Il terzo successo consecutivo dei felsinei avvicina la formazione rossoblù alla salvezza e contemporeaneamente riapre la crisi della squadra di Stramaccioni, nuovamente crollata nel momento decisivo e incapace di riscattarsi dopo la disfatta di Londra contro il Tottenham.
È stata una partita contrassegnata da diversi errori e da molte giocate di basso livello, ma nella mediocrità generale del posticipo è emersa una cosa piuttosto chiara: il Bologna è una squadra collaudata con un'idea, soprattutto tattica, ben precisa, l'Inter invece è un insieme di undici persone allo sbaraglio. Non si può definire altrimenti l'ennesima prestazione incommentabile dei nerazzurri, chiamati al riscatto dopo aver di fatto mollato l'Europa League e invece ripiombati nelle tantissime lacune che hanno caratterizzato l'intera stagione: fallendo clamorosamente partite come questa non si può sperare di raggiungere il terzo posto, e di questo passo anche solo riconfermare la qualificazione alla seconda coppa europea sarà molto difficile, perché le tante avversarie (Milan escluso) non procedono a un ritmo inarrestabile ma comunque gare di questo genere quantomeno non le perdono. È più che sbagliato dire che anche stavolta l'Inter ha pagato le fatiche dell'impegno infrasettimanale, semplicemente perché a White Hart Lane è sceso in campo solo il Tottenham, cercare l'alibi nelle coppe è un tentativo esclusivo del calcio italiano per nascondere i propri limiti di organico e tenuta fisica (in Germania di recente ci sono state squadre che hanno giocato il Giovedì in Europa League e il Sabato in Bundesliga senza lamentarsi), e l'Inter in questo senso di problemi ne ha a non finire, tanto che Moratti dovrebbe cominciare a riflettere seriamente sulla competenza degli uomini che lo circondano nella dirigenza. La barca guidata dal povero Stramaccioni, sempre più frastornato, sta affondando perché costruita in maniera scellerata in estate e non riparata a dovere a Gennaio: basta vedere la pochezza offensiva di stasera per rendersi conto di quanto là davanti siano state sbagliate tutte le scelte, escluso Palacio che però non può sempre inventarsi due gol e un assist come a Catania. Di questo passo chiunque potrà approfittare della vulnerabilità interista come ha fatto il Bologna, autore di una partita non certo esaltante ma che senza dubbio ha retto meglio il campo e ha creato le maggiori occasioni da gol, colpendo con Gilardino, ex rossonero che ha fatto un enorme favore alla sua precedente squadra (i cui gol nell'anticipo contro il Genoa sono stati realizzati da due ex nerazzurri, giusto per chiudere il cerchio), e senza dover nemmeno chiamare troppo in causa il proprio portiere, Curci. Pioli ha dovuto fare a meno dello squalificato Kone, sostituito dal greco Christodoulopoulos nel 4-2-3-1 dove si nota anche la conferma di Taïder dopo il gol al Cagliari. Di fatto sarebbe lo stesso modulo anche per l'Inter, ma poi in campo si noterà un ibrido tra 4-2-3-1 e 4-3-3, in ogni caso in porta fa il suo debutto Carrizo (Handanovic è squalificato), Stankovic torna titolare dopo dieci mesi dall'ultima apparizione dal primo minuto, c'è Benassi nei tre dietro Palacio e Cassano si accomoda in panchina. Serata di anniversari: l'Inter scende in campo con la patch commemorativa per i centocinque anni dalla fondazione (9 Marzo 1908) e Zanetti festeggia le seicento partite in Serie A.
PRIMO TEMPO
Il Bologna si riversa subito in attacco e nei primi minuti sfiora due volte il vantaggio: dopo neanche ottanta secondi Sørensen non approfitta di un'uscita orribile di Carrizo e, appostato sul secondo palo, non riesce a prendere la porta vuota di testa da pochi metri; al 4' invece Christodoulopoulos serve Gabbiadini libero in area la cui conclusione finisce sull'esterno della rete. In tutto ciò l'Inter subisce passivamente, più o meno come contro il Tottenham: la cosa incredibile è che si ripetono sempre gli stessi errori senza che vengano trovate le adeguate contromisure. All'11' altra grande chance per gli emiliani, Diamanti inventa per Gilardino che al volo di destro sfiora il palo con un diagonale sul quale Carrizo avrebbe potuto fare ben poco, c'è sempre tanto spazio per le giocate degli ospiti, l'Inter è in enorme confusione e sbaglia anche le giocate più banali. La fortuna dei nerazzurri è che però l'imprecisione contagia anche gli avversari, e perciò si assiste a una fase centrale del primo tempo di una bruttezza rara, con errori grossolani da tutte e due le parti e giocate per nulla degne della Serie A, e il fatto che in campo si scivoli molto è solo una parziale attenuante. Nel frattempo in Curva Nord appare uno striscione che sa tanto di accenno di contestazione, riguardante il provino annunciato e poi non sostenuto da John Carew. Anche gli ultimi minuti proseguono sullo stesso tema, c'è spazio per un rischio a testa, prima Curci non controlla una punizione agevole di Guarín battuta in mezzo e successivamente Ranocchia rischia di mandare in porta Gabbiadini abbassandosi per lasciare il pallone senza accorgersi dell'avversario, in entrambe le situazioni non ci sono conseguenze ma si nota un'evidente difficoltà a eseguire persino le cose più semplici. Il commento dell'intervallo è piuttosto facile: quarantacinque minuti orribili nei quali l'unica squadra che ci ha provato un minimo è stata il Bologna, Inter non pervenuta e l'unica differenza rispetto a Catania e Londra è che non ha subito gol, ma nei primi dieci minuti sarebbe potuto accadere addirittura tre volte.
