Il posticipo del Meazza esplode negli ultimi dieci minuti: Napoli avanti due volte con Callejón, ma l’Inter risponde colpo su colpo e pareggia prima con Guarín e poi al 91’ con Hernanes trova il definitivo 2-2.
La panchina di Mazzarri adesso è un po’ più salda. Contro il suo passato il tecnico di San Vincenzo ha visto per due volte i fantasmi della terza sconfitta consecutiva, ma alla fine l’Inter è riuscita a bloccare la striscia negativa con una prestazione di cuore e una doppia reazione che ha negato ai partenopei di uscire dal Meazza col bottino pieno. Stava quasi per riuscire lo scherzetto di Benítez alla sua ex squadra, e questo avrebbe comportato ulteriori contestazioni da parte del pubblico nonché possibili ripercussioni sulla posizione di Mazzarri (anche se Thohir prima della partita aveva parzialmente smentito la possibilità che stasera fosse l’ultima spiaggia), invece Hernanes al primo dei quattro minuti di recupero ha fatto sì che Inter e Napoli si dividessero la posta in gioco al termine di una partita bloccata per ottanta minuti ed esplosa incredibilmente nel finale con quattro gol. Non era facile per l’Inter, reduce da due KO pesantissimi, affrontare una squadra forte come il Napoli in una situazione surreale con il pubblico diviso in due (i giocatori incitati fino all’ultimo, Mazzarri fischiatissimo fin dall’annuncio delle formazioni), e in effetti si è vista in campo una squadra ancora un po’ troppo impaurita, seppur capace di dare uno scossone e fornire una prova tutto sommato dignitosa e a tratti migliore rispetto all’avversario, i nerazzurri magari avrebbero dovuto concretizzare nel primo tempo, dove hanno avuto una netta supremazia fermandosi soltanto al palo di Hernanes, mentre nella ripresa il Napoli è venuto fuori alla distanza e quasi riusciva a sbancare il Meazza con la doppietta di Callejón. Sfuma all’ultimo il successo per gli azzurri, sempre raggiunti a brevissima distanza dai centri dello spagnolo, capocannoniere assieme a Honda e Tévez nonché capace di mascherare le difficoltà realizzative di una squadra che vede ancora a secco in campionato sia Marek Hamšík sia soprattutto Gonzalo Higuaín, entrambi pesantemente insufficienti stasera e del tutto fuori dal gioco. Benítez dovrà pensare a soluzioni nuove per rivitalizzare lo slovacco e l’argentino, magari cambiando un minimo il suo 4-2-3-1, oggi proposto con il duo centrale di centrocampo formato da Inler e David López con Insigne quarto giocatore offensivo. Tanti problemi per Mazzarri: D’Ambrosio, Jonathan, Nagatomo e Osvaldo sono gli indisponibili portati dalla sosta per le nazionali, Kovacic e Medel (reduce da un intervento per recuperare i due denti persi giocando col Cile) sono recuperati in extremis, Obi si deve adattare a giocare sull’out di destra, non certo il suo ruolo.
PRIMO TEMPO
È della principale sorpresa di serata nelle due formazioni titolari, Joel Obi, il primo tiro in porta della gara, un sinistro secco da lontano controllato agevolmente da Rafael Cabral. L'Inter, contrariamente rispetto alle ultime deludenti uscite, tiene meglio il campo e fa girare il pallone con intelligenza, magari non così velocemente da prendere in infilata la chiusa retroguardia azzurra. Grande occasione per Icardi al minuto diciotto: su bel pallone di Hernanes l'argentino calcia verso la porta ed è provvidenziale l'intervento di Albiol per mandare la conclusione potente sopra la traversa, il centravanti interista si ripete al 24' di testa su cross morbido col destro di Dodô ma sfiora soltanto e il pallone si perde sul fondo. Molto poco da parte del Napoli in fase offensiva, tanto che a un certo punto Higuaín se la prende con i compagni chiedendo che stiano più alti, Hamšík prova a sorprendere Handanovic con un sinistro improvviso sul secondo palo ma il portiere sloveno è ben piazzato per respingere la minaccia, questo rimane l'unico vero pericolo degli ospiti nel primo tempo, e peraltro si tratta di una giocata individuale e isolata. Al 39' l'Inter va a centimetri dal vantaggio, Hernanes controlla il pallone col petto e dal limite fa partire un sinistro angolato: Rafael Cabral è superato ma ci pensa il palo a salvare l'ex Santos, e all'intervallo le due squadre vanno a reti bianche.
