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Finisce in parità il primo anticipo della decima giornata di Serie A, al vantaggio interista di Ricky Álvarez ha risposto quasi subito il connazionale Germán Denis.

 

Continua a essere stregata la vicina trasferta all’Atleti Azzurri d’Italia per l’Inter: la vittoria esterna manca infatti ormai da oltre cinque anni e mezzo, e per capire quanto tempo sia passato quel giorno, il 6 aprile 2008, il definitivo 0-2 lo realizzò Mario Balotelli, all’epoca ancora minorenne e al primo gol in Serie A, e di lui si parlava come di un giovane interessante senza aggiungere altro sulla sua vita privata e i comportamenti in campo. Dopo quel successo, molto importante per la squadra di Mancini che poi vinse il titolo all’ultima giornata, andare a Bergamo per l’Inter è sempre stata una delusione, con due sconfitte e altrettanti pareggi per 1-1 che con quello di stasera diventano tre, tutti peraltro caratterizzati dal fatto che gli ospiti fossero andati in vantaggio per poi venire raggiunti. Forse non è un caso, perché con oggi si tratta della quarta volta che l’undici di Mazzarri non riesce a tenere il risultato, la terza di fila in trasferta dopo l’altro 1-1 contro il Cagliari e il rocambolesco 3-3 di Torino, era accaduto anche contro la Juventus anche se in una situazione differente ma il dato deve far riflettere su quale sia uno dei passi importanti da compiere per far tornare questa squadra a livelli competitivi. In sostanza quindi il punto va più bene ai nerazzurri di Bergamo piuttosto che a quelli di Milano, i padroni di casa hanno disputato un match molto fisico e aggressivo, tenendo un ritmo altissimo nel primo tempo e riuscendo a recuperare quasi subito lo svantaggio senza dare l’impressione di aver subito il colpo, e potendo contare sul killer instinct di Denis, uno che quando vede l’Inter diventa praticamente infallibile, le cose risultano anche più facili, ma la vena realizzativa del bomber argentino non è l’unica nota lieta della serata, perché arrivano anche conferme importanti da Maxi Morález, di nuovo imprevedibile fra le linee come nella prima stagione in Italia, e da Luca Cigarini, il cui rendimento dall’inizio della stagione è sempre molto alto tanto che quasi regge il centrocampo da solo. L’Atalanta non ha avuto neanche problemi ad assimilare il cambio di modulo, una delle due imporanti novità nella formazione titolare: lo schema diventa un 3-4-1-2 con l’inserimento di un terzo difensore centrale, Canini, l’altra sorpresa è la presenza dal primo minuto di Marko Livaja, in comproprietà fra gli orobici e l’Inter e arrivato nello scorso mese di gennaio all’interno del redditizio (per la società bergamasca) scambio con Schelotto, il croato va accanto a Denis con Maxi Morález a supporto anche perché nell’immediato prepartita si fa male Brienza. Mazzarri, come già anticipato nella conferenza stampa di lunedì, lancia per la prima volta in stagione Walter Samuel, assente dalla semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Roma di oltre sei mesi fa, e manda in panchina Ranocchia, molto al di sotto della sufficienza nelle ultime partite al pari del suo compagno di reparto Juan Jesus, schierato invece ancora titolare.

PRIMO TEMPO
Giusto cinque minuti per capire le posizioni in campo, poi un tiro di Guarín senza troppe pretese non controllato bene da Consigli che regala un corner agli avversari avvia le pressioni delle rispettive squadre, a iniziare è l’Inter con una successiva gran giocata di Kovacic che smarca Nagatomo con un tocco sublime, decisivo l’intervento di Canini sul cross del giapponese ad anticipare il facile tap-in di Palacio. L’occasione più grande del primo quarto d’ora ce l’ha però l’Atalanta al decimo minuto, quando una punizione di Cigarini non viene respinta bene da Handanovic e Canini di testa indirizza verso la porta vuota, trovando però il determinante salvataggio di Guarín che impedisce ai suoi di andare sotto nel punteggio. Evitato dunque l’1-0 l’Inter fa invece lo 0-1, al 16′ palla dentro di Kovacic verso Palacio, sponda all’indirizzo di Ricardo Álvarez che apparentemente non controlla bene ma invece si accomoda il pallone sul sinistro e conclude tra le gambe di Stendardo (c’è anche una leggera deviazione del difensore) superando Consigli. Terzo gol in campionato per l’argentino, che all’Atalanta aveva già segnato una doppietta nell’ultimo precedente, il folle 3-4 di sei mesi fa ricordato più che altro per il rigore ancora oggi inspiegabile concesso da Gervasoni. Non sta a guardare la formazione di Colantuono, per niente scalfita dal gol subito, Yepes ha due grandi occasioni per pareggiare ma di testa manda sul fondo (enorme soprattutto la prima, arrivando in anticipo su Juan Jesus sugli sviluppi di un corner), al 25′ invece sul cross di Maxi Morález dalla destra la porta la prende Germán Denis, sovrastando Samuel, e l’incornata dell’ex Napoli finisce in rete anche perché Handanovic non accenna nemmeno la parata a causa di un problema fisico. Settimo gol nelle ultime quattro partite contro l’Inter per El Tanque, sarebbero potuti essere otto se non si fosse fatto parare un rigore da Castellazzi nel primo di questi precedenti, un altro 1-1 in un turno infrasettimanale di fine ottobre del 2011, da quando è arrivato a Bergamo in questa sfida ha sempre segnato e l’unica gara che ha saltato per infortunio è finita 0-0. Nonostante il portiere avversario sia a mezzo servizio l’Atalanta non ne approfitta, l’unico altro tiro nello specchio prima dell’intervallo lo effettua Carmona con un destro morbido e rasoterra che Handanovic, seppur infortunato, blocca a terra, l’Inter invece si rende pericolosa dalle parti di Consigli quando al 40′ un bel cross di Guarín da destra trova Nagatomo sul secondo palo ma non c’è angolo per trovare la porta e il colpo di testa finisce sul palo esterno. Si va al riposo senza recupero, a conferma della grande intensità tenuta dalle due squadre nel corso della prima frazione.

