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Partita di rara bruttezza che vale però tantissimo per i rossoblù, matematicamente salvi con novanta minuti d'anticipo dopo una stagione a dir poco travagliata e il rischio concreto di tornare in Serie B a sei anni di distanza, per l'Inter invece è stato semplicemente il penultimo passo prima della fine di una stagione logorante.

 

Inutile girare troppo intorno alla verità: al Ferraris non c'è stata mai partita, non si è giocato, si è semplicemente aspettato il fischio finale cercando di non sprecare troppe energie e di non farsi male, e di fatto dopo il gol di Toni a Firenze, che permetteva al Genoa di essere salvo anche senza vincere, le occasioni da gol sono sparite quasi del tutto. Il Genoa ha avuto tantissimi problemi questa stagione, fra cambi in panchina e in rosa, ma i buoni risultati dell'ultimo mese hanno permesso alla formazione genovese di potersi giocare questo match-point con la relativa tranquillità di chi poteva aspettare buone notizie dal Franchi: così è stato. All'Inter forse questo impegno è parso più che altro una scocciatura, dato che la qualificazione alle coppe europee è svanita perdendo Mercoledì con la Lazio, i nerazzurri potevano quantomeno provare a tenere l'ottavo posto, che garantisce l'ingresso in Coppa Italia a partire dagli ottavi e come testa di serie, ma non è stato fatto molto per cercare di vincere, anzi quasi niente. Questa gara di certo non andrà nelle classifiche di fine anno relative alle sfide più spettacolari, ed è facile immaginare il perché: occasioni che si contano sulle dita di una mano, pochi contrasti, voglia di superarsi ridotta al minimo: emblema del match quando Portanova, a un quarto d'ora circa dal termine, ha detto al suo tecnico Ballardini che la sua squadra poteva cercare il gol da tre punti perché gli avversari avevano in campo diversi giovani della Primavera. La formazione dell'Inter era infatti ridotta di nuovo all'osso per una serie clamorosa di assenze, questa volta non solo in attacco ma anche in difesa, Ranocchia stringe i denti e recupera giocando ancora sotto infiltrazione e con lui nel pacchetto arretrato ci sono anche Cambiasso e Pasa, quest'ultimo alla prima da titolare in campionato. Genoa invece con Borriello e Floro Flores più Bertolacci a supporto e gli inserimenti dalle fasce di Vargas e Rigoni, schieramento sulla carta piuttosto offensivo.

PRIMO TEMPO
Molto facile descrivere quanto accaduto nella prima frazione: con Fiorentina-Palermo ancora sullo 0-0 i rossoblù hanno cercato nelle battute iniziali di portarsi in vantaggio, e Handanovic viene chiamato in causa quasi subito da un tentativo da fuori di Floro Flores, l'estremo difensore sloveno si esalta all'11' con una gran parata su colpo di testa di Borriello, pescato in posizione regolare a centro area da un cross con il destro di Antonelli. Inter al tiro al quarto d'ora con Guarín (facile la parata di Frey, uno dei tanti ex in campo) ma è soltanto una fiammata, i nerazzurri creano poco e cercano di non prendere l'ennesima imbarcata, se non altro si vede un discreto Nagatomo, al rientro dopo due infortuni consecutivi. Ancora Genoa pericoloso con una conclusione di Rigoni che prende in pieno Borriello, peraltro in fuorigioco, ma già dal ventesimo minuto le occasioni da gol cominciano a scarseggiare, e la notizia più importante arriva a pochi minuti dal termine, quando Luca Toni (al Genoa nel girone d'andata della stagione 2010-2011) segna l'1-0 in Fiorentina-Palermo, rendendo così lo 0-0 del Ferraris sufficiente per la salvezza genoana. Sulle ali dell'entusiasmo i padroni di casa provano anche a portarsi in avanti, Handanovic è nuovamente bravo al 44' su un sinistro a giro dal limite dell'area di Bertolacci e a mano aperta mette in calcio d'angolo.

SECONDO TEMPO
La ripresa riesce a essere anche più brutta dei precedenti quarantacinque minuti, e si tratta di un'impresa non da poco. Non succede assolutamente niente, ai ventidue in campo mancano del tutto le idee e la qualità per fare gol. Borriello con una rovesciata interessante si fa notare ma non trova la porta, Guarín toglie la polvere dai guanti di Frey con un tiro dal limite respinto con i pugni dal portiere francese, il rientro in campo di Cassano, subentrato ad Álvarez al 60', viene accolto dai copiosi fischi del pubblico di casa, che non dimentica i suoi trascorsi nell'altra sponda del capoluogo ligure e che fa capire quanto un eventuale approdo del barese in rossoblù sarebbe poco gradito. Nell'ultima mezz'ora c'è soltanto una opportunità, la crea Rocchi svegliando qualcuno che probabilmente si era addormentato con un sinistro dal limite su assist di Cassano che scheggia la traversa e finisce sul fondo. Il finale di gara permette a Stramaccioni di far esordire un altro giovane della Primavera, il difensore centrale austriaco Lukas Spendlhofer che prende il posto di Ranocchia, per il resto la noia regna sovrana.

Al fischio finale parte la festa in casa Genoa, perché con questo 0-0 è ufficiale la permanenza in Serie A dei rossoblù anche per la prossima stagione, salvezza arrivata con un turno di anticipo rispetto alla fine del campionato e con un turno d'anticipo rispetto alla scorsa stagione, dove era stato necessario attendere gli ultimi novanta minuti per raggiungere l'obiettivo, con il 2-0 sul Palermo che invece quest'anno ha lasciato la massima categoria. L'Inter, al primo 0-0 stagionale (l'ultimo risaliva a un'altra gara delle 12.30, a Firenze il 22 Aprile 2012), viene superata anche dal Catania, scende in nona posizione e a meno di improbabili rovesciamenti di classifica nell'ultima giornata sarà costretta a partire dal terzo turno preliminare di Coppa Italia, in programma nel fine settimana dopo ferragosto: non poteva esserci epilogo di stagione peggiore.

IL TABELLINO
Genoa (4-3-1-2):
S. Frey; Granqvist, Portanova, Manfredini, Antonelli; M. Rigoni, Matuzalém, Vargas (90' Moretti); Bertolacci; Floro Flores (75' Kucka), Borriello (87' Immobile). Allenatore: Ballardini
Inter (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia (77' Spendlhofer), Cambiasso, Pasa; Schelotto, Kuzmanovic, Kovacic, Nagatomo; Guarín (83' Benassi); R. Álvarez (60' Cassano), Rocchi. Allenatore: Stramaccioni
Arbitro: Paolo Tagliavento di Terni (Di Liberatore – Padovan; Dobosz; Doveri – Peruzzo)
Ammoniti: Guarín (I), Matuzalém (G)

[Immagine presa da tuttosport.com]