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2-0 nella sfida tutta nerazzurra del Meazza, Palacio sbaglia un rigore ma ci pensano Osvaldo e Hernanes a far finire la serie negativa contro l'Atalanta.

 

Era il 24 aprile 2010, l'Inter aveva appena battuto l'Atalanta 3-1 e si apprestava a viaggiare a Barcellona per il ritorno della semifinale di Champions League contro i blaugrana. In quel momento i pensieri dei tifosi nerazzurri erano tutti rivolti su altri fronti, il campionato da conquistare difendendosi dall'assalto della Roma (battuta il giorno successivo in casa dalla Sampdoria, sconfitta che di fatto costò il titolo ai giallorossi) e il sogno europeo ancora da scrivere, di certo nessuno pensava che per rivedere una vittoria contro gli orobici sarebbero passati ben quattro anni e mezzo. Un lunghissimo periodo senza sorrisi per l'Inter quando di fronte si presentava l'Atalanta, con tre pareggi e altrettante sconfitte di cui due consecutive negli ultimi scontri diretti al Meazza, a stoppare questa serie negativa piuttosto rognosa c'è voluta una gara di sofferenza e strategia, perché i due gol che hanno regalato il successo e il terzo posto agli uomini di Mazzarri sono arrivati entrambi su calcio piazzato, uno con uno schema e l'altro con una battuta diretta. Sembrava potesse essere ancora una volta stregata la visita atalantina, per effetto del rigore fallito da Palacio e dei due pali colpiti (uno per tempo), ci ha pensato Hernanes a levare le ragnatele dal sette e a tranquillizzare i tifosi interisti che guardavano con frequenza l'orologio aspettando la fine. Una buona Inter, sicuramente migliore rispetto a quella vista a Palermo e pure rispetto a quella dello 0-1 di Kiev contro il Dnipro, magari non continua per tutte le fasi di gioco ma comunque attenta a non concedere varchi agli avversari, troppo rinunciatari nel primo tempo e migliorati solo dopo l'inserimento di Alejandro Gómez. Mazzarri ha apportato tre cambi rispetto al posticipo di domenica scorsa, alternando gli esterni ma soprattutto riproponendo titolare al centro dell'attacco Rodrigo Palacio, che non giocava dal primo minuto da oltre quattro mesi, in mezzo al campo Medel viene messo a guardia di Maxi Morález, trequartista a supporto dell'unica punta Bianchi, una sorpresa nel turnover di Colantuono che preferisce l'ex punta della Reggina (lanciato proprio da Mazzarri) a Boakye e Denis, il cui score contro l'Inter dice sette gol realizzati ma ancora zero nell'attuale campionato.

PRIMO TEMPO
Sono i centrocampisti centrali i primi a tirare, Cigarini da fuori non inquadra la porta con un tiro che scende troppo tardi (7') e destro dal limite di Medel che sibila vicino al palo della porta difesa da Sportiello (9'). L'inizio promettente degli ospiti è soltanto un'illusione, l'Inter cresce immediatamente e sfiora il vantaggio al quarto d'ora con un colpo di testa di Vidic su corner finito sul palo, poco dopo assist magistrale di Kovacic per Palacio e Sportiello dice di no alla conclusione mancina del rientrante numero otto. Un colpo proibito di Benalouane a palla lontana mette fuori causa Icardi, costretto a uscire poco dopo, entra al suo posto Osvaldo ma l'irruenza del centrale tunisino non diminuisce, al 28' c'è una punizione che Dodô si appresta a battere, l'ex Cesena abbraccia Ranocchia e lo butta giù: Gervasoni, la cui designazione ha fatto discutere perché due stagioni fa in un altro Inter-Atalanta diede un rigore misterioso alla squadra di Colantuono, non ha esitazioni e fischia il penalty in favore dell'Inter, senza rendersi conto che la punizione non era ancora stata battuta e quindi il gioco era fermo. A far passare in secondo piano l'errore arbitrale ci pensa Palacio, che calcia malissimo e permette a Sportiello di esaltarsi respingendo il tiro, è il terzo rigore consecutivo sbagliato dall'Inter in campionato dopo quelli falliti da Álvarez contro la Lazio nel maggio 2013 e Milito contro il Bologna ad aprile. I calci piazzati continuano a essere un'arma in più per i padroni di casa, al 40' punizione dalla destra di Guarín, palla in mezzo e splendida semi-rovesciata di Pablo Daniel Osvaldo, Sportiello stavolta non ci arriva e l'Inter è in vantaggio con il terzo gol dell'italo-argentino, sicuramente il più bello, che lo porta in testa alla classifica marcatori assieme ad altri cinque giocatori.

