L’Inter poteva chiudere il discorso Champions League stasera, invece si mette nei guai: ne becca quattro a Napoli e ora deve battere l’Empoli.
L’Inter aveva la possibilità di prendersi una settimana in più di vacanza, e ora invece piomba nel terrore. Non solo non vince e si qualifica in Champions League con una giornata d’anticipo, ma perde malissimo e col Milan a -1 non ha più nemmeno due risultati su tre all’ultima con l’Empoli, che si presenterà al Meazza forte della zona salvezza conquistata questo pomeriggio. Come successo sempre nelle partite dentro o fuori di questa stagione la squadra di Luciano Spalletti è naufragata, ostaggio dei limiti tattici dell’allenatore (impalpabile il 4-2-3-1 del primo tempo, imbarazzante difensivamente il 3-5-2 della ripresa) e dei limiti caratteriali di una rosa che ha nuovamente fallito l’appuntamento chiave e rimandato la sofferenza all’ultima. Tutte le volte che l’Inter ha provato a farsi andare bene il pari ha perso, vedi il Tottenham a Wembley per citarne una, e quella Champions League di vitale importanza (paradossalmente anche per… Antonio Conte) ora si complica: vero che il destino resta nelle proprie mani, e che con l’Empoli servirà solo vincere, ma allo stesso tempo è proprio questo il problema, perché quando c’è stato da complicarsi la vita i nerazzurri l’hanno sempre fatto. Al Napoli è bastato sfruttare le situazioni che gli si creavano davanti per dilagare: Piotr Zieliński ha aperto con un gioiello, Dries Mertens è saltato di testa in mezzo a due avversari più alti di lui, Fabián Ruiz ha interrotto un 2019 di ombre più che luci con la doppietta in sette minuti che ha messo KO l’avversario. Una sinfonia quasi perfetta degli azzurri di Carlo Ancelotti, il quale ha fatto un grande regalo al suo passato (il Milan) e si è congedato per questa stagione dal San Paolo con la miglior prestazione dell’anno: nonostante il pubblico non sia stato quello delle grandi occasioni è stato un arrivederci di classe, con l’obiettivo tutt’altro che nascosto di ripartire da qui ad agosto.
PRIMO TEMPO
Si parte con fuga di Malcuit sulla destra per Mertens che di destro calcia alto, poi al 12’ Milik col sinistro manda fuori, è il Napoli ad avere le occasioni mentre l’Inter prova a fare la partita, sbagliando come suo solito tantissimo. Proprio su uno di questi errori al quarto d’ora arriva il gol, palla sanguinosa di Asamoah su cui Nainggolan va troppo molle, Fabián Ruiz serve Piotr Zieliński che arma il destro e da quasi trenta metri fa secco Handanović con un tiro imprendibile all’incrocio dei pali. Gol fenomenale del polacco e partita che cambia, con l’Inter che ha una decina di minuti di sbandamento dove fatica anche solo a uscire dalla sua metà campo, a parte un cross di Politano su cui Perišić con scarsa coordinazione manda alto, tanto che Asamoah deve rimediare all’errore sul gol salvando di testa su cross di Mertens destinato a Milik in piena area. Solo dopo la mezz’ora si scuotono i nerazzurri, bell’intercetto di Gagliardini e tocco di Perišić per il destro di Lautaro Martínez respinto di piede da Karnezis, al 39’ invece si mette in proprio Nainggolan ma la porta non la vede manco per sbaglio. Al 42’ destro a lato di Callejón.
SECONDO TEMPO
Icardi dentro subito per Politano, con due punte l’Inter prova a giocarsela ma inizia pure a scoprirsi. A parte un tiro di Lautaro Martínez murato dal solito Koulibaly poco altro, e al 56’ paga: Albiol apre per Callejón, cross da destra e Dries Mertens è bravissimo a inserirsi in mezzo a Miranda e D’Ambrosio per colpire di testa e raddoppiare. Pure sfortunata l’Inter, perché quando Lautaro Martínez supera Karnezis c’è il solito mostruoso Koulibaly a salvare sulla linea, così dal possibile 2-1 si passa al 3-0 al 71’ con apertura per Milik, gran controllo di petto e tiro salvato da Handanović, Malcuit mette in mezzo e Fabián Ruiz fa tris. Lautaro Martínez prende la traversa e come prima il Napoli segna, ancora con Fabián Ruiz che vince un duello ed entra in area da sinistra battendo Handanović sul suo palo. Alla fine per l’Inter arriva un rigore, fallo di Albiol su Mauro Icardi che spiazza Karnezis ma è tutto inutile, anche perché Candreva subito dopo spara sul portiere greco la palla del 4-2.
L’Inter in Serie A non vince a Napoli dal 18 ottobre 1997 e deve ancora rinviare l’appuntamento con la chiusura di questa striscia negativa, ma ora a preoccupare molto di più è il Milan: rossoneri a -1, all’ultima arriva l’Empoli e senza una vittoria (coi toscani costretti a loro volta a fare risultato per salvarsi) il rischio di un sorpasso al fotofinish sarebbe concreto. Per il Napoli chiusura tranquilla a Bologna, col secondo posto già aritmetico da due settimane.
NAPOLI-INTER 4-1 – IL TABELLINO
Napoli (4-4-2): Karnezis; Malcuit, Albiol, Koulibaly (84′ Luperto), Ghoulam; Callejón, Allan, Ruiz, Zieliński; Mertens (80′ Younes), Milik (76′ Insigne). Allenatore: Ancelotti
Inter (4-2-3-1): Handanović; D’Ambrosio, Škriniar, Miranda, Asamoah; Gagliardini (58′ Vecino), Brozović; Politano (46′ Icardi), Nainggolan, Perišić (79′ Candreva); Martínez. Allenatore: Spalletti
Arbitro: Daniele Doveri della sezione di Roma 1 (Ranghetti – Bindoni; Di Bello; VAR Banti; A. VAR Fiorito)
Reti: 16′ Zieliński, 61′ Mertens, 71′, 78′ Ruiz, 81′ rig. Icardi (I)
Ammoniti: Koulibaly, Allan, Ghoulam (N), Nainggolan (I)
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