Sesta vittoria consecutiva dei liguri contro la Lazio che la spuntano al Marassi per 2-0.
Gasperini si trova a dover fare i conti con il forfait di Burdisso in extremis che non riesce a recuperare, arretra allora Antonelli in difesa e piazza De Ceglie esterno di centrocampo. Nessuna novità rispetto a quanto preannunciato nei giorni scorsi, né per il modulo né per gli interpreti che vedono fra le fila genoane numerosi ex biancocelesti. Reja, invece, cambia tutto e ci ripensa: niente difesa a tre, chiesti gli straordinari a Konko e riproposto il 4-3-3, Onazi sostituisce Biglia in mediana e come punta gioca un insolito Mauri, panchina per Postiga.
Primo Tempo – In un Marassi gremito di tifosi rossoblu il Genoa non vuole sfigurare, tant’è che parte a ritmi molto alti e sorprende la Lazio: De Ceglie è ispirato, non si vuol far scappare l’occasione di ben figurare, progredisce sull’out mancino e scodella palloni, uno di questi è soltanto un invito al gol per Sturaro appena dopo un paio di minuti dal fischio d’inizio, ma il mediano rossoblu sciupa colpendo malamente da posizione favorevole. La squadra di Gasperini pressa moltissimo nelle fasi iniziali, neanche cinque minuti d’orologio e Berisha già salva il risultato su un colpo di testa di Motta da calcio d’angolo.
Nella Lazio gli unici a chiamare la carica sono Candreva, che tenta la botta da fuori, e Keita che s’invola con la sua velocità ed imprevedibilità creando spazi che non vengono però adeguatamente corrisposti dai compagni di reparto. Tuttavia i padroni di casa si dimostrano più lucidi e determinati, al decimo ci prova anche Cofie concludendo dal limite per finalizzare una buona ripartenza, ma la sfera finisce a lato. Gli ospiti cercano fortune coi traversoni, prima Gonzalez prova a replicare la rete di domenica scorsa, senza inquadrare lo specchio, poi Mauri approfitta di un errore della retroguardia avversaria e calcia da posizione decentrata, trovando però soltanto una spizzata della traversa. Ci prova anche Onazi poco dopo il quarto d’ora, momento di confusione del Genoa che perde palloni insidiosi, ma il tiro del nigeriano dalla lunghissima distanza è troppo pretenzioso. Al ventesimo si rivedono i padroni di casa, la chiusura di Novaretti è provvidenziale su un Bertolacci troppo lezioso sul pallone dopo un favoloso dribbling, la partita è animata da errori da ambo le parti, nessuna delle due squadre riesce a finalizzare, malgrado i liguri siano stati decisamente più pericolosi; povera di idee la Lazio, che s’affida a traversoni ad occhi chiusi o tiri da fuori. La manovra capitolina è guidata da Keita, unico fantasista, alla mezz’ora sfiora il gol: complice una deviazione in scivolata, il tiro dello spagnolo si sporca, ma finisce sulle gambe di un attento Bizzarri che respinge come può. La prima frazione scivola via con Gilardino che, nel finale, tenta una mezza rovesciata da buona posizione, ma tira centralmente trovando la risposta di Beirsha.
Secondo Tempo – Ripresa che inizia all’insegna della tensione, numerosi falli e partita combattuta a centrocampo, molto fisica. I ritmi sono notevolmente più bassi, Gasperini allora s’affida ai cambi ed entrano in campo Fetfatzidis e Centurion. Si gioca molto sui calci piazzati, non mancano gli episodi, Mauri chiede a gran voce un rigore, le retroguardie coprono bene e spengono ogni pericolosità.
Nel momento in cui la Lazio sembra prendere lentamente il controllo del gioco, il Genoa colpisce: Gilardino, gran castigatore della Lazio, riceve un pallone in profondità da Sculli, stop e tiro in corsa, presa in controtempo la difesa laziale, niente da fare per Beirsha. Vantaggio rossoblu proprio dopo che Novaretti e Gonzalez avevano provato a far ripartire la Lazio. La reazione laziale non tarda ad arrivare, il solito Keita ci prova anche di testa, ma senza aver fortuna, il Grifone invece va vicino al bis sempre di Gilardino, sventato da un provvidenziale Berisha. Reja cerca di dare peso offensivo alla sua squadra, esordio in Serie A per Postiga, dentro anche Felipe Anderson ad un quarto d’ora dalla fine, ma il Genoa controlla e contiene bene, la Lazio sembra spenta e sterile. E’ il preludio al raddoppio ad opera del neo-entrato Fetfatzidis, liberato eccellentemente in area da un filtrante di Cabral. Non reagisce la Lazio, tanto che pochi minuti dopo ci vuole ancora un superlativo Berisha per negare la doppietta anche al greco.
Finale di partita molto nervoso, diversi ammoniti ed espulso Ledesma per proteste, finisce così con il Genoa ancora a ruota libera sulla Lazio.
Gasperini azzecca i cambi, nel secondo tempo ha cambiato la gara, meritatamente vinta dalla sua squadra che ha dimostrato superiorità rispetto agli avversari sia sotto il punto di vista fisico che, soprattutto, tattico.
Reja continua a girare attorno agli stessi problemi, mancanza di cinismo e schemi in fase offensiva, la Lazio perde il settimo posto, ma rimane appesa ad un filo nella lotta all’Europa League (complici i risultati dagli altri campi).