SECONDO TEMPO
Dopo un tiro dal limite di Kovacic sul fondo Colantuono capisce che deve modificare qualcosa e mette dentro Gómez e Boakye per D'Alessandro e Maxi Morález, la mossa non dà subito i suoi frutti perché nel frattempo l'Inter va a un passo dal 2-0 con un destro di Palacio che battezza anche l'altra porta per il secondo legno di giornata, l'ingresso del Papu è però interessante e proprio l'ex Metalist impegna Handanovic (poco prima anticipato da Benalouane su corner con palla alta) con un tiro potente da fuori respinto con qualche affanno. L'Atalanta prende campo e dà più di qualche fastidio all'Inter, ora costretta a contenere e a soffrire per mantenere il vantaggio, al 70' un cross sul secondo palo mette sorprende la retroguardia interista ed Estigarribia di testa manda a lato da pochi passi sfiorando l'uno a uno. Entra anche Denis e quindi ci si appresta a un finale tirato con gli orobici alla disperata ricerca del pari, a quattro minuti dalla fine però Gervasoni sbaglia ancora regalando una punizione dal limite all'Inter (Carmona prende nettamente la palla e non Osvaldo), Hernanes ringrazia e di destro la mette all'incrocio nonostante tutti i dieci giocatori di movimento dell'Atalanta fossero in barriera. L'Inter non segnava su punizione diretta dal 27 gennaio 2013 (gol di Chivu contro il Torino, poi erano arrivate solo due autoreti procurate), questo gol arriva nel momento ideale per chiudere la gara con qualche istante d'anticipo.

Il terzo successo casalingo su altrettanti incontri porta l'Inter almeno momentaneamente al terzo posto in classifica, assieme a Sampdoria e Verona, in attesa della partita di domani sera tra Lazio e Udinese. Domenica gli uomini di Mazzarri saranno nuovamente al Meazza contro il Cagliari fanalino di coda, proprio con Zeman sono invece arrivati gli unici gol dell'Atalanta in questo campionato, per Colantuono sarà indispensabile provare a invertire la rotta ma sabato arriva l'impegno meno agevole possibile, perché a Bergamo si presenterà la Juventus capolista e con la porta ancora inviolata.

IL TABELLINO
Inter (3-5-2):
Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Jonathan, Guarín (66' Hernanes), Medel, Kovacic, Dodô; Palacio (74' M'Vila), Icardi (25' Osvaldo). Allenatore: Stramaccioni
Atalanta (4-4-1-1): Sportiello; Zappacosta, Benalouane, Cherubin, Dramé; Estigarribia, Cigarini, Carmona, D'Alessandro (51' A. Gómez); Maxi Morález (52' Boakye); R. Bianchi (73' Denis). Allenatore: Colantuono
Arbitro: Andrea Gervasoni della sezione di Mantova (Preti – Passeri; Cariolato; Tagliavento – Ghersini)
Reti: 40' Osvaldo, 87' Hernanes
Ammoniti: Carmona, Benalouane, Boakye (A), Kovacic (I)
Note: al 30' Sportiello (A) ha parato un calcio di rigore a Palacio (I)

[Immagine presa da ecodibergamo.it]