistati nel posticipo della ventiquattresima giornata interrompono quel periodo nero che al Franchi aveva toccato il punto più basso di tutta la stagione.
Era infatti difficile fare peggio di Siena, dove tutto era andato storto senza possibilità di replica, e la scossa data dalle poche parole e dal molto lavoro in settimana ha dato i risultati che tutto l'ambiente nerazzurro si aspettava. Tre gol per scacciare la crisi e per rivedere la zona Champions a portata di mano, con il terzo posto mai stato così vicino dall'inizio del 2013: un solo punto di distanza dalla Lazio e anche il Milan è ricacciato dietro nonostante il terzo gol in due partite di Balotelli, che ha salvato i rossoneri a Cagliari. E siccome il derby oramai incombe per l'Inter non c'è miglior notizia del ritorno al gol, alla prima da titolare nel nuovo anno, da parte di Diego Milito, uno che nella stracittadina spesso ha fatto male e che si è lasciato alle spalle tutti i problemi fisici avuti nel mese di Gennaio scaraventando in porta un pallone vagante a inizio ripresa, garantendo l'ottava vittoria stagionale sulle otto partite in cui lui è andato a segno. Non è un caso infatti che Stramaccioni abbia ritrovato un'identità di squadra (e anche un gioco, di nuovo piacevole dopo mesi) con il rientro di uno dei due pilastri della sua rosa che nel periodo negativo hanno avuto a che fare più con l'infermeria che con il campo (l'altro è Samuel). Addirittura la riproposizione del Principe dal primo minuto ha permesso al tecnico romano di rispolverare il famoso "tridente pesante", abbandonato perché troppo sbilanciato ma ora riutilizzato proprio per una ricerca di maggiore omogeneità tattica, in quanto accoppiato con la difesa a quattro che invece mai si era vista dall'inizio accompagnata al trio Cassano-Milito-Palacio. Il 4-3-3 di Stramaccioni quindi si fonda sul nuovo-vecchio assetto difensivo e sulla quasi totalità del parco attaccanti, mentre in mezzo al campo non c'è stato il tanto atteso esordio da titolare per Mateo Kovacic, bloccato alla vigilia da una sospetta distorsione alla caviglia che lo mette a rischio anche per qualche impegno futuro. Voglia di riscatto anche per Eugenio Corini, che da giocatore partecipò alla storica vittoria gialloblù nel suo primo incrocio di Serie A con l'Inter (il celebre 1-2 del 15 Dicembre 2001 che ancora oggi viene ricordato come il trionfo più importante dei veronesi nel massimo campionato), rispetto alle ultime partite scompare quell'ultra-difensiva linea arretrata a cinque a causa dell'inserimento di un centrocampista in più, il nuovo arrivato Felipe Seymour che si piazza in mezzo rendendo il modulo più che altro un 4-3-1-2 con Hetemaj a fare da raccordo fra i tre di mezzo e le due punte, Paloschi e Théréau.
PRIMO TEMPO
Chi si aspettava una reazione immediata da parte dell'Inter viene subito accontentato: dopo un minuto e quarantadue secondi è già gol, anche se in maniera piuttosto fortunosa. Cassano batte in mezzo un calcio d'angolo procurato da una percussione di Zanetti, salta Ranocchia che indirizza sul secondo palo con tocco di Juan Jesus ma Théréau rinvia, palla di nuovo al barese che fa partire un tiro-cross che sorprende Puggioni, il rimpallo dopo aver colpito il palo è sul portiere genovese e perciò bisogna parlare di autorete, in quanto altrimenti sarebbe ritornato in gioco a centro area. Miglior avvio per i padroni di casa non ci poteva essere, ma come contro il Torino i nerazzurri dopo aver trovato il vantaggio a inizio gara calano di ritmo e permettono al Chievo di rientrare in partita, prima con l'avvisaglia portata da un colpo di testa di Acerbi (12') che sfiora letteralmente il palo alla destra di Handanovic e poi (21') con il gol dell'1-1, ancora una deviazione aerea di un giocatore solissimo a centro area, stavolta si tratta di Luca Rigoni che si libera della marcatura di Gargano e impatta con forza il cross di Jokic per il pareggio. Si chiude dopo quasi quattrocento minuti la mancanza di gol del Chievo contro l'Inter, l'ultimo a bucare la porta interista era stato Moscardelli nel Novembre 2010, in quella che è stata anche l'ultima volta che i gialloblù sono riusciti a conquistare punti nello scontro diretto. La parità però non dura molto, soli cinque minuti, giusto il tempo di vedere la rivincita di Puggioni, bravo a salvare su Cambiasso ben imbeccato da un ispiratissimo Cassano, che arriva il secondo vantaggio nerazzurro: Chievo nuovamente battuto su azione da calcio d'angolo, stavolta però direttamente perché Cassano batte sul secondo palo dove c'è ancora Ranocchia che va di nuovo altissimo e stavolta indirizza la palla in porta, sotto l'incrocio. Terzo gol stagionale per il difensore dopo i due al Bologna (tra campionato e Coppa Italia), evidentemente il Chievo gli porta bene perché, al Bentegodi, segnò il 18 Ottobre 2010 il suo primo gol in Serie A. L'Inter potrebbe triplicare subito dopo, in contropiede lanciato da una coraggiosa uscita di pugno di Handanovic, ma Gargano si fa bloccare da Puggioni in uscita, ancora una volta su perfetta assistenza di Cassano. L'uruguayano ha una nuova opportunità al 36' e in questo caso il portiere del Chievo è superato, ma la sua punizione tagliata si infrange sul palo e poi Palacio non riesce a ribadire in rete per l'intervento di un avversario, molto sfortunato l'ex Napoli la cui prestazione è migliorata con il passare dei minuti dopo l'errore in marcatura sul gol di Rigoni.