SECONDO TEMPO
Un cambio per parte a inizio ripresa, Pioli deve rinunciare a Sørensen infortunatosi a una caviglia (dentro Naldo), Stramaccioni sceglie di non tenere in campo Benassi, schierato in un ruolo non ben definito e impalpabile non solo per demeriti propri, per aggiungere all'attacco Cassano. Fortunatamente la ripresa inizia con un ritmo diverso, Stankovic si ritrova un pallone al limite dell'area ma fa un tocco di troppo e la difesa del Bologna lo recupera, nell'altra area bravo Ranocchia a salvare su un'azione molto pericolosa e al 54' Carrizo compie la sua prima parata su colpo di testa da parte di Gabbiadini a centro area piuttosto innocuo. Lo 0-0 cede al minuto cinquantasette: Gabbiadini tocca dietro per Diego Pérez, pregevole verticalizzazione del mediano uruguayano per Gilardino che parte in linea con la difesa avversaria, tira al volo di destro e lascia Carrizo immobile. Undicesimo gol in campionato per l'ex attaccante della Fiorentina, che di fatto segna da infortunato dopo aver accusato un problema fisico già nel primo tempo (sarà costretto a uscire pochi minuti dopo), e gara che si sblocca per merito dell'unica squadra che, in quasi un'ora di gioco, ha creato vere occasioni da gol: i fischi del pubblico del Meazza, già al limite della pazienza nel primo tempo, cominciano a farsi sempre più numerosi. L'Inter cerca di reagire ma più con la forza di volontà che con tecnica e geometrie da vera squadra, bisogna attendere il 70' per trovare un tiro in porta, scagliato da Guarín con grande rabbia e potenza ma sul primo palo dove Curci può respingere in angolo. Si vede anche Cassano, con un grande aggancio sull'out di sinistra e conversione verso il centro, tuttavia al momento del tiro Antonsson è prodigioso a opporsi alla conclusione del barese. L'ultimo quarto d'ora è una confusa ricerca del pareggio, il Bologna arretra ma non disdegna sporadiche azioni offensive e addirittura sfiora il gol dell'ex con Rene Krhin che di testa su corner impegna Carrizo, costretto ad alzare sopra la traversa. Ranocchia diventa centravanti aggiunto e ha due palloni per pareggiare, nel primo (84') conclude con una spettacolare rovesciata sul fondo e nel secondo (87') di testa manda alto dopo un minimo tocco di Curci, il difensore umbro non riesce così a trovare il terzo gol consecutivo contro i rossoblù, già puniti all'andata e in Coppa Italia. Bisogna aspettare il secondo dei quattro minuti di recupero per vedere l'unica vera parata del portiere del Bologna, Curci è chiamato alla respinta solo al 92' su un colpo di testa preciso di Cambiasso, imbeccato da Guarín, e la parata in controtempo dell'ex romanista sigilla la vittoria degli ospiti.
Pioggia di fischi sul Meazza, tutti per l'Inter e tutti più che meritati. I nerazzurri sprofondano in classifica a meno quattro dal terzo posto occupato dal Milan, e perdono anche il quarto posto che ora è diventato della Fiorentina, dopo lo 0-2 dei viola in casa della Lazio. La terza sconfitta casalinga (il Meazza era imbattuto dallo 0-2 contro il Siena del 23 Settembre) è pesantissima e potrebbe avere gravi ripercussioni su un campionato fortemente compromesso, ma mai quanto l'Europa League dove l'eliminazione è di fatto solamente da confermare Giovedì alle ore 19 nel ritorno degli ottavi contro il Tottenham (a proposito, gli Spurs hanno perso 3-2 a Liverpool in Premier League trovando la seconda sconfitta del 2013, ma anche senza Bale è difficile che prendano quattro gol al Meazza, soprattutto perché l'Inter in stagione non li ha mai fatti in una sola partita). Il Bologna invece è virtualmente salvo con questa striscia positiva di tre vittorie consecutive (le precedenti due contro Cagliari e Fiorentina) e prosegue nel suo ottimo girone di ritorno che vede i rossoblù terzi a quota diciassette contando solo le gare dalla ventesima giornata in poi, dietro al Milan (ventuno punti) e la Juventus (diciotto, prossimo avversario Sabato sera al Dall'Ara), addirittura con il miglior attacco della seconda metà di stagione con diciotto reti assieme al Cagliari. Per i bolognesi secondo trionfo di fila in casa dell'Inter in campionato dopo il roboante 0-3 di un anno fa, quando più o meno incontrò una squadra in piena crisi come quella di stasera.
IL TABELLINO
Inter (4-2-3-1): Carrizo; Zanetti, Ranocchia, Juan Jesus, A. Pereira; Stankovic (55' Kovacic), Gargano; Schelotto (65' Cambiasso), Guarín, Benassi (46' Cassano); Palacio. Allenatore: Stramaccioni
Bologna (4-2-3-1): Curci; Garics, Sørensen (46' Naldo), Antonsson, Morleo; Pérez (78' Guarente), Taïder; Christodoulopoulos, Diamanti, Gabbiadini; Gilardino (60' Krhin). Allenatore: Pioli
Arbitro: Gianpaolo Calvarese di Teramo (Passeri – Marrazzo; Maggiani; Russo – Pinzani)
Rete: 57' Gilardino
Ammoniti: Gabbiadini, Naldo (B), Stankovic, Juan Jesus (I)
[Immagine presa da vavel.com]