Una doppietta del centravanti argentino, tornato in corsa per il titolo di capocannoniere del campionato, regala al Napoli un successo che in campionato mancava da quattro settimane e fa trovare a Clarence Seedorf la prima sconfitta in Serie A da allenatore.
Le due batoste subite nel giro di tre giorni, a Bergamo e Roma, avevano fatto calare diverse ombre sulla stagione del Napoli, da tutti considerata ottima (e sfortunata per come è andata a finire la Champions) fino a un mese fa: i due punti su nove conquistati nelle precedenti tre giornate hanno fatto crollare gli azzurri in classifica, con un distacco dalla capolista Juventus ormai incolmabile e la Roma in fuga nonostante una partita in meno. Il 2-0 della Fiorentina nell’anticipo delle 18, valso il momenteaneo aggancio al terzo posto, è sembrato quasi una sveglia per la formazione allenata da Rafa Benítez, capace di ritrovare almeno quella brillantezza offensiva (per sistemare la retroguardia c’è ancora da lavorare) scomparsa nelle ultime settimane. Guidato da un super Higuaín e da un ritrovato Hamšík oltre che da Jorginho e Mertens il Napoli ha saputo opporsi con le armi giuste all’assalto della Fiorentina e al tentativo del Milan di rimettersi in corsa almeno per un posto in Europa League, ai rossoneri non è bastato il vantaggio lampo firmato dal nuovo acquisto Adel Taarabt per salvarsi dall’uragano Pipita, eccezionale nella ripresa non solo per i due gol segnati e vincitore per netto distacco del confronto fra punte con Mario Balotelli, sostituito e inquadrato dalle telecamere in lacrime in panchina. I rossoneri sono ancora un cantiere aperto, la cura Seedorf sta dando qualche timido segnale incoraggiante ma ci sono ancora troppi problemi per ritenere questo Milan competitivo, soprattutto nel pacchetto arretrato (ecco: è stata una partita a tratti spettacolare per demeriti di entrambe le difesa) dove il solo Rami non può fare miracoli e tappare tutti i buchi. Diverse sorprese al momento della consegna delle formazioni titolari: Benítez rinuncia a Callejón, forse il migliore per rendimento di tutta la stagione, al quale viene preferito Insigne, Seedorf è costretto a rinunciare a Honda per una gastroenterite e Kaká, non al meglio per lo stesso motivo del giapponese, si accomoda in panchina per lasciare spazio ad Abate, di nuovo esterno alto come quando giocava nell’Empoli. Dalla curva partenopea striscione contro De Laurentiis al momento dell’ingresso in campo delle squadre.
PRIMO TEMPO
Prima palla gol dopo neanche un giro d’orologio, la girata di Higuaín è però facile per Abbiati. Come successo a Roma mercoledì praticamente al primo affondo il Napoli prende gol, al settimo minuto Adel Taarabt parte palla al piede a centrocampo e avanza incredibilmente indisturbato, i difensori azzurri (o meglio, in maglia gialla) anziché affrontarlo indietreggiano e per il marocchino è un gioco da ragazzi avanzare, arrivare ai venti metri e colpire con un destro piazzato. Rete al debutto per il fantasista marocchino, subito in mostra con la sua giocata classica, la progressione in solitaria. Il Milan a questo punto dovrebbe cercare di costruire qualcosa sul vantaggio ottenuto ma invece subisce la reazione dei padroni di casa, Hamšík quasi di rabbia scaglia un sinistro verso la porta costringendo Abbiati alla parata in due tempi e all’11’ è già 1-1, Gökhan Inler si sposta il pallone sul mancino e calcia in porta trovando la deviazione di de Jong che dà al pallone una traiettoria strana e fatale. Visto il tema della partita è giusto tirare fuori una frase di una volta: difese allegre. Le due squadre infatti sembrano dimenticarsi completamente della fase difensiva, tanto che Higuaín al quarto d’ora può involarsi in un’azione personale concludendo di sinistro di poco a lato, un minuto dopo risponde Balotelli con un tiro dal limite respinto di pugno da Reina. Chi lascia ampi varchi dietro è soprattutto il Milan (la cosa continuerà anche nella ripresa) e al 22′ su gran lancio di Insigne Mertens si ritrova solo davanti ad Abbiati, il belga cerca di saltare il portiere con un pallonetto e viene travolto, giusta la decisione di Massa di ammonire soltanto l’estremo difensore rossonero, chiamato alla parata in tuffo sulla successiva punizione dell’ex AZ. Ancora Napoli in chiusura di tempo: al 36′ Jorginho lancia Hamšík, sinistro al volo in grande coordinazione ma palla alta; al 42′ azione insistita con Hamšík che mette in mezzo, Abbiati smanaccia ma subentra Insigne il cui cross in mezzo inizialmente non trova nessuno, da dietro arriva Maggio e manda sul palo, l’insistito forcing azzurro termina con un cross di Mertens per il colpo di testa di Insigne, palla sul fondo e Milan salvo all’intervallo.
