Una splendida punizione di Emanuele Calaiò nei minuti finali ha regalato un punto ai rossoblù nel posticipo del San Paolo, Napoli bloccato ancora una volta in casa contro avversari più deboli.
Sarà stato il pensiero all’Europa League, sarà stata un’eccessiva tranquillità nella ripresa o una sottovalutazione dell’avversario, fatto sta che il Napoli si è fatto riprendere quando ormai mancava poco alla conquista dei tre punti. Poteva essere la giornata dell’allungo definitivo per il terzo posto, è diventata invece una serata negativa con la Roma ormai lontana sei punti e per giunta con una partita in meno, gli azzurri sono sempre più lontani dai vertici della classifica e chi sperava ancora in un’utopica rincorsa alla Juventus capolista dovrà rassegnarsi definitivamente. Non è bastato il solito lampo da fuoriclasse di Higuaín, su assist di Hamšík, per mandare al tappeto il Genoa, rinvigorito nella ripresa nonostante l’uscita di Gilardino e capace di tenere fino alla fine quando è arrivato il gioiello di Calaiò che ha congelato il San Paolo, campo amico per i partenopei ma dove sono arrivate solamente otto vittorie su tredici, mentre la Juventus ha fin qui fatto punteggio pieno e la Roma ha pareggiato due volte vincendo le altre dieci. Questo match per Benítez arrivava in un momento piuttosto critico, proprio in mezzo ai sedicesimi di Europa League, lo 0-0 di Swansea non mette il Napoli al riparo da sorprese e perciò serviva mantenere le energie per giovedì, nel 4-2-3-1 ritrovano posto in tanti rispetto alla trasferta gallese, tra cui Jorginho (non incluso nella lista UEFA) e la difesa “titolare” formata da Raúl Albiol e Federico Fernández, riposano invece Demaili, Inler e Insigne a questo punto probabili titolari fra tre giorni. Genoa ovviamente senza il “disturbo” delle gare internazionali, Gasperini come al solito stupisce e mette titolare Giuseppe Sculli nel tridente offensivo completato da Alberto Gilardino e Pape Moussa Konaté.
PRIMO TEMPO
Come spesso accade nelle partite del Napoli è Higuaín il primo a riempire il tabellino, al 4′ l’argentino protegge bene il pallone spalle alla porta e si gira concludendo con il destro, tiro sul fondo. Bene anche Mertens, pericoloso due volte in cinque minuti prima con un destro alzato sopra la traversa e poi con un tentativo a giro dopo una bella ripartenza di Callejón terminato alto, la supremazia del Napoli è evidente e il quasi inevitabile gol del vantaggio non può tardare ad arrivare, a realizzarlo ci pensa ovviamente Gonzalo Higuaín raccogliendo un bel filtrante di Hamšík (ormai specializzato negli ultimi passaggi, visto che non segna da quasi quattro mesi) e superando Perin con un morbidissimo pallonetto di sinistro. È il tredicesimo gol in campionato per il Pipita, Giuseppe Rossi e il connazionale Carlos Tévez sono a una rete di distanza in testa dalla classifica dei cannonieri. Dopo il vantaggio c’è subito un pericolo per la porta di Reina, tornato definitivamente titolare dopo il grave infortunio occorso a Rafael Cabral, al 21′ Konaté lanciato da Matuzalém riesce a saltare il portiere spagnolo, Fernández libera al limite dell’area piccola e sul capovolgimento di fronte ancora Higuaín da fuori manda sul fondo non di molto. L’argentino e Mertens sono i migliori in campo nel primo tempo, il belga va spesso alla conclusione senza però trovare la porta (come al 32′), Reina invece si mette in evidenza mandando in angolo un colpo di testa di Konaté, solissimo, su cross di Antonelli dalla sinistra.
