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D'Ambrosio Fiorentina-Inter

Finisce 3-3 un assurdo posticipo della venticinquesima giornata di Serie A, ma è incredibile come Rosario Abisso vada a regalare un rigore alla Fiorentina che Jordan Veretout trasforma al 101′. Inter letteralmente derubata.

Il campionato è falsato, almeno nella corsa per le coppe europee. Non può essere definito altrimenti il finale di Fiorentina-Inter, con l’inconcepibile decisione del pessimo arbitro Rosario Abisso (sul quale l’AIA dovrebbe fare tante riflessioni in quanto recidivo) di assegnare un rigore trasformato da Jordan Veretout addirittura al 101′ per un tocco di petto scambiato (persino al monitor!) come braccio e ritenuto incredibilmente volontario. Una partita che diventerà spot per il VAR, per tutte le volte in cui il direttore di gara palermitano è stato richiamato da Michael Fabbri al monitor (bravissimo, almeno lui) per correggere cose non viste in diretta, alcune oggettivamente difficili da vedere senza l’aiuto tecnologico (il fallo di mano di Edimilson Fernandes, sfuggito a tutti) e altre talmente palesi da sembrare assurde. L’ultima, una respinta di Danilo D’Ambrosio, è stata però considerata da rigore anche nonostante l’inevitabile segnalazione di abbaglio: pure facile da vedere, con più inquadrature che professavano l’innocenza del difensore, e invece Abisso è andato avanti per la sua strada probabilmente perché imbarazzato dal dover ancora cambiare decisione. Così la Fiorentina ringrazia per un punto agganciato a tempo di record mentre l’Inter può a giusta ragione lamentarsi per come sia stata defraudata di due punti, pesantissimi nell’economia Champions League perché Milan e Roma si fanno sotto con istinti bellicosi. I nerazzurri sembrano essersi ricompattati dopo il caso Mauro Icardi, in risposta all’ex capitano (e a sua moglie Wanda Nara…) hanno reagito di carattere e per la prima volta in questa Serie A hanno pure rimontato un risultato: doveva essere una vittoria, ma gli è stata scippata. Lo scandalo di Abisso è negativo pure per la Fiorentina, che finisce nell’occhio del ciclone dopo le polemiche (in quel caso assolutamente infondate) per quanto avvenuto domenica scorsa a Ferrara, e fa passare in secondo piano l’ennesimo gioiello di Luis Fernando Muriel, una splendida punizione all’incrocio. Ci sarebbe stato tanto da parlare di questa partita, ma purtroppo l’arbitro ha voluto prendersi la scena, e questa è una cosa che non può essere accettata.

PRIMO TEMPO

Diciassette secondi e il punteggio è già cambiato: lancio dalle retrovie per Chiesa che parte perfettamente in linea con Dalbert e scappa fin dentro l’area dove serve Simeone che devia, l’ultimo tocco è di Stefan de Vrij ed è decisivo quindi si tratta di autogol. L’Inter si fa gol da sola come all’andata (lì Škriniar su tiro di Chiesa) ma ha una buona reazione e in cinque minuti l’ha già pareggiata, su corner mal respinto da Veretout (anche a causa del vento, già decisivo nel rallentare il pallone sull’1-0) Nainggolan rimette in mezzo con precisione e Matías Vecino di piatto destro fa 1-1 con Lafont non incolpevole. Ci vogliono tre minuti per ripartire a causa di un lunghissimo consulto VAR: come sul precedente gol si tratta di centimetri, alla fine la spalla dell’uruguayano viene ritenuta in linea con Vitor Hugo ed è tutto buono. Inizio piuttosto casuale, poi partita che prosegue su ritmi alti ma per rivedere un’azione da gol bisogna attendere il 29’, proprio Vecino perde palla e lascia campo aperto per la discesa di Gerson, che anziché servire Simeone meglio piazzato va lui al tiro e non becca la porta fra la disperazione dei compagni. Una punizione sbagliata di Brozović diventa insidiosa ancora a causa del vento e costringe Lafont a toccare sopra la traversa, dalla bandierina sono addirittura quattro interisti a non riuscire nella deviazione verso la porta. Al 40’ il capolavoro di Matteo Politano: il numero 16 da destra converge verso il centro saltando Veretout e fa partire un magnifico diagonale che Lafont non può impedire finisca dentro. Secondo gol in tre giorni per l’attaccante, sbloccatosi nel 2019. Reazione Fiorentina con un tiro di Gerson alto ma al 44’ l’Inter potrebbe ancora segnare, Lautaro Martínez recupera su Ceccherini e serve nello spazio Perišić che di sinistro sfiora l’incrocio.

