A duecentosettantanove secondi dalla fine una prodezza dell’attaccante argentino risolve una partita estremamente mediocre, fra due squadre in difficoltà ed estremamente carenti dal punto di vista della qualità: alla fine è l’Inter a uscirne meglio, con un risultato che potrebbe servire come slancio per il nuovo anno.
Serviva una giocata di classe per far schiodare dallo zero a zero uno dei più brutti derby di Milano della storia recente: a memoria, almeno andando a prendere in considerazione gli ultimi quindici anni (impossibile avere un resoconto preciso di tutte le duecentoundici stracittadine ufficiali), solo l’andata della semifinale di Champions League stagione 2002-2003 può essere paragonata a quello di stasera per la pochezza tecnica mostrata da entrambe le squadre, ma in quella circostanza fu la paura a prevalere vista l’enorme posta in gioco. Stavolta la partita è stata brutta semplicemente perché sia l’Inter sia il Milan sono due squadre dai molteplici problemi, con pochissima qualità specialmente in mezzo al campo e tante lacune anche dal punto di vista societario (ultima in ordine cronologico la vicenda di Galliani e Barbara Berlusconi), aggiunte a una carenza di risultati che ha reso questo 2013 piuttosto negativo per entrambe. Dati alla mano l’Inter ha avuto un anno solare peggiore rispetto ai rivali cittadini, chiudendo la scorsa stagione fuori dalle coppe europee e questa prima parte di campionato con meno punti rispetto a dodici mesi fa (tre), ma chissà che l’iniezione di fiducia rappresentata dal successo al fotofinish non sia un punto di partenza per fare del 2014 un’annata migliore. Il Milan invece ripartirà senza dubbio dal mercato, con gli acquisti già conclusi di Keisuke Honda e Adil Rami oltre all’altro derby per Nainggolan, tuttavia resta l’incertezza sulla guida tecnica perché Massimiliano Allegri appare ormai sempre più un corpo estraneo alla società, con Clarence Seedorf da tempo in pole position per subentrare all’allenatore livornese. È stata la prima volta di Erick Thohir, al secondo derby vinto in due giorni dopo quello di Coppa Italia Primavera (3-1 ai supplementari) e alla prima vittoria in campionato da presidente, un successo che per i nerazzurri non arrivava in Serie A dal 9 novembre (2-0 al Livorno, poi tre pareggi, una sconfitta e il 3-2 in coppa al Trapani), quasi una liberazione per il tycoon indonesiano, presente allo stadio ma senza Massimo Moratti accanto come avvenuto contro la Sampdoria. Certo, magari il nuovo numero uno dell’Inter si aspettava uno spettacolo migliore, ma al momento le due metà di Milano non possono offrire molto di più per i problemi già citati in precedenza. Ci si aspettava un derby “dei poveri” e le formazioni sembravano quasi confermare prima ancora del fischio d’inizio la definizione data in settimana: Mazzarri, pur recuperando Icardi, sceglie di proseguire sulla strada del 3-5-1-1 privandosi della qualità di Mateo Kovacic per l’esperienza del capitano Zanetti e l’oggetto misterioso Taïder, mentre il ballotaggio in difesa vede perdente Andrea Ranocchia che si accomoda in panchina; anche Allegri rinuncia al sistema con le due punte preferendo il celebre “albero di Natale” tanto caro ad Ancelotti (visto il periodo…), mettendo Kaká e Saponara (scelta a sorpresa ma neanche tanto, visto che si parlava fin da lunedì di possibilità per l’ex Empoli di partire dal primo minuto) a supporto di Balotelli, Emanuelson recupera ma va solo in panchina e quindi a completare il pacchetto arretrato composto da De Sciglio, Bonera e Zapata c’è Constant. Arbitra Paolo Silvio Mazzoleni, direttore di gara dell’ultimo precedente (1-1 del 24 febbraio, reti di El Shaarawy e Schelotto).
PRIMO TEMPO
Grande pressione dell’Inter nei primi cinque minuti ma il Milan riesce a resistere senza troppe difficoltà, dopo sette minuti si presenta alla partita Rodrigo Palacio con un destro da fuori bloccato da Abbiati, la risposta milanista è affidata al grande ex di serata, Mario Balotelli, il quale dopo un cross di De Sciglio deviato tenta la girata non inquadrando lo specchio. Nuovo botta e risposta poco dopo a far capire che le due squadre cercano di rispondere colpo su colpo alle giocate avversarie, è ancora il Milan a rendersi pericoloso con un sinistro di Kaká respinto male da Handanovic (Balotelli poi commette fallo sul portiere), per l’Inter invece tiro improvviso di Guarín da fuori che esce di circa un metro alla destra della porta di Abbiati. Con il passare dei minuti i rossoneri prendono il controllo del centrocampo, pur essendo in netta inferiorità numerica rispetto ai rivali, il colpo di testa sbilenco di Nagatomo su cross di Taïder è un episodio isolato in mezzo a tanta supremazia territoriale di quelli che per calendario vengono definiti “gli ospiti”, molto più nel vivo del gioco dell’Inter e con un Kaká decisamente ispirato alla ricerca del centesimo gol in Serie A (il primo arrivò proprio in un derby, il 5 ottobre 2003), alla mezz’ora il numero ventidue batte un corner verso il centro, Handanovic esce male la prima volta e non trova il pallone neanche sulla seconda in contrasto con Bonera ma viene graziato da Poli che a porta vuota, pur con tante maglie nerazzurre sulla linea a sostituirsi al portiere, manda alto quasi dal limite dell’area piccola. Il finale di tempo è caratterizzato da una serie di errori grossolani, non solo delle due formazioni ma anche da parte dell’arbitro Mazzoleni, che prima non vede un rigore netto per fallo di Zapata su Palacio (solo due i rigori assegnati all’Inter in tutto il 2013 per quanto riguarda il campionato) e poi non caccia Muntari per un intervento killer ai danni di Jonathan (incredibilmente si riparte con una rimessa laterale senza nemmeno il fallo), l’ultima giocata ce l’ha Cambiasso ma di testa manda alto su punizione di Taïder.