SECONDO TEMPO
Sorprendente la decisione di Gasperini, che al rientro dall’intervallo presenta in campo di Fetfatzidis al posto di Gilardino, Konaté diventa quindi la punta centrale e per poco non concretizza immediatamente con una bella giocata al limite per liberarsi al tiro, bravo anche Albiol a disturbarlo e pallone sul fondo in calcio d’angolo. Il greco ex Olympiakos, arma usata dal tecnico quasi sempre a gara in corso, entra bene in partita e mette in difficoltà la difesa del Napoli, un suo numero in mezzo a diversi avversari libera al tiro Matuzalém, conclusione inguardabile lontanissima dallo specchio da parte del brasiliano. Gli azzurri non pungono, Higuaín si vede poco rispetto al primo tempo, il calo anche fisico è evidente e sono in pochi a salvarsi, Jorginho che pure dovrebbe essere uno dei più in forma in quanto non soggetto al doppio impegno si fa vedere solo all’ora di gioco con un pallone messo in mezzo per Callejón, murato da Antonelli, per il resto pochissima sostanza e la netta sensazione che i padroni di casa stiano cercando, a fatica, di gestire le forze in vista della partita di coppa. In questo modo il Genoa può rendersi pericoloso, Sculli va due volte al tiro, sfiorando il pareggio soprattutto nella prima circostanza con un diagonale sul fondo, poi lascia il posto a Centurión che all’83’ si procura una punizione dai venticinque metri per fallo di Mertens (anche ammonito, lui non era tra i diffidati a differenza di Albiol e Higuaín, i cui gialli sono sembrati voluti per saltare il Livorno ed essere disponibili contro la Roma), alla battuta ci va Emanuele Calaiò il cui sinistro prende il giro giusto, rimbalza sul palo e finisce dentro battendo Reina. Colpo da maestro dell’ex di turno, che non esulta per rispetto nei confronti della squadra dove ha giocato dal 2005 al 2008 e nel girone di ritorno della scorsa stagione, è il secondo gol in maglia rossoblù dopo un altro piuttosto importante, nel derby contro la Sampdoria alla terza giornata. Inutili i tentativi finali, il risultato non cambia più.
Altro passo falso per il Napoli, risultato inevitabilmetne non soddisfacente per gli azzurri, costretti per l’ennesima volta in questo campionato a dover recriminare con se stessi per le mancate vittorie casalinghe. La Roma si stacca di altri due punti, rimane invariato (e identico a quello con il secondo posto) il distacco con la Fiorentina quarta dopo il 2-2 dei viola nell’altro posticipo del lunedì sul campo del Parma, adesso la concentrazione è tutta sul ritorno di Europa League contro lo Swansea, ancora al San Paolo, in programma giovedì alle ore 19 e da non fallire. Il Genoa è praticamente salvo, la quota trentadue è un punteggio piuttosto tranquillo a questo punto della stagione, nelle prossime giornate i liguri potranno giocare più che altro per divertirsi e fare più punti possibili, a cominciare dal match casalingo contro il Catania.
IL TABELLINO
Napoli (4-2-3-1): Reina; Réveillère, F. Fernández, Albiol, Ghoulam; Behrami, Jorginho (80′ Inler); Callejón, Hamšík (72′ Insigne), Mertens (86′ Pandev); Higuaín. Allenatore: Benítez
Genoa (3-4-3): Perin; Antonini, De Maio, Burdisso; Motta (63′ Calaiò), Matuzalém, Bertolacci, Antonelli; Konaté, Gilardino (46′ Fetfatzidis), Sculli (78′ Centurión). Allenatore: Gasperini
Arbitro: Luca Banti di Livorno (Posado – Tonolini; Costanzo; Damato – Merchiori)
Reti: 18′ Higuaín, 84′ Calaiò (G)
Ammoniti: Matuzalém, Sculli (G), Hamšík, Albiol, Higuaín, Callejón, Mertens (N)
[Immagine presa da corrieredellosport.it]