Una doppietta dell’attaccante argentino, sempre più trascinatore, permette ai nerazzurri di passare al Ferraris e di ritrovare la vittoria che in campionato mancava da un mese.
Forse c’è ancora un briciolo di speranza che tiene l’Inter aggrappata al treno per il terzo posto, ma se davvero ci fosse il merito è tutto di Rodrigo Palacio, decisivo per l’ennesima volta questo pomeriggio e sempre più vicino al suo record personale di gol in una sola stagione (gliene manca solo uno per raggiungere i ventitré segnati con il Boca Juniors nel 2006-2007). Dopo la sconfitta nel derby d’Italia contro la Juventus di Sabato scorso era fondamentale ritrovare i tre punti, altrimenti la zona Champions si sarebbe allontanata in maniera definitiva: non che adesso sia vicina, perché comunque il Milan è sempre piuttosto distante (sette punti), ma il calendario delle prossime giornate potrebbe dare una piccola mano a Stramaccioni e i suoi giocatori, a patto di non compiere nuovi scivoloni come troppo spesso è avvenuto durante il campionato. Si può salvare soltanto la prestazione del “Trenza” e poco altro nel pomeriggio di Genova (la conferma di Kovacic e un redivivo Juan Jesus tra i giocatori, in generale il fatto di non aver subito gol, cosa che fuori casa in Serie A non accadeva da ben sei mesi), il resto infatti è stato piuttosto mediocre e anche la Sampdoria, di fatto salva dopo il pareggio di Sabato sul campo dell’Atalanta, non ha fatto molto per ravvivare una partita che per lunghi tratti è stata noiosa: nemmeno la presenza di Mauro Icardi, che ormai sembra destinato a vestire la maglia nerazzurra dalla prossima stagione, ha acceso il match, e l’argentino si è fatto notare solo su un colpo di testa nel primo tempo, forse ha preferito non infierire sul suo probabile futuro visto che gli converrebbe approdare in un’Inter impegnata nelle coppe europee. Con Éder squalificato Delio Rossi ha optato per Gianluca Sansone come partner d’attacco di Icardi, preferendo l’ex Toro a Maxi López, in mezzo al campo invece c’è la presenza di Andrea Poli, l’anno scorso all’Inter ma poi non riscattato per motivi misteriosi, come ammesso anche da Stramaccioni nel dopogara (ha dichiarato che il centrocampista era stato convocato per il ritiro). Il tecnico interista non rischia Walter Samuel, rientrato Sabato dopo quasi tre mesi di stop, e ripassa a quattro dietro, Jonathan e Pereira stanno larghi con Juan Jesus e Ranocchia centrali, Zanetti scala a centrocampo in luogo dello squalificato Cambiasso (solo una giornata dopo il fallo killer su Giovinco al fischio finale di Inter-Juventus). Si gioca con diciassette giorni di ritardo: la gara era originariamente prevista per le ore 15 del 17 Marzo, poi è stata posticipata alle 20.45 per l’impegno dell’Inter tre giorni prima in Europa League contro il Tottenham e infine rinviata a causa dell’allerta meteo su Genova nella serata della partita.
PRIMO TEMPO
Dopo cinquanta secondi la Samp ha già tirato in porta, con Sansone che devia di testa verso la porta un cross dalla destra di De Silvestri ma Handanovic è attento e blocca, l’Inter si fa viva nell’area opposta al terzo minuto con un gran lancio di Guarín per Palacio, l’argentino aggira Romero ma si defila troppo e quando calcia il portiere doriano è tornato in porta e riesce a deviare in calcio d’angolo. Le due occasioni, una per parte, in avvio di gara sembravano essere le premesse per un primo tempo interessante ma così non accade, soprattutto perché l’Inter fatica terribilmente a impostare e soffre la maggiore tecnica degli avversari. Al 17′ prima chance per Icardi, colpo di testa alto dopo aver saltato in mezzo a Ranocchia e Jonathan, l’attaccante promesso ai nerazzurri si ripete al 20′ su corner di Sansone e stavolta la sua girata aerea finisce in porta ma è bravo Handanovic a mettere ancora in angolo, sulla battuta successiva il portiere sloveno sbaglia l’intervento ma nessun giocatore blucerchiato ne approfitta. Ancora Samp pericolosa poco dopo la mezz’ora con un gran sinistro da lontano di Krsticic sul quale nuovamente Handanovic vola e compie una gran parata a negare l’1-0, un minuto dopo enorme rischio di Jonathan che scivola due volte nel giro di tre secondi in piena area di rigore ma Icardi non ne approfitta. L’inerzia del match sembra pendere totalmente dalla parte dei padroni di casa però al 43′ in gol ci va l’Inter: discesa di Pereira sulla sinistra e cross verso il centro, Palacio si inserisce tra Palombo e Gastaldello e di testa mette dentro nonostante il tuffo di Romero, che riesce anche a toccare il pallone ma non a impedire il vantaggio nerazzurro. Gol molto simile a quello segnato contro il Catania dall’argentino per il momentaneo 2-2, anche lì sull’assist dell’ex giocatore del Porto, e primo tempo che va in archivio con un punteggio decisamente insolito per quello che si è visto in campo, prima del duplice fischio di Banti c’è spazio anche per una conclusione dal limite di poco alta da parte di Estigarribia, dopo un tentativo di Poli murato.
