Come all'andata il Siena trova la partita perfetta contro l'Inter, conquistando tre punti pesantissimi che riaprono, seppur parzialmente, le speranze di salvezza per i toscani.
Un pianto totale quello dei nerazzurri, per i quali si potrebbe parlare di uno strano virus che colpisce la squadra interista ogni volta che affronta le ultime della classe (quest'anno il Siena, l'anno scorso il Novara: zero punti su undici, nove gol subiti e mai una situazione di vantaggio), se non fosse che il ritmo dell'Inter nelle recenti uscite di campionato è stato da formazione in piena lotta per non retrocedere. I numeri della crisi sono impietosi: sei punti nelle ultime sette partite, nessuna vittoria fuori casa da tre mesi dove è sempre arrivato almeno un gol subito (e un solo punto esterno, in casa della Roma che forse è l'unico club di Serie A messo peggio), porta inviolata nel 2013 solo contro il Pescara, unico sorriso assieme al 3-2 sul Bologna dei quarti di Coppa Italia, arrivato però all'ultimo minuto dei tempi supplementari. E stavolta non c'è nemmeno l'alibi delle assenze, perché i tre nuovi acquisti "di movimento" (il quarto è Carrizo, portiere di riserva) hanno tutti giocato, senza però incidere e anzi risultando dannosi (Schelotto). Servirà un'inversione di rotta a partire dalla prossima settimana contro il Chievo, un po' come successe nel girone d'andata quando proprio dopo il tracollo in casa contro il Siena partì la serie di dieci vittorie consecutive che permisero agli uomini di Stramaccioni di portarsi a -1 dalla Juventus capolista e di conquistare l'accesso ai sedicesimi di Europa League. Pensare al secondo posto adesso non si può per ovvi motivi, ma di questo passo anche la qualificazione in Champions League, principale obiettivo di questo campionato a prescindere da tutto, diventerà un'utopia, e il fatto che il Milan sia a pari punti in classifica dopo il 2-1 sull'Udinese (con doppietta del debuttante Balotelli, anche se il definitivo vantaggio è arrivato grazie a un rigore inesistente fischiato da Valeri al 93') è un qualcosa che deve far riflettere. All'Inter servirebbero come il pane i giocatori che compongono l'ossatura principale di questa squadra: Samuel, Cambiasso e Milito, quest'ultimo decisivo nel celebre, e lontanissimo, 0-1 del 18 Maggio 2010 che significò titolo. Tutti e tre però sono out per infortunio, e quindi Stramaccioni si affida a due dei tre volti nuovi, ossia Kuzmanovic e Schelotto, mentre Kovacic si accomoda in panchina. Novità anche per Iachini: prima da titolare per lo svizzero di origini nigeriane Innocent Emeghara, in un inedito tridente offensivo completato da Sestu e Rosina.
PRIMO TEMPO
Dopo dieci minuti di noia la sveglia arriva da Juan Jesus con una splendida semirovesciata parata da Pegolo e da Guarín con una botta terrificante da trenta metri che l'estremo difensore mette in calcio d'angolo. Primi squilli di un incontro che però svegliano anche il Siena, pericoloso prima con una gran conclusione di Rosina sul primo palo che Handanovic alza sopra la traversa e poi con il vantaggio del minuto numero ventuno, quando Rubin sfonda sulla fascia sinistra e mette in mezzo per Emeghara, che a porta vuota appoggia in rete dopo una leggera deviazione per quello che diventa il suo primo gol in Serie A. C'è però un fuorigioco, anche abbastanza facile da vedere grazie alla linea dell'area piccola, che non viene segnalato dal guardalinee Marrazzo. All'Inter bastano comunque pochi istanti per pareggiare, tempo un minuto e un cross di Cassano si trasforma in un tiro che supera Pegolo anche per merito del velo da parte di Nagatomo: il barese ritrova la rete in campionato dopo tre mesi e mezzo, l'ultima volta era stato il 21 Ottobre contro il Catania e in mezzo c'era stata solo la marcatura al Verona in Coppa Italia. L'1-1, tuttavia, è solo un'illusione per i nerazzurri, e il Siena al 25' è nuovamente avanti, stavolta non con un gol in fuorigioco ma con un capolavoro di Sestu, che poco oltre il limite dell'area fa partire un destro che sembra telecomandato e che si insacca sul secondo palo dopo aver toccato la traversa. Bellissima la rete dell'ex Reggina, che proprio con la maglia amaranto aveva realizzato la sua unica altra marcatura in Serie A, il 1° Marzo del 2009 contro la Fiorentina. L'Inter ha tantissimi problemi dietro (e sì che la difesa è stato l'unico reparto che non ha visto nuove incorporazioni durante il mercato di Gennaio, mah) ma comunque un minimo davanti crea, anche se non con azioni manovrate ma con giocate individuali, come quella che manda Kuzmanovic al tiro da venticinque metri poco dopo la mezz'ora, una deviazione di Felipe fa cambiare traiettoria al tiro del serbo che è sfortunato perché il pallone esce di poco a Pegolo battuto. Ci sarebbe anche un rigore, ma viene incredibilmente ignorato da parte di Doveri un intervento falloso in scivolata di Belmonte su Cassano: e sì che in questa giornata si sono visti tiri dal dischetto fischiati per molto meno, non ultimo quello del posticipo. Occasione anche per Schelotto al 37' ma Pegolo è bravo a respingere il colpo di testa ravvicinato dell'italo-argentino, all'unica vera giocata positiva della sua partita perché dietro combina solo danni e si fa più volte scherzare da Sestu, vero e proprio mattatore della prima frazione e vicino alla doppietta personale al 42' ancora con una conclusione da fuori area che però termina sul fondo.