SECONDO TEMPO
Seedorf “rischia” Kaká ritenendo che il brasiliano abbia un tempo nelle gambe, fuori Robinho ancora una volta molto negativo e cambio tattico perché Abate scala in difesa con Emanuelson più alto. In campo però le belle giocate sono solo del Napoli, al 52′ gran tiro di Insigne fuori di pochissimo, al 56′ la pressione incominciata fin dal primo tempo regala i suoi frutti quando Inler alza la testa (sempre senza essere marcato, sembra di rivedere la libertà data a Pirlo da parte dell’Inter domenica scorsa) e vede Gonzalo Higuaín proporsi in area, lancio con il contagiri che supera Mexès e colpo di testa facile facile dell’argentino per il sorpasso partenopeo. Al San Paolo, in campionato, l’ariete cresciuto nel River Plate non segnava da quasi due mesi, quando realizzò la rete che aprì il 4-2 sull’Inter, al Pipita servono altri tre minuti per sfiorare la doppietta, bel controllo e destro dal limite con palla alta. Colpito a più riprese dagli attacchi napoletani il Milan si fa rivedere dalle parti di Reina al 63′, su una conclusione di Essien da fuori è bravo il portiere spagnolo a respingere, se in avanti i rossoneri restano in partita dietro però sono in pieno letargo, Jorginho cerca di ripetere la giocata di Inler sul 2-1 e pesca Higuaín ma il centravanti in questo caso sfiora soltanto il pallone senza dargli forza. Le risorse milaniste, complice la serata no di Balotelli e l’ingresso senza spunti di Kaká, sono affidate tutte a Taarabt, al 70′ altra bella giocata del marocchino con dribbling e tiro, Reina la tocca quanto basta per impedire a Balotelli di ribadire in rete. Entra Pazzini per il numero quarantacinque, Seedorf cerca di risolverla con chi era stato provvidenziale nella precedente trasferta a Cagliari e all’81’, su invito dell’altro subentrato Montolivo, l’attaccante ex Samp avrebbe la chance per il pari, il suo tocco in area è però troppo debole e Reina in uscita riesce a recuperare. È il canto del ciglio per il Milan, poco dopo arriva il gol che chiude la partita: Hamšík cerca spazio al limite in orizzontale e vede uno spazio nel quale infilare il pallone per smarcare il nuovo entrato Callejón, assist al centro dove c’è ancora Gonzalo Higuaín e la doppietta è servita. Dodicesimo gol in campionato per l’argentino, raggiunto Berardi al secondo posto della classifica e sfida lanciata a Giuseppe Rossi, fermo a quattordici e impossibilitato a competere per il posto di capocannoniere visto il grave infortunio.
Per qualche giorno a Napoli le acque si possono calmare e le critiche possono finire in secondo piano, il ritorno alla vittoria degli azzurri vale la conferma del terzo posto in classifica (ultimo buono per la Champions League) e un’iniezione di fiducia per affrontare con ritrovata serenità la decisiva sfida di mercoledì contro la Roma sempre al San Paolo, con i giallorossi avanti 3-2 dopo la gara di andata. Dopo la sconfitta arrivata proprio in Coppa Italia per mano dell’Udinese Seedorf viene battuto anche in campionato, la classifica continua a essere fortemente deficitaria per i rossoneri e mancano sempre meno giornate per tentare la scalata alle zone europee, la sfida contro il Bologna di venerdì ha molto il sapore di ultima spiaggia. Per il Milan c’è però una magra consolazione in questa serata negativa: dopo tre mesi e mezzo l’Atlético Madrid, prossimo avversario in Champions League tra dieci giorni, ha di nuovo perso in Liga, crollando a sorpresa sul campo dell’Almería.
IL TABELLINO
Napoli (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernández, Albiol, Ghoulam; Inler (89′ Demaili), Jorginho; Mertens, Hamšík (83′ Behrami), Insigne (78′ Callejón); Higuaín. Allenatore: Benítez
Milan (4-2-3-1): Abbiati; De Sciglio, Rami, Mexès, Emanuelson (70′ Montolivo); Essien, de Jong; Abate, Taarabt, Robinho (46′ Kaká); Balotelli (73′ Pazzini). Allenatore: Seedorf
Arbitro: Davide Massa di Imperia (Meli – Manganelli; Vuoto; Damato – Celi)
Reti: 7′ Taarabt (M), 11′ Inler, 56′, 82′ Higuaín
Ammoniti: Abbiati, Taarabt (M), Inler, Jorginho, Callejón (N)
[Immagine presa da gazzetta.it]