Grazie a un colpo di testa di Palacio i nerazzurri tornano al successo dopo due pareggi consecutivi e si riavvicinano al quarto posto, con la Fiorentina ora a solo un punto di distanza.
Non era mai successo nel 2014 che l'Inter potesse vedere così da vicino la squadra di Montella, fino a un mese fa davanti di ben otto lunghezze e ora quasi ripresa anche per una serie di risultati negativi: da quando i viola, alla sedicesima giornata di campionato, avevano effettuato il sorpasso in quarta posizione i nerazzurri erano sempre rimasti lontani almeno due punti, perciò la vittoria di questo pomeriggio targata Palacio assume contorni piuttosto interessanti e rilancia la formazione interista nella corsa all'Europa League, unico obiettivo perseguibile in stagione e da non fallire per nessun motivo al mondo, in quanto significherebbe poter ripartire da agosto (preferibilmente con un solo turno preliminare) avendo di nuovo la visibilità internazionale mancata quest'anno, cosa tanto cara al presidente Thohir, oggi di nuovo in tribuna dopo aver annunciato in settimana il grande colpo Nemanja Vidic e finalmente in grado di vedere i suoi vincere dal vivo a oltre due mesi di distanza dal derby. La buona prestazione con la Roma non aveva portato gol ed era arrivato solo un punto, per battere il Torino è bastato fare un po' di meno ma ritrovare il cannoniere principe, Rodrigo Palacio, autore dell'unica rete dell'incontro con un morbido colpo di testa a scavalcare Padelli quando il cronometro segnava il trentesimo minuto del primo tempo, i tre punti sono arrivati senza rischiare tantissimo contro un Torino falcidiato dalle assenze e incapace di creare veri pericoli alla porta di Handanovic, nel finale tuttavia i nerazzurri hanno dato l'impressione di essere impauriti dal fatto di non aver chiuso l'incontro, questo sarà certamente un dato da esaminare con cura per Mazzarri, la vittoria con più di un gol di scarto non arriva infatti da quattro mesi (2-0 sul Livorno) e il timore di subire un'altra beffa nel finale come all'andata era evidente, ma Bellomo ora è in prestito allo Spezia e Carrizo è rimasto tranquillamente seduto in panchina per tutta la gara. Allenatori costretti a stravolgere le formazioni titolari a causa di una serie infinita di infortuni e squalifiche da entrambe le parti: Mazzarri viene privato di Samuel e Juan Jesus, quest'ultimo out per tre turni dopo il pugno a Romagnoli, si rivedono in difesa Campagnaro e Ranocchia (l'italiano non vedeva il campo da due mesi ed era stato a un passo dalla cessione al Galatasaray), a centrocampo il rientrante Hernanes, in panchina a Roma, prende il posto di Álvarez infortunato; ben tre difensori su quattro del Torino sono fuori per squalifica (Bovo, Glik e Maksimovic), Ventura recupera in extremis Moretti e si inventa Farnerud esterno, prima nel 2014 per Guillermo Rodríguez e debutto assoluto in maglia granata per Marko Vešovic, prelevato a gennaio dalla Stella Rossa. È festa al Meazza per il centoseiesimo compleanno dell'Inter, c'è spazio anche per omaggiare il Grande Torino, la cui ultima partita in campionato prima della tragedia di Superga fu proprio contro i nerazzurri.
PRIMO TEMPO
Con delle difese reinventate come quelle messe in campo per necessità ci si aspettava magari una partita almeno inizialmente un po' più aperta, invece sia Inter sia Torino faticano a produrre gioco e impensierire le retroguardie avversarie. È Ciro Immobile a effettuare il primo tentativo di un certo interesse al quarto d'ora, raccogliendo un calcio d'angolo respinto non benissimo da Handanovic, il tiro dell'attaccante napoletano, a segno nella stessa porta negli ultimi due precedenti (questa stagione contro il Milan e l'anno scorso contro l'Inter con la maglia del Genoa), termina alto. Una bella azione avviata da Hernanes e proseguita da Palacio con movimento verso il fondo e cross arretrato libera al tiro Guarín poco dentro l'area di rigore, il colombiano si coordina per non sparare alle stelle come suo solito e in effetti calcia bene con il destro, sono però ben due i giocatori in maglia bianca a opporsi al suo tentativo, poco dopo i ruoli si invertono ed è il numero tredici a crossare per Palacio, colpo di testa a centro area un po' troppo poco angolato, vola Padelli in tuffo a respingere. È un segnale importante questo, alla seconda occasione l'attaccante di Bahía Blanca fa centro, al termine di un uno-due con Cambiasso e pallone di ritorno alzato leggermente verso l'esterno Rodrigo Palacio va di testa e si inventa una parabola sorprendente che prende in controtempo un'incerto Padelli e finisce in rete. Dodicesimo centro in campionato per l'argentino, tanti quanti ne aveva realizzati in tutta la scorsa stagione, e Inter in vantaggio. Curiosamente dopo il gol non ci sono altre grandissime occasioni, si va al riposo senza tanti spunti.