SECONDO TEMPO
Spazio anche per l'altro nuovo acquisto nerazzurro, Mateo Kovacic, che rileva il pessimo Schelotto dopo l'intervallo. L'ingresso del talento croato, per il quale l'Inter ha sborsato undici milioni di € più eventuali altri quattro di bonus, non può cambiare più di tanto il volto di una partita che era andata già piuttosto male nel primo tempo e che al 54' si trasforma in un vero e proprio incubo, quando il devastante Sestu si inventa un lancio alla Xavi per Emeghara, che si infila nello spazio concessogli da Chivu, costretto a fermarlo fallosamente poco dopo l'ingresso in area di rigore. Stavolta Doveri, correttamente, non ha esitazioni e concede il penalty ai bianconeri, espellendo anche il difensore rumeno. Dagli undici metri va Rosina che deve riscattare l'erroraccio al 90' nella gara contro il Torino e ripete la battuta alla sua sinistra, Handanovic rimane fermo ed è 3-1. C'è anche un po' di sfortuna per l'Inter che vede i tentativi di rimonta bloccati da Pegolo al 58' su punizione forte di Guarín e dalla traversa un minuto più tardi, con ancora il colombiano che va al tiro-cross, respinta del portiere e ribattuta che Cassano spedisce a porta vuota sul legno, con la difesa toscana che spazza in affanno. In dieci per il Siena ci sono tantissimi spazi per andare in contropiede, Sestu e Rosina fanno praticamente quello che vogliono ed Emeghara non è mai tenuto in velocità dai difensori avversari, almeno finché non accusa un problema muscolare che gli impedisce di concludere una gara comunque più che positiva. Con il passare dei minuti si capisce che il risultato non può essere più messo in discussione e l'unica chance per riaprire il discorso ce l'ha Palacio all'83', ma l'argentino da pochi passi fallisce malamente la palla del 3-2 tirando alto solissimo davanti a Pegolo sugli sviluppi di un calcio di punizione.
Prima vittoria al Franchi nella storia del Siena contro l'Inter, e seconda assoluta dopo il trionfo di Settembre al Meazza. Per i senesi sono tre punti utili per poter sperare di nuovo in una salvezza che avrebbe del clamoroso e che ora dista solamente quattro punti, con uno scontro diretto importante a Bologna la prossima settimana. E sarebbero potuti essere addirittura tre le lunghezze di distanza dal quartultimo posto, se non fosse stato per il gol all'ultimo minuto di Marco Rigoni, decisivo per il 3-2 del Genoa sulla Lazio, un punteggio che invece va bene eccome all'Inter, capace nonostante tutto di non perdere punti nei confronti della terza posizione in classifica, l'ultima valevole per la qualificazione alla Champions League, seppur dai preliminari, e forse l'unica che i nerazzurri possono ancora raggiungere. Attenzione però perché ora il Milan è a pari punti e anche la Fiorentina si è rifatta sotto battendo 2-0 il Parma. Battere il Chievo nel posticipo della prossima giornata diventa così un imperativo categorico: il ritorno alla vittoria è improrogabile, visto che ci saranno due scontri diretti come Juventus-Fiorentina e Lazio-Napoli negli anticipi di Sabato.
IL TABELLINO
Siena (3-4-2-1): Pegolo; Belmonte, Paci, Felipe; Ângelo, Vergassola, Della Rocca, Rubin; Rosina (69' Valiani), Sestu (79' Bolzoni); Emeghara (82' Bogdani). Allenatore: Iachini
Inter (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Schelotto (46' Kovacic), Zanetti, Kuzmanovic, Nagatomo; Guarín (85' Gargano); Palacio, Cassano (73' Rocchi). Allenatore: Stramaccioni
Arbitro: Daniele Doveri di Roma (Marrazzo – De Pinto; Rosi; Celi – Castrignanò)
Reti: 21' Emeghara, 22' Cassano (I), 25' Sestu, 55' rig. Rosina
Espulso: Chivu (I) al 54' per fallo con chiara occasione da gol
Ammoniti: Paci, Belmonte (S), Guarín (I)
[Immagine presa da ilmessaggero.it]