SECONDO TEMPO
Come nella prima frazione è Gianluca Sansone ad aprire il tabellino, con un sinistro rasoterra a girare sul quale Handanovic si tuffa e smanaccia lontano dalla porta, e anche stavolta la risposta interista è affidata a Palacio con un tiro murato in corner da un difensore della Samp, su invito dell’ex di turno Cassano; Icardi invece di testa in girata non trova lo specchio su cross di De Silvestri nonostante tanto spazio concesso dalla retroguardia ospite. Con l’ingresso di Silvestre per Jonathan i nerazzurri passano alla difesa a tre ma la manovra non migliora affatto e le palle gol per gli avversari ci sono comunque, come quando Obiang calcia dal limite ma Handanovic è ancora una volta pronto sul primo palo. La parte centrale della ripresa è poverissima di emozioni, la Sampdoria preme nel tentativo di raggiungere l’1-1 ma l’Inter è chiusa dietro e cerca di reggere l’urto della formazione genovese difendendo il vantaggio maturato nel primo tempo, l’unico vero pseudo-pericolo lo porta Maxi López su punizione all’82’ ma il suo tiro è centrale e Handanovic non ha problemi. Al 90′, con i blucerchiati protesi in avanti, l’Inter parte in contropiede con il solito Palacio che serve un cioccolatino sul secondo palo a Guarín, il quale spreca malamente calciando altissimo da pochi metri: bastava solo beccare la porta, cosa che fa Poli al 92′ ma con una conclusione debole parata facilmente. Nel terzo dei quattro minuti di recupero altro contropiede dell’Inter, stavolta Palacio fa tutto da solo e lo fa benissimo, saltando Palombo, resistendo al ritorno di Obiang e mettendo fuori causa il connazionale Romero con una finta prima di piazzare di sinistro in porta il gol del definitivo 0-2 che chiude la partita, quarta doppietta stagionale per l’argentino dopo quelle contro Partizan Belgrado, Cluj e Catania.
Con il successo in questo recupero della ventinovesima giornata l’Inter si porta a cinquanta punti e raggiunge nuovamente la Lazio in quinta posizione, e un successo Domenica sera contro l’Atalanta potrebbe valere moltissimo, visto che si sfideranno la terza contro la quarta (Fiorentina-Milan, Domenica) e la sesta contro la settima (Lazio-Roma, Lunedì). Prima sconfitta casalinga per la Sampdoria nel 2013 ma per i doriani gli otto punti di vantaggio sul terzultimo posto occupato dal Siena sono comunque più che rassicuranti, e una vittoria contro il Palermo nel weekend potrebbe definitivamente valere la certezza di una salvezza che è resta a portata di mano.
IL TABELLINO
Sampdoria (3-5-2): Romero; Mustafi, Palombo, Gastadello; De Silvestri, Krsticic (86′ Munari), Obiang, Poli, Estigarribia (77′ Poulsen); Icardi, G. Sansone (59′ Maxi López). Allenatore: Rossi
Inter (4-3-1-2): Handanovic; Jonathan (58′ Silvestre), Ranocchia, Juan Jesus, A. Pereira; Zanetti, Gargano, Kovacic; Guarín; Palacio, Cassano (67′ Kuzmanovic). Allenatore: Stramaccioni
Arbitro: Luca Banti di Livorno (Di Fiore – Dobosz; Bianchi; Gervasoni – Giannoccaro)
Reti: 43′, 93′ Palacio
Ammoniti: Poli, Krsticic (S), Gargano, Kovacic (I)
[Immagine presa da maidirecalcio.com]