Nessun gol nel derby di Milano: l'Inter si ferma alle proteste per un rigore negato, il Milan crea poco e si salva in più circostanze, compreso un autogol di Mexès annullato per fallo a palla lontana di Palacio su Antonelli.
Europa addio. Inter e Milan avevano ottenuto dal campionato un'ultimissima possibilità di rientrare nella lotta per il sesto posto, dopo il pari di Sampdoria e Torino e la sconfitta del Genoa: ne è uscito uno zero a zero che non serve a nessuno, e anche quest'ennesima chance è stata buttata al vento. Troppe volte in questa stagione le due milanesi hanno fallito al momento della verità, quando c'era da dare lo strappo decisivo per dare un senso all'annata e non sprofondare ancor più in una mediocrità che vale per entrambe, e a questo punto nessuno si potrà sorprendere se nell'anno dell'Expo Milano non avrà una sua rappresentante nelle coppe europee. Ha fatto molto di più l'Inter, così come all'andata era stato il Milan ad avere numerose occasioni per vincerla, ed è un ulteriore recriminazione perché con una vittoria a testa anziché due pareggi entrambe avrebbero avuto un punto in più in classifica vitale a questo punto della stagione. Stasera l'Inter ha fatto la partita per oltre un'ora, lasciando agli avversari solo la seconda metà del primo tempo, e a un certo punto sembrava quasi che davanti alla porta di Diego López ci fosse un vetro o un respingente, tipo quando Palacio ha colpito in pieno il portiere rossonero da due passi. Derby povero di campioni e di gioco nonostante la buona cornice di pubblico (settantaquattromila spettatori), nel quale una delle note più liete è stato il debutto da titolare del classe 1996 Assane Demoya Gnoukouri, lanciato da Mancini e tra i migliori in campo per personalità e pulizia nelle giocate: lui sì che ha fatto un figurone (e bene pure Suso dall'altra parte, altro titolare a sorpresa), a differenza di tanti altri giocatori molto più celebrati come Kovacic, ancora troppo a fasi alterne nonostante il rientro dall'inizio, oppure soprattutto Ménez, del quale si ricorda un solo spunto in novanta minuti giocando da falso nueve, anzi falsissimo visto che il centravanti non lo fa mai. Con sole sette giornate ancora da giocare gli unici sorrisi sono della Sampdoria che può dormire sonni tranquilli: di questo passo Inter e Milan il sesto posto non la raggiungeranno mai.
PRIMO TEMPO
Buon inizio dell'Inter anche perché l'esordiente Gnoukouri non sente la pressione del debutto e si fa valere in mezzo al campo, sono due le occasioni nerazzurre con un gran sinistro si Hernanes da venticinque metri messo in angolo da Diego López e un destro da fuori di Kovacic sul fondo. Il Milan replica dopo un quarto d'ora di sofferenza, è Ménez a far svegliare i rossoneri con una progressione da sinistra sul cui cross basso Juan Jesus rinvia con qualche rischio, poi ci prova due volte Suso, la prima con un tiro senza pretese bloccato da Handanovic e la seconda con un bel mancino che il portiere sloveno respinge. Dopo il 20' il ritmo cala terribilmente, l'Inter fatica a creare e il Milan, pur avendo supremazia territoriale, costruisce poco fermandosi alle proteste per un gol annullato per fuorigioco di de Jong al 29'.
SECONDO TEMPO
Un offside di Icardi stoppa sul nascere l'esultanza interista per il successivo gol di Palacio, arrivato a gioco fermo e non catalogabile come annullato. L'urlo in gola al pubblico di casa (da calendario) rimane pure al 57', quando Palacio controlla un pallone in area e supera Diego López con un sinistro a incrociare trovando il salvataggio a portiere battuto da parte di Mexès, poi al 64' l'Inter schiuma di rabbia perché per Banti il tocco con la mano di Antonelli su tiro di Hernanes (ravvicinato, ma il difensore del Milan sposta il braccio verso il pallone in maniera più che sospetta) è involontario e non dà un rigore apparso solare. C'è di fatto solo una squadra in campo, l'Inter preme con insistenza e il fortino rossonero si salva come può, al 68' su cross basso di Palacio Icardi non ci arriva e Diego López si ritrova il pallone fra le mani, mentre al 73' il gol arriva (o meglio, è autorete goffissima di Mexès su traversone di Hernanes) ma Banti annulla per un fallo a palla lontana di Palacio su Antonelli. Ci prova persino Juan Jesus con un sinistro messo in corner da Diego López, fortunatissimo sull'azione successiva quando il tocco ravvicinato sempre di Palacio su tiro-cross di Obi gli finisce addosso senza volerlo, nel finale si rivede il Milan con un tiro del subentrato Destro bloccato a terra da Handanovic e un'acrobazia sul secondo palo di de Jong preda del portiere, ma l'ultima occasione è sempre di marca nerazzurra con un gran controllo in area di Icardi seguito da un destro a lato di circa un metro.
Finisce 0-0, e non succedeva dal derby d'andata della stagione 2004-2005, è il terzo pari negli ultimi cinque derby, dopo che per otto anni era sempre uscito un vincitore. Piccolo e irrilevante passo in avanti in classifica per entrambe: il Milan mantiene un punto di vantaggio sui cugini, quarantatré contro quarantadue, ma nessuna riesce a fare meglio di Torino, Genoa e soprattutto Sampdoria, piuttosto tranquilla dall'alto delle sue cinquanta lunghezze date le poche giornate ancora a disposizione. I nerazzurri sabato anticiperanno contro un'altra squadra in grossa difficoltà, la Roma, mentre il Milan sarà atteso dalla trasferta di Udine che aprirà il trentaduesimo turno di campionato.
IL TABELLINO
Inter (4-3-1-2): Handanovic; D'Ambrosio, Ranocchia, Vidic, Juan Jesus; Gnoukouri (67' Obi), Medel, Kovacic (77' Shaqiri); Hernanes; Palacio, Icardi. Allenatore: Mancini
Milan (4-3-3): Diego López; Abate, Alex (70' Paletta), Mexès, Antonelli; Poli (81' Cerci), de Jong, van Ginkel; Suso (73' Destro), Ménez, Bonaventura. Allenatore: F. Inzaghi
Arbitro: Luca Banti della sezione di Livorno (De Luca – Vuoto; Preti; Guida – Doveri)
Ammoniti: Medel, Juan Jesus, D'Ambrosio, Hernanes (I), de Jong, Abate (M)
[Immagine presa da gazzetta.it]