Il centrocampista dell’Inter Barella ripercorre la sua crescita personale e professionale, tra sogni realizzati, ambizioni future e la voglia di lasciare un segno indelebile nella storia dell’Inter.
Nicolò Barella, centrocampista dell’Inter, ha raccontato ai microfoni di DAZN l’evoluzione della sua carriera e della sua vita negli ultimi cinque anni. Partendo da un’agenda del 2019, dove annotava i suoi sogni, ha svelato come alcuni siano già diventati realtà, come vincere due Scudetti. Tuttavia, Barella ha riformulato il desiderio di vincere un Mondiale: “Ora punto a giocarlo, sperando che arrivi presto questa soddisfazione.”
Evoluzione personale e calcistica
Barella ha spiegato come sia cambiato negli anni, sia in campo che fuori. “Ho sempre voglia di vincere, ma con più serenità e meno arroganza. Penso di più alla squadra e meno a un ritorno personale,” ha ammesso, sottolineando l’importanza di godersi ogni momento del suo percorso.
Il doppio ruolo in campo
Il tecnico Corvino lo ha definito “manovale e ingegnere,” un’etichetta che Barella accoglie con orgoglio: “A volte c’è bisogno di costruire, altre di lavorare duro. Ho imparato molto da compagni esperti come Mkhitaryan. Adattarsi al centrocampo moderno è fondamentale.”
Thuram e il futuro dell’Inter
Parlando del compagno Marcus Thuram, Barella si è detto impressionato dalla sua capacità di adattarsi rapidamente al sistema di gioco nerazzurro, definendolo “un’aggiunta che ha fatto fare il salto di qualità alla squadra.” Sul fronte attaccanti, ha elogiato anche Lautaro Martinez e l’intero gruppo, che si sta dimostrando coeso e pronto a lottare su più fronti.
Obiettivi e rinnovamento
Tra gli obiettivi personali, Barella ha espresso il desiderio di vincere la Champions League, soprattutto dopo la delusione della finale persa. Il suo rinnovo con l’Inter è stato motivato dalla fiducia nel progetto della società: “Vedo un futuro grande qui, non ho mai pensato di andarmene.”
Sogni personali
Sul piano personale, Barella si è detto pienamente appagato: “Ho tutto quello che ho sempre sognato: una famiglia splendida, figlie meravigliose e una moglie incredibile.” Eppure, rimane determinato a lasciare un segno importante nella storia dell’Inter.