SECONDO TEMPO
Il Torino esce dagli spogliatoi con la voglia di riprendere la partita, cercando magari di effettuare un'altro capovolgimento di fronte come accaduto nella recente trasferta di Verona, sono due le conclusioni dei granata nei primi dieci minuti, di Kurtic e Cerci, in entrambe le circostanze Handanovic è attento e para. Pericoloso anche Basha con una botta da fuori sul fondo non di molto, l'Inter non sembra particolarmente in gara soprattutto perché di palloni alle punte ne arrivano ben pochi e il gioco, come al solito, è piuttosto lento e prevedibile, ai nerazzurri va bene che Cerci non è in giornata, tenuto a bada da un ottimo Rolando, l'unica volta che l'esterno romano va via al portoghese e crossa in mezzo Handanovic agguanta il pallone in due tempi. Si rivede Palacio al 63', bel movimento ad abbassarsi su una punizione di Hernanes e conclusione con il destro alta, qui forse avrebbe potuto fare meglio vista la libertà con cui era andato al tiro, Icardi invece è isolato e si nota solo quando viene anticipato in uscita da Padelli dopo una punizione battuta rapidamente da Cambiasso. Comincia la serie di cambi, nell'Inter a fare un buon ingresso in campo è Mateo Kovacic, chiamato alla conferma dopo la buona prova in nazionale, il talento croato dà maggiore qualità in mezzo al campo e crea spesso superiorità numerica saltando l'uomo, va anche al tiro con Padelli sicuro in presa bassa, a centrocampo con lui e Hernanes i padroni di casa possono far girare il pallone in maniera finalmente più concreta amministrando il risultato con un occhio al cronometro, il brasiliano a dieci dal novantesimo con un'azione personale sfiora il raddoppio mandando fuori di poco dopo essersi liberato bene in area. Ventura tenta la mossa della disperazione inserendo Meggiorini (quattro gol negli ultimi tre campionati di Serie A, uno al Napoli e gli altri tre all'Inter), è l'altro subentrato El Kaddouri ad avere una mezza chance per pareggiare nel recupero, sprecata sparando sul fondo e ignorando due compagni a centro area.
Prosegue il momento di imbattibilità dell'Inter, arrivata a tre vittorie e due pareggi dopo la sconfitta sul campo della Juventus, grazie proprio ai bianconeri, vittoriosi per 1-0 sulla Fiorentina nell'anticipo delle 12.30, il quarto posto è sempre più vicino, sebbene la prossima giornata il calendario indichi un'insidiosa trasferta sul campo del Verona, in ogni caso i nerazzurri si assestano nelle posizioni utili per l'Europa League mantenendo un buon margine sulle squadre dal settimo posto in giù. Terza sconfitta consecutiva, la quarta nelle ultime cinque partite, per il Torino, fino a un mese fa grandissima realtà del campionato con fondate ambizioni europee, il ruolino di marcia negativo delle ultime settimane inevitabilmente cambia le prospettive per il finale di stagione della squadra di Ventura, la cui annata potrà comunque ritenersi importante, chissà però che non ci possa essere un risveglio nel posticipo di lunedì 17 contro il Napoli.
IL TABELLINO
Inter (3-5-2): Handanovic; Campagnaro (75' Andreolli), Ranocchia, Rolando; Jonathan, Guarín (69' Kovacic), Cambiasso, Hernanes, Nagatomo; Icardi (89' Taïder), Palacio. Allenatore: Mazzarri
Torino (3-5-2): Padelli; Gu. Rodríguez, Moretti, Darmian; Farnerud, Basha (85' Meggiorini), Vives (65' Tachtsidis), Kurtic (57' El Kaddouri), Vešovic; Cerci, Immobile. Allenatore: Ventura
Arbitro: Gianpaolo Calvarese di Teramo (Barbirati – Schenone; Ghiandai; Celi – Tommasi)
Rete: 30' Palacio
Ammoniti: Vives, Tachtsidis, Darmian, Moretti (T)
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