L’1-1 di San Siro ha un po’ deluso le aspettative, ma i due tecnici si dicono comunque soddisfatti.
Il tanto chiacchierato match tra le due grandi rivali di Calciopoli si è concluso alla fine con un nulla di fatto. Inter e Juve proseguono appaiate il loro campionato portandosi a quota 7 punti, per la gioia del Napoli che, battendo l’Atalanta, si trova ora solo in testa alla classifica (almeno fino a quando scenderanno in campo anche Roma e Fiorentina). Chi si aspettava un incontro spettacolare, pieno di fuochi d’artificio, probabilmente sarà rimasto deluso: la partita, infatti, si è giocata prevalentemente sul piano agonistico con poche azioni da entrambe le parti, anche se, dopo il pareggio di Vidal, il ritmo si è alzato e non sono mancate le emozioni.
In casa bianconera c’è un pizzico di delusione, ma si cerca di vedere comunque il bicchiere mezzo pieno. Nelle interviste del dopo partita, Conte sottolinea infatti le doti e le capacità della propria squadra (sottoposta in questi giorni a molteplici impegni), riconoscendo comunque la forza dell’Inter: «La Juventus è una squadra tosta, dura da sconfiggere. Abbiamo giocato un’ottima partita, su un campo difficile, contro un avversario forte che può concentrarsi esclusivamente sul campionato, mentre noi già martedì saremo impegnati col Copenaghen». Al tecnico bianconero è piaciuto soprattutto il carattere della squadra, capace di rialzarsi subito dopo il vantaggio interista: «Ho visto una grande reazione. Abbiamo pareggiato e potevamo fare anche il 2-1. Magari si poteva fare meglio nella prima parte del secondo tempo, ma diversi giocatori erano un po’ stanchi dopo gli impegni con le nazionali». A chi gli chiede allora se non fosse il caso di fare un po’ di turnover, Conte risponde: «Lo faremo quando sarà opportuno. Se sarà necessario in Danimarca o a Verona, lo vedremo. Di certo non mi sarei mai sognato di farlo contro l’Inter». Sulla stessa linea di pensiero dell’allenatore salentino, si pone il difensore azzurro Bonucci: «È stata una gara molto dura, ma, nonostante lo svantaggio, ancora una volta la Juventus ha dimostrato grande carattere e grande compattezza. C’è un po’ di rammarico per le occasioni mancate, in effetti si poteva fare qualcosa in più, ma questo punto ce lo teniamo stretto».
Sul fronte nerazzurro, invece, Mazzarri critica l’arbitraggio («Lichtsteiner era da espellere»), ma al contempo è molto soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi, per molti dei quali questa partita costituiva un banco di prova: «Penso che abbiamo fatto molto stasera. Abbiamo tenuto testa alla prima della classe. Mi interessava che tenessimo il campo così contro una squadra di altissimo livello. Avevo bisogno di vedere come avrebbero reagito alcuni ragazzi a livello di tensione nervosa. Nel secondo tempo, Guarin, Jonathan e Taider si sono sciolti. Era evidente che alcuni sentivano la partita, ma è assolutamente normale e fa parte del processo di crescita». Un processo, questo, che secondo il tecnico nerazzurro è appena all’inizio, con la squadra che sta cercando una sua identità di gioco e per questo non ha senso parlare di scudetto: «Questi ragionamenti non si fanno, siamo in costruzione, vedremo più avanti a cosa pensare. Posso dire che questi ragazzi stanno andando oltre le più rosee aspettative. Bisogna continuare così e non bisogna dimenticare che stasera avremmo anche potuto perdere».
Insomma, sia l’Inter che la Juve cercano di vedere il lato positivo del risultato di questo atteso match, risultato che permette comunque ai bianconeri di rimanere imbattuti e di guardare con più tranquillità al prossimo incontro di Champions, mentre dà ai nerazzurri una grande iniezione di autostima in vista di una lunga stagione che li vedrà sicuramente protagonisti. Tutte e due le squadre non nascondono però un pizzico di rammarico, perché la voglia di vincere era forte e un pareggio lascia un po’ l’amaro in bocca, ma in fondo si tratta di un buon punto per entrambe in un campionato che, quest’anno, si preannuncia davvero molto serrato.
[Immagine tratta da ilgiorno.it]