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VITTORIO CECCHI GORI

L’ex presidente della Fiorentina Cecchi Gori si racconta: dai ricordi di Firenze e Batistuta alle ingiustizie della Covisoc, fino al calcio attuale e al suo desiderio di tornare al Franchi.

Vittorio Cecchi Gori, ex presidente della Fiorentina, si è raccontato ai microfoni di *Radio FirenzeViola* nella trasmissione “Garrisca al Vento”, condividendo ricordi e opinioni sul calcio attuale e sulla sua amata Fiorentina. “Mi manca tutto di Firenze e della Fiorentina. È stata la prima parte della mia vita e il culmine della mia carriera”, ha dichiarato.

Sui paragoni tra Kean e Batistuta, Cecchi Gori è netto: “Non ha senso fare confronti. Kean è stato un buon acquisto, andava preso prima. Alla Juventus non hanno creduto in lui, ma da noi sta facendo bene, risolvendo il problema del centravanti”.

Parlando della Fiorentina attuale, l’ex presidente si è detto ottimista: “È un caso felice, frutto di una campagna acquisti ben ragionata. Quest’anno ci sono opportunità per le outsider, ma il vero valore della squadra si vedrà negli scontri diretti”.

Un pensiero anche sugli allenatori: “Ranieri fu una nostra scelta e oggi è un esempio. Palladino ha qualità, ma un bravo tecnico, prima di tutto, non deve fare danni. Oggi i presidenti sono diversi, il calcio è diventato più complicato, quasi un Monopoli oscuro”.

Riguardo al passato, Cecchi Gori ha ricordato le ingiustizie subite: “La Covisoc ci penalizzò gravemente, obbligandoci a pagare in un’unica soluzione debiti che altre squadre hanno spalmato in decenni. Non ci fu diritto alla difesa”.

Infine, sull’attualità, ha elogiato Ranieri alla guida della Roma: “È l’uomo giusto, rispecchia gli umori della città”. E sulla possibilità di tornare al Franchi, ha concluso con amarezza: “Non mi hanno mai invitato. Mi piacerebbe rivedere la Viola almeno una volta”.