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Gabriele Gravina presidente FIGC

La FIGC con Gravina rafforza il suo impegno contro la dipendenza da gioco d’azzardo tra i calciatori.

Di fronte ai recenti casi legati alle scommesse che hanno coinvolto alcuni calciatori, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha ribadito con forza la necessità di un approccio umano e costruttivo. “Quando si verificano episodi come questi, serve comprensione, non giudizio. Servono prevenzione, educazione e sostegno. Serve una società più attenta, che protegga e non favorisca”, ha dichiarato Gravina, sottolineando l’importanza di affrontare la questione con responsabilità e sensibilità.

Il numero uno della Federcalcio ha ricordato come la FIGC abbia già adottato misure concrete, combinando sanzioni disciplinari con percorsi riabilitativi. Un esempio emblematico è rappresentato dalle squalifiche inflitte a Nicolò Fagioli e Sandro Tonali, due calciatori di livello internazionale coinvolti nei recenti scandali. “Abbiamo inflitto squalifiche importanti, ma allo stesso tempo imposto programmi di recupero obbligatori, affinché la pena avesse anche una funzione educativa e non solo punitiva”, ha spiegato.

LE PAROLE DI GRAVINA

Gravina ha poi evidenziato come la Federazione senta forte la propria responsabilità sociale, soprattutto nei confronti dei più giovani. “Aiutare ragazzi e ragazze vittime di ludopatia è un dovere. Per questo abbiamo avviato progetti specifici, ispirati al principio che nessun tesserato deve essere lasciato solo”, ha aggiunto.

Un punto importante sottolineato dal presidente riguarda la natura dei comportamenti emersi nelle recenti inchieste: non si tratta di illeciti sportivi legati alla manipolazione dei risultati, ma di segnali di una deriva sociale preoccupante, legata alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Nel rispetto dell’autonomia delle autorità giudiziarie, Gravina ha ribadito l’impegno della FIGC nel rafforzare la propria posizione contro la ludopatia, già presente nei programmi delle Nazionali giovanili. L’obiettivo è estendere il supporto a tutto il movimento calcistico, coinvolgendo psicologi, promuovendo terapie, gruppi di sostegno e percorsi individuali per aiutare i tesserati a sviluppare autostima e a gestire lo stress.

“Di fronte alla solitudine che accompagna ogni forma di dipendenza, la vera vittoria è avere il coraggio di chiedere aiuto. Nessuna dipendenza è più forte della volontà di rinascere”, ha concluso Gravina.