SECONDO TEMPO
Il Napoli rientra meglio in campo e la conferma arriva dalla chance avuta al 50’ da Insigne, il numero 24 viene liberato davanti a Handanovic e può colpire, il contrasto di Obi non gli permette di angolare bene il tiro e la palla finisce sul palo, pareggiando così il conto dei legni. Un colpo di testa di Vidic alto di poco su calcio d’angolo fa vedere che l’Inter c’è ma sono gli ospiti ad avere il pallino del gioco nella ripresa, Callejón al 64’ testa i riflessi di Handanovic con un destro insidioso e leggermente deviato da un avversario, bravo lo sloveno a respingere seppur con qualche affanno, poco dopo non riesce a trovare la porta Higuaín, ancora alla ricerca del suo primo centro in questa Serie A e mai pericoloso. Quando la partita sembrava ormai avviata verso lo 0-0 ecco l’episodio che cambia tutto: Ranocchia pasticcia e regala una rimessa laterale, con la difesa schierata Vidic colpisce di testa per anticipare Higuaín ma di fatto appoggia il pallone a José María Callejón, destro secco dello spagnolo lasciato colpevolmente libero e il Napoli si porta avanti nel punteggio. Dura pochissimo la gioia partenopea perché Mazzarri appena preso il gol mette in campo Fredy Guarín e il colombiano, praticamente al primo pallone toccato, pareggia la situazione correggendo in rete un calcio d’angolo di Dodô prolungato di testa da Icardi, segnando la sua seconda rete in campionato dopo quella al Sassuolo. Mazzarri festeggia come uno che sa di essere a rischio esonero, forse anche troppo e Orsato gli promette l’allontanamento dall’area tecnica, cosa avvenuta pochi istanti più tardi, l’Inter deve affrontare i minuti finali senza allenatore e al 90’ il Napoli torna a condurre, David López ai trenta metri ha tanto spazio per impostare ed effettua un gran cross sul secondo palo dove irrompe ancora José María Callejón, gran diagonale da posizione angolata e Handanovic deve nuovamente raccogliere il pallone in fondo alla rete. Il pubblico del Meazza è pronto a un’altra contestazione, ma a salvare la faccia ci pensa Hernanes: Juan Jesus serve Dodô, bel cross del brasiliano e stacco imperioso del numero 88 che di testa buca Rafael, al 91’ l’Inter pareggia nuovamente le sorti dell’incontro, stavolta definitivamente. Nel recupero Mbaye gira sul fondo un calcio d’angolo, rendendo il finale ulteriormente al cardiopalma.
L’Inter non segnava un gol decisivo per il pareggio o la vittoria nel recupero dal 3 marzo 2013, all’epoca fu Rodrigo Palacio al 92’ a chiudere una clamorosa rimonta da 2-0 a 2-3 al Massimino di Catania, con Mazzarri i nerazzurri fino a oggi non erano mai riusciti a guadagnare punti oltre il novantesimo. Il pareggio dà una boccata d’ossigeno al tecnico toscano, ma servirà ottenere i tre punti giovedì in Europa League contro il Saint-Étienne per certificare una ripresa che ancora non può definirsi tale. Il Napoli non riesce ad agganciare l’Udinese al quinto posto in classifica, si deve accontentare di riprendere il Verona in settima posizione, giovedì in coppa trasferta a Berna per affrontare lo Young Boys.
IL TABELLINO
Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Obi (58’ Mbaye), Hernanes, Medel (81’ Guarín), Kovacic, Dodô; Palacio (88’ M’Vila), Icardi. Allenatore: Mazzarri
Napoli (4-2-3-1): Rafael Cabral; Zúñiga, Albiol, Koulibaly, Britos (75’ Ghoulam); Inler, D. López; Callejón, Hamšík (62’ Jorginho), Insigne (69’ Mertens); Higuaín. Allenatore: Benítez
Arbitro: Daniele Orsato della sezione di Schio (Manganelli – Meli; Vuoto; Rizzoli – Irrati)
Reti: 79’, 90’ Callejón (N), 82’ Guarín, 91’ Hernanes
Ammoniti: Hernanes, Juan Jesus (I), Britos, Higuaín, Jorginho (N)
[Immagine presa da gazzetta.it]