SECONDO TEMPO
Come prevedibile l’Inter è costretta al cambio del portiere, Handanovic non ce la fa più messo fuori causa da un problema al fianco e dunque in campo rientra Carrizo, alla terza gara consecutiva dopo quelle contro Torino e Verona. Il portiere argentino è chiamato in causa per la prima volta all’ora di gioco, parando in due tempi una conclusione da fuori di Livaja, prima si era messo bene in mostra Consigli deviando in corner un bel sinistro da fuori di Cambiasso, tiro che aveva acquistato velocità durante la traiettoria. Ancora Álvarez sugli scudi, l’argentino duetta con Kovacic e dal vertice sinistro dell’area effettua una finta che mette a sedere Yepes, destro rasoterra sul primo palo, l’unico punto dove si poteva concludere da quella posizione, ma Consigli è attento e non si fa sorprendere respingendo di piede. Rispetto al primo tempo il ritmo non è più infernale, cosa anche piuttosto fisiologica, ad andare vicina al vantaggio ci va più volte l’Inter, sfortunata al 73′ quando il nuovo entrato Mauro Icardi salta con una finta ancora Yepes portandosi il pallone sul sinistro ma colpendo il palo a Consigli battuto, sarebbe stato il terzo gol da subentrato per l’argentino di Rosario. La partita del difensore colombiano, superato anche in questa circostanza dagli avversari, è stata alquanto negativa, l’ex milanista ha però l’occasione di diventare l’eroe della serata a sette minuti dal termine, su un calcio d’angolo da destra la palla passa e gli finisce tra i piedi al limite dell’area piccola ma tira addosso a Carrizo, bravo comunque a respingere di piede e impedire all’esperto centrale orobico di realizzare il terzo gol nel mese di ottobre dopo la doppietta segnata in nazionale contro il Paraguay durante la sosta. Nei tre minuti di recupero ancora Inter alla ricerca dell’1-2, un sinistro potente di Álvarez da trenta metri passa vicinissimo al palo mentre sull’ultima azione della partita è decisivo Canini che stoppa il dribbling di Palacio a centro area.

Per quello che si è visto in campo il pareggio ci sta tutto, le recriminazioni sono più da parte interista che da parte atalantina, anche perché gli ospiti con un successo avrebbero potuto mettere ulteriore pressione sulla coppia formata da Juventus e Napoli al secondo posto, invece con questo terzo pari consecutivo fuori casa potrebbe arrivare il primo vero strappo fra le prime tre e il resto della classifica, in ogni caso domani (e giovedì con il posticipo Roma-Chievo) ci sarà tutto un turno di campionato da seguire con grande attenzione. L’Atalanta tornerà in campo domenica mattina affrontando il Livorno allo stadio Picchi, nuova gara in trasferta per l’Inter che se la vedrà invece con l’Udinese nel pomeriggio.

IL TABELLINO
Atalanta (3-4-1-2):
Consigli; Stendardo, Yepes, Canini; Raimondi, Cigarini (74′ Baselli), Carmona, Brivio; Maxi Morález (82′ Migliaccio); Livaja (65′ Marilungo), Denis. Allenatore: Colantuono
Inter (3-5-1-1): Handanovic (46′ Carrizo); Rolando, Samuel, Juan Jesus; Jonathan (86′ Taïder), Guarín (66′ Icardi), Cambiasso, R. Álvarez, Nagatomo; Kovacic; Palacio. Allenatore: Mazzarri
Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna (Ghiandai – Costanzo; Padovan; Tagliavento – Ciampi)
Reti: 16′ R. Álvarez (I), 25′ Denis
Ammoniti: Stendardo, Canini, Migliaccio (A), Samuel (I)

[Immagine presa da gazzetta.it]