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Il CEO di DAZN Italia Azzi lancia l’allarme: “3,4 milioni di utenti pirata, danni gravissimi per la Serie A. Serve una risposta forte e condivisa”

«Il valore della pirateria oggi è di 350 milioni di euro, ovvero il 50% di quanto DAZN paga ogni anno alla Serie A per l’esclusiva dei diritti televisivi». Parole dirette e allarmanti quelle di Stefano Azzi, CEO di DAZN Italia, intervenuto agli “Stati Generali della lotta alla pirateria tra legalità, sicurezza e intelligenza artificiale”, tenutisi a Roma nell’aula magna “Carlo Mosca” della scuola di perfezionamento per le forze di Polizia.

Azzi ha tracciato un quadro preoccupante: «Ci sono 3,4 milioni di abbonati all’illegalità che sottraggono risorse fondamentali al sistema. Così si mina la sostenibilità economica del calcio, bloccando la crescita che nuovi modelli di business, come la revenue share proposta alla Serie A, potrebbero garantire».

LE PAROLE DEL CEO DI DAZN

Il CEO di DAZN ha puntato il dito anche contro l’aspetto culturale del fenomeno: «Secondo quanto riportato da alcuni media, tra gli utenti sanzionati figurano anche notai, avvocati e professionisti che avrebbero tutti i mezzi per pagare un abbonamento legale. Questo dimostra che la pirateria è diventata una prassi consolidata, non più legata al prezzo, ma a una mentalità diffusa».

Per Azzi, la pirateria digitale è un problema condiviso da istituzioni, broadcaster, Leghe e club: «Serve una risposta forte e coordinata. Le leggi, i regolamenti, il Piracy Shield e le sanzioni non hanno ancora generato un vero effetto deterrente. È necessario andare oltre e colpire anche i motori di ricerca e le piattaforme che favoriscono la diffusione dei contenuti illegali».

Azzi ha sottolineato l’importanza della comunicazione e della trasparenza nell’azione repressiva: «Dobbiamo rendere il lavoro di tracciamento, identificazione e sanzione sistematico e visibile. Solo così si può rompere il “mantello dell’invisibilità” che protegge milioni di utenti pirata».

A confermare la percezione di impunità, Azzi ha citato i dati Ipsos per FAPAV: oltre il 50% degli utenti che guardano partite illegalmente ritiene che ci sarà sempre un modo per aggirare il sistema, e quasi uno su quattro dubita che le sanzioni vengano davvero applicate.

«È tempo di dimostrare il contrario», ha concluso. «Solo con più consapevolezza e fermezza potremo garantire un futuro sostenibile e giusto per il nostro calcio».