La dirigenza nerazzurra stringe il cerchio: Juric in vantaggio, ma attenzione alle alternative. Ecco i quattro cadidati alla panchina dell’Atalanta.
Sono giorni di riflessione e decisioni cruciali in casa Atalanta. Dopo l’addio di Gian Piero Gasperini, che ha chiuso un’era durata quasi dieci anni e culminata con la storica vittoria dell’Europa League, il club nerazzurro è al lavoro per individuare il profilo giusto a cui affidare la panchina. Un compito tutt’altro che semplice, considerando l’eredità lasciata dal tecnico piemontese, che ha trasformato la Dea in una realtà stabile del calcio europeo.
Secondo quanto riportato da Il Corriere dello Sport, il casting per il nuovo allenatore si è ormai concluso e la dirigenza ha ristretto il cerchio a quattro candidati. In cima alla lista c’è Ivan Juric, ex tecnico del Torino, che gode della stima del direttore sportivo Tony D’Amico. Tra i due esiste un rapporto solido e duraturo, nato ai tempi dell’Hellas Verona, che potrebbe rivelarsi decisivo nella scelta finale. Juric, attualmente libero, rappresenta una figura di continuità sotto il profilo tattico e motivazionale.
Non è però l’unico nome sul taccuino della società bergamasca. Resta viva la pista che porta a Thiago Motta, fresco di passaggio alla Juventus ma ancora legato contrattualmente ai bianconeri fino al 2027. Il suo profilo piace per la capacità di valorizzare i giovani e per il gioco propositivo mostrato nelle ultime stagioni.
Attenzione anche a Raffaele Palladino, che ha recentemente lasciato la Fiorentina. Il tecnico campano ha dimostrato di avere idee chiare e personalità, due qualità che potrebbero fare al caso dell’Atalanta in una fase