SECONDO TEMPO
Fuori Constant nel Milan per infortunio, dentro Emanuelson ma neanche l’olandese è in ottime condizioni. Un minuto e Jonathan va al tiro dalla destra ma Abbiati è ben appostato sul primo palo e riesce a bloccare, i nerazzurri provano a spingere e hanno un’ulteriore chance sugli sviluppi di un corner ma l’incornata di Campagnaro, pur superando il portiere, non entra per l’intervento di Zapata che sventa la minaccia. Milan pericoloso in contropiede al 51′, Muntari lancia Balotelli in posizione leggermente defilata, destro a giro sul quale Handanovic si distende e poi è Nagatomo, intervenendo con la spalla, ad arrivare per primo in anticipo su Poli. La partita prosegue fra numerosi sbadigli anche se l’Inter prova ad aumentare la qualità con l’ingresso in campo di Kovacic, ma le occasioni latitano e il pubblico (fortunatamente con lo stadio quasi pieno dopo la sospensione della squalifica per il secondo anello verde) comincia a spazientirsi perché si ha la sensazione che lo zero a zero possa essere un risultato apprezzato da entrambe le parti. La supremazia (sterile) del Milan nel primo tempo è un lontano ricordo, con l’ingresso del talento croato è l’Inter ad aumentare notevolmente il proprio tasso tecnico, l’ex Dinamo Zagabria tenta anche la conclusione al minuto settantotto ma dai venti metri manda alto sopra la traversa. Gli ultimi dieci minuti sono tutti di marca nerazzurra con il Milan in evidente difficoltà fisica, Nagatomo pesca Palacio in area che si gira aggirando Bonera ma il suo destro è debole e Abbiati può respingere, sulla ribattuta Guarín rimette in mezzo ma è ancora Zapata a intervenire salvando la propria porta. La palla gol capitata al numero otto doveva suonare come un campanello d’allarme per i rossoneri, che invece non riescono a trovare le contromisure e alla seconda occasione vengono puniti: Jonathan mette in movimento Guarín sulla destra, palla messa dentro sul primo palo per Rodrigo Palacio che con un pregevolissimo colpo di tacco infila Abbiati e fa esplodere la parte nerazzurra del Meazza. Decimo gol in campionato per il favoloso attaccante totale, dopo una partita di enorme sacrificio con tanti chilometri percorsi da unica punta (non è un caso che la rete arrivi poco dopo l’ingresso in campo del “partner” Icardi), il primo in assoluto al Milan, fino a stasera una delle poche squadre di questo campionato mai battute. Ai rossoneri rimangono quattro minuti e mezzo più recupero per tentare di riprendere un derby scappato via proprio nella zona dove avevano spesso trovato uno o più gol utili per ottenere punti preziosi, ma nel recupero dopo un fallo di Jonathan su Kaká Muntari si fa espellere (con un tempo di ritardo…) per uno scontro con Kuzmanovic, quando si riprende la punizione la batte Balotelli e Handanovic sfiora con la punta delle dita quel tanto che basta per togliere il pallone dalla testa di de Jong e mantenere la propria porta inviolata.
Il triplice fischio di Mazzoleni sancisce il ritorno alla vittoria dell’Inter in campionato dopo quarantatré giorni, i nerazzurri rispondono così alla Fiorentina effettuando il controsorpasso al quarto posto dopo il successo dei viola a Sassuolo nel pomeriggio e riducendo il distacco nei confronti della zona Champions a cinque punti visto il pari del Napoli a Cagliari nell’anticipo, è la seconda volta negli ultimi anni che arrivano i tre punti nel derby prima di Natale dopo il 2-1 del 23 dicembre 2007 ricordato soprattutto per la colossale papera di Dida su un innocuo tiro di Cambiasso. Continua la serie negativa del Milan nella stracittadina, l’ultimo trionfo risale all’aprile 2011 (3-0 decisivo per il titolo) poi quattro sconfitte e un pareggio, più che per il dato statistico sul derby per i rossoneri sarà un Natale non proprio felice visto il tredicesimo posto e la pericolosa vicinanza con la zona retrocessione, distante solamente cinque punti: servirà una rimonta come quella della scorsa stagione per ritrovare quantomeno un posto in Europa League ed evitare di fare una seconda parte di campionato anonima. L’Inter chiuderà il programma della diciottesima giornata il giorno dell’Epifania con la trasferta sul campo della Lazio (ore 18.30), incrocio casalingo con un’altra squadra nerazzurra per il Milan: al Meazza arriverà infatti l’Atalanta.
PRIMO TEMPO
Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Taïder (57′ Kovacic), Cambiasso (82′ Icardi), Zanetti (68′ Kuzmanovic), Nagatomo; Guarín; Palacio. Allenatore: Mazzarri
Milan (4-3-2-1): Abbiati; De Sciglio, Bonera, C. Zapata, Constant (46′ Emanuelson); Poli (88′ Pazzini), de Jong, Muntari; Kaká, Saponara (76′ Matri); Balotelli. Allenatore: Allegri
Arbitro: Paolo Silvio Mazzoleni di Bergamo (Di Fiore – Bianchi; Nicoletti; Banti – Damato)
Rete: 86′ Palacio
Espulso: Muntari (M) al 93′ per fallo di reazione
Ammoniti: De Sciglio, Constant, de Jong, Balotelli (M), Guarín, Juan Jesus, Rolando, Campagnaro (I)
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