SECONDO TEMPO
Il primo tempo era iniziato con un gol nerazzurro e anche la ripresa segue lo stesso copione: servono cinque minuti anziché due ma la sostanza è la stessa, Puggioni è battuto. Marcatore stavolta è Diego Milito, che scaglia dal limite dell'area un destro forte sull'angolo basso lontano su assist arretrato di Cambiasso, trovando così quel primo gol nel 2013 e interrompendo un digiuno che durava da due mesi (ultima volta a segno il 9 Dicembre al Napoli). È una rete che spegne non poco gli ospiti, duramente colpiti anche nel morale e incapaci di rialzarsi come invece era successo nella prima frazione: il Chievo rischia l'imbarcata subito dopo il 3-1, ma Puggioni è bravo a opporsi nella stessa azione prima a Palacio e poi a Nagatomo. L'Inter dilaga: al 57' Cassano sfonda a sinistra e crossa per Palacio che non ci arriva per una questione di centimetri, pochi minuti dopo altra palla per l'argentino, dal limite dell'area stavolta cerca la conclusione a giro ma la palla supera la traversa. I cambi spezzano il ritmo del match, che comunque resta a senso unico, e qualche subentrato cerca di mettersi in mostra: è il caso di Ricky Álvarez, che sfiora il 4-1 con un sinistro da posizione defilata che Puggioni respinge con i piedi, successivamente grande azione nella quale partecipa anche un altro nuovo entrato (Stankovic, al debutto stagionale dopo nove mesi fuori per infortunio e acclamato al suo ingresso in campo dai tifosi) che lancia Cassano, tocco centrale dove Nagatomo non ci arriva ma subentra ancora Álvarez che di tacco con una magia smarca il giapponese, Puggioni lo anticipa e poi Palacio non ha più grande angolo per fare gol, facendosi murare dai tanti uomini in maglia gialloblù che si erano messi a protezione della porta prima di un cross arretrato di Cassano che non trova nessuno. L'ultimo sussulto è degli ospiti, mai pericolosi di fatto dopo l'1-1, ma la punizione di Acerbi nel recupero non inquadra la porta pur essendo potente.
L'Inter riparte, ventisei giorni dopo quel 3-2 al Bologna arrivato al minuto numero centoventi e che era valso la semifinale di Coppa Italia, e ventinove dopo il 2-0 al Pescara, ultimo successo in campionato. Ora per il terzo posto ci sono tre squadre in due punti (senza dimenticare la Fiorentina) e la Lazio, pur mantenendo un leggero vantaggio anche come scontri diretti, non può dormire sonni tranquilli visto il periodo negativo recente con due sconfitte e due pareggi nelle ultime quattro. L'Inter, oltre alla lotta per le posizioni nobili, ritrova anche l'impegno europeo: Giovedì alle 21.05 andata dei sedicesimi di Europa League contro i rumeni del Cluj. Per il Chievo nona sconfitta in trasferta su dodici (e le altre tre sono state vittorie) ma nessun dramma perché comunque la classifica non è allarmante, rimangono sette i punti di vantaggio sulla penultima e tutte le sette formazioni più in basso hanno pareggiato.
IL TABELLINO
Inter (4-3-3): Handanovic; Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus, Nagatomo; Cambiasso (76' Stankovic), Gargano, Kuzmanovic; Palacio, Milito (65' R. Álvarez), Cassano. Allenatore: Stramaccioni
Chievo (4-3-1-2): Puggioni; Andreolli, Dainelli, Acerbi, Jokic; Cofie (64' Spyropoulos), L. Rigoni, Seymour (70' Luciano); Hetemaj, Paloschi (76' Pellissier), Théréau. Allenatore: Corini
Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata (Vuoto – Posado; De Pinto; Rocchi – Pairetto)
Reti: 2' aut. Puggioni, 21' L. Rigoni (C), 26' Ranocchia, 50' Milito
Ammoniti: L. Rigoni (C), Ranocchia, Stankovic (I)
[Immagine presa da it.eurosport.yahoo.com]