SECONDO TEMPO

Succede ancora di tutto e si parte con l’ennesimo episodio VAR, ovviamente non l’ultimo: su punizione battuta in mezzo Edimilson Fernandes la prende di mano ma nessuno se ne accorge, l’arbitro viene richiamato dopo un minuto e ci mette un po’ per dare un rigore evidente che Ivan Perišić trasforma. La furia della Fiorentina aumenta ulteriormente all’ora di gioco quando, con Muriel e Pjaca mandati contemporaneamente in campo da Pioli, su un cross di Veretout Muriel cerca di girarsi ma colpisce in pieno D’Ambrosio, la palla schizza su Biraghi che trova ancora la deviazione di de Vrij e fa 2-3 ma anche qui si va al VAR, e il gol viene giustamente annullato. La rete la Fiorentina la trova al 74′ con un gioiello di Luis Fernando Muriel, inizialmente lasciato fuori da Pioli e a segno con un meraviglioso destro nel sette su punizione. Diventa una bolgia il Franchi, l’Inter va in difficoltà e riesce a reggere con terrore, come all’86’ quando Chiesa incrocia e manda fuori di poco con Handanović fermo. Nel lunghissimo recupero (sette minuti, poi diventano oltre dodici) succede però l’incredibile: su un cross di Chiesa D’Ambrosio la prende clamorosamente di petto, Abisso non ha esitazioni e regala un rigore alla Fiorentina che il VAR gli consiglia di andare a rivedere perché inesistente, ma senza senso conferma la decisione anche al monitor e Jordan Veretout trasforma addirittura al 101′.

Inter derubata e questa è una mancata vittoria che pesa tantissimo per la classifica, col Milan a -2 e la Roma a -3. I nerazzurri apriranno la ventiseiesima giornata di Serie A venerdì a Cagliari, la Fiorentina invece mercoledì ha la semifinale d’andata di Coppa Italia contro l’Atalanta che sarà un’altra serata importantissima per i viola. E si spera che almeno lì non si parli soprattutto dell’arbitro.

FIORENTINA-INTER 3-3 – IL TABELLINO

Fiorentina (4-3-3): Lafont; Laurini (79′ Dabo), Ceccherini, Vitor Hugo, Biraghi; Benassi (57′ Pjaca), Edimilson Fernandes, Veretout; Chiesa, Simeone (57′ Muriel), Gerson. Allenatore: Pioli
Inter (4-2-3-1): Handanović; D’Ambrosio, de Vrij, Škriniar, Dalbert (62′ Asamoah); Vecino, Brozović; Politano (77′ Candreva), Nainggolan (89′ Borja Valero), Perišić; Martínez. Allenatore: Spalletti
Arbitro: Rosario Abisso della sezione di Palermo (Passeri – Mondin; Pasqua; VAR Fabbri; A. VAR Alassio)
Reti: 1′ aut. de Vrij, 6′ Vecino (I), 40′ Politano (I), 52′ rig. Perišić (I), 74′ Muriel, 101′ rig. Veretout
Ammoniti: Lafont, Dabo (F), Nainggolan, Škriniar, Politano, Brozović (I)

[Immagine presa da twitter.com]