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Continua il momento nero per i rossoneri, reduci da quattro sconfitte tra campionato e Champions League. Dopo la disfatta del Vicente Calderon di martedì scorso, la squadra di Seedorf subisce altri quattro gol con un Parma lanciatissimo, ormai imbattuto da sedici gare. Partita subito emozionante con l'espulsione di Abbiati e il rigore trasformato di Cassano, nella ripresa lo stesso attaccante raddoppia prima del pareggio firmato Rami e Balotelli. Nel finale però il Milan cade clamorosamente: segnano anche Amauri e Biabiany. Dura contestazione degli ultras prima e dopo la partita, nel mirino soprattutto Galliani e Balotelli.

 

Situazione seria e delicata in casa Milan. In settimana un duro comunicato della Curva Sud aveva già destabilizzato l'ambiente, andando a incolpare parte della rosa e parte della dirigenza per la difficile stagione che la squadra sta attraversando, e che il cambio di allenatore non ha per niente migliorato: in nove uscite i punti conquistati in campionato sono solo tredici, con l'aggravante delle ultime tre partite in cui sono arrivate tre sconfitte, in più sono arrivate le cocenti eliminazioni da Coppa Italia e Champions League. Non è evidentemente tutta colpa di Seedorf, che ha comunque tentato di invertire la rotta puntando sui suoi uomini, sul suo modulo e sul suo modo di vedere il calcio, ma il problema di fondo è probabilmente la rosa che l'olandese si trova a disposizione, non all'altezza delle responsabilità che la maglia del Milan comporta (secondo gran parte dei tifosi) oppure ancora non in grado di assimilare le trame del suo allenatore o ancora soltanto incappata in una stagione sfavorevole. Certo che contro il Parma, formazione comunque in gran forma e difficile per chiunque da affrontare in questo momento, è arrivata una sconfitta inaccettabile, influenzata solo fino a un certo punto dall'espulsione iniziale di Abbiati, dato che il Milan ha resistito per tutto il primo tempo, per poi però crollare nella ripresa, dove si è vista una condizione fisica a tratti preoccupante e dove il punteggio ha assunto proporzioni umilianti (anche contro il Sassuolo i rossoneri avevano subito un poker, costato ad Allegri la panchina). Tuttavia bisogna dare i giusti meriti al Parma, con questa vittoria quinta forza del campionato, imbattuto dall'1-0 della Juve al Tardini del 2 novembre (anche se a febbraio è saltata la gara con la Roma), alla terza vittoria consecutiva e forte di giocatori come Cassano, Amauri e Biabiany, capaci di decidere da soli le partite. Per questa gara a San Siro, Donadoni sceglie comunque di coprirsi con una sorta di 4-3-3 con novità essenziali la presenza di Felipe in difesa al posto dell'indisponibile Paletta e Schelotto titolare accanto a Cassano e Biabiany in attacco, mentre Seedorf schiera il solito 4-2-3-1 con Montolivo nell'inedito ruolo di trequartista dietro a Balotelli accanto a Poli e Kakà, con Essien e De Jong qualche metro indietro. In difesa Abate, Mexes, Bonera e il solito Emanuelson, panchina per i vari De Sciglio, Rami, Muntari, Taarabt, Pazzini e Honda.

PRIMO TEMPO
Aria di tensione a San Siro, dopo la contestazione, pacifica, della Curva Sud contro giocatori e società. In questo senso non aiuta l'episodio iniziale della partita: dopo appena 5 minuti viene infatti espulso Abbiati per fallo da ultimo uomo in area su Schelotto, lanciato perfettamente in profondità e bravo a saltare il portiere rossonero con un lob prima di venire travolto, con conseguente assegnazione del rigore. Entra Amelia al posto di Essien, ma Cassano non sbaglia dagli undici metri, spiazza il n. 1 del Milan e porta in vantaggio il suo Parma, raggiungendo quota dieci gol personali in campionato, cosa che non accadeva da cinque anni, quando il barese vestiva ancora la maglia della Sampdoria. Doccia fredda insomma per il Milan, che si troverà in inferiorità numerica per praticamente tutta la partita e che si ritrova con di fatto solo due giocatori offensivi, Kakà e Balotelli, con Montolivo costretto a retrocedere in mediana. Ora sul piano del gioco il Parma sembra controllare la contesa senza troppi problemi, il Milan però va subito vicinissimo al gol del pareggio, al 18' con Balotelli, lasciato colpevolmente libero in area piccola su calcio d'angolo, che colpisce il palo a Mirante battuto. Più un gol mangiato che sbagliato, il 45 del Milan era infatti a due passi dalla porta e non era marcato, ma evidentemente non è giornata. Al 26' l'ex di turno Bonera salva su Biabiany, cinque minuti dopo però si trova in grossa difficoltà e stende uno scatenato Schelotto, rimediando il giallo. Succede lo stesso al suo collega Philippe Mexes, autore di un fallo su Cassano in mezzo al campo al 39' e non solo, dato che a 45' inoltrato rischia un'incredibile espulsione intervenendo inutilmente su Lucarelli in area ducale. Il francese, graziato quindi da Celi, si era reso protagonista in negativo anche poco prima nella sua area, andando a deviare un cross dalla destra verso la propria porta, però Amelia è attento e reattivo e compie una parata decisiva. Si conclude così il primo tempo, senza troppe emozioni a parte l'episodio dell'espulsione e del rigore, con il Parma padrone del gioco e il Milan poco pericoloso, condizionato forse dalla contestazione prolungatasi sugli spalti e che ha preso di mira soprattutto Balotelli, autore anche di un gesto di reazione, un applauso ironico, verso i suoi stessi tifosi.

SECONDO TEMPO
Nella ripresa la prima conclusione è del Parma, di Acquah, che come accaduto due volte nel primo tempo sbaglia completamente mira. Ma il tiro del ghanese è solo il preludio al raddoppio dei ducali, che arriva già al 51' con il solito Cassano, bravissimo a controllare in area un pallone suggeritogli dallo stesso Acquah dal fondo e a superare Amelia con un piazzato rasoterra impeccabile. Undici gol in campionato per il barese e 2-0 per il Parma, che ora sembra in completo controllo del match. Il Milan però non molla e si riprende: Seedorf ha l'intuizione di inserire Rami al posto di Emanuelson, alla prima occasione su palla inattiva il francese svetta su tutti e batte Mirante. Dopo l'1-2 la gara si riaccende e quantomeno i ritmi si alzano grazie alla pressione milanista all'area parmense, per cercare il pareggio entra anche Pazzini (il Parma si cautela togliendo uno stanco Cassano, al suo posto Amauri), ma è sempre Balotelli a tentare di impensierire Mirante con tiri dalla distanza, senza tuttavia risultare pericoloso. Alla fine l'inerzia del Milan finisce per essere premiata da un presunto errore dell'arbitro di Celi, che al 74' assegna il secondo rigore di giornata, stavolta a favore dei padroni di casa, punendo una leggera trattenuta del neo entrato Obi ai danni di Montolivo appena entrato in area avversaria: dal dischetto Balotelli non sbaglia e fa 2-2, tornando a segnare dopo un mese e rispondendo alle tante critiche ricevute. Purtroppo però per il Milan, il pareggio è una conquista tanto sofferta quanto fugace, strappata con forza ma anche con classe dal Parma con un meraviglioso gol di tacco di Amauri, avvenuto appena due minuti dopo il rigore trasformato da Balotelli: la prodezza dell'italobrasiliano porta la firma dell'assistman Schelotto, vero e proprio mattatore dei rossoneri (ricorderete un gol nel derby di Milano di ritorno dell'anno scorso con la maglia dell'Inter), autore dell'intelligente cross rasoterra che Amauri decide "follemente" di deviare in porta con un colpo di tacco "no look" che sorprende un incolpevole Amelia. Poco da dire sul resto della gara, se non che il Milan non riesce a reagire e addirittura soccombe subendo il poker ducale, riuscito grazie al colpo di testa nel finale di Biabiany, colpo della gioia irrefrenabile per il Parma, dell'umiliazione per i rossoneri, che escono dal campo fra i fischi e gli insulti dei propri tifosi.

Partita ricca di emozioni quella che a San Siro ha visto trionfare un Parma sempre più in formato Europa. I ducali sono così in classifica addirittura a +11 dal Milan, ma soprattutto a +5 dalla Lazio e a +6 dal Verona, dirette concorrenti per l'ultimo posto disponibile per l'Europa League, sogno più che realizzabile per Ghirardi, Leonardi e Donadoni, i principali fautori di questo grande progetto. Progetto fondato in primis su una rosa di tutto rispetto, forse sottovalutata ad inizio anno, cresciuta in maniera esponenziale con il proseguire della stagione, soprattutto grazie al lavoro dell'allenatore (che potrebbe essere nel mirino del Milan in caso di un clamoroso allontanamento di Seedorf a fine stagione), a cui va dato il merito per aver valorizzato gente come Mirante, Paletta e Parolo, ormai nel giro della Nazionale, o per aver rivalorizzato calciatori come Lucarelli, Cassano e Amauri, leader di questa formazione. Per non parlare di Biabiany, decisamente migliorato in quanto a continuità rispetto alle scorse stagioni, o ancora di Marchionni, reinventato nel ruolo di regista con inaspettato successo. Insomma, il contrario di quello che sta succedendo in casa Milan, dove non si è vista alcuna evoluzione rispetto ad inizio stagione, anzi, alcuni giocatori si sono paurosamente involuti (per esempio Kakà, Balotelli, Zapata). Contestazione a parte (i tifosi chiedono a gran voce l'avvicendamento di Galliani, che a sua volta risponde: "i tifosi non hanno memoria" riferendosi alla gloriosa storia professionale e calcistica degli ultimi vent'anni e oltre di gestione), la sensazione è che Seedorf e la società non vedano l'ora che la stagione finisca, per ricostruire e ripartire quest'estate, in vista di un 2014-2015 quasi sicuramente privo di partecipazioni a Coppe europee (lontanissimo il sesto posto valido per l'accesso all'Europa League, essendo a -10 dalla Fiorentina con una partita in più), in cui ci si possa concentrare settimanalmente sul gruppo e sul campo. Intanto il Milan deve fare i conti con il presente, e allora c'è da dire che le prossime due giornate saranno veramente difficili, due trasferte a Roma e Firenze contro Lazio e Fiorentina, in cui ci potrebbe essere una svolta positiva in vista del rush finale oppure una disfatta totale. Per il Parma ci saranno invece Genoa in casa e Juve in trasferta, un girone da imbattuti dopo.

TABELLINO
Milan
(4-2-3-1): Abbiati; Abate, Mexes, Bonera (65' Pazzini), Emanuelson (52' Rami); Essien (7' Amelia), De Jong; Poli, Montolivo, Kakà; Balotelli. A disposizione: Zaccardo, Zapata, Silvestre, Constant, Muntari, Taarabt, Honda, Saponara, Robinho. Allenatore: Seedorf.

Parma (4-3-3): Mirante; Cassani, Felipe, Lucarelli, Molinaro; Acquah (80' Munari), Marchionni (72' Obi), Parolo; Biabiany, Cassano (64' Amauri), Schelotto. A disposizione: Bajza, Pavarini, Galloppa, Gobbi, Sall, Rossini, Nyantakyi, Palladino, Cerri. Allenatore: Donadoni.

Arbitro: Celi

Marcatori: 9' rig. e 51' Cassano (P), 57' Rami, 76' rig. Balotelli, 78' Amauri (P), 95' Biabiany (P)

Ammoniti: Mexes, Bonera e Rami (M); Marchionni e Obi (P)

Espulsi: 6' Abbiati.

(fonte immagine: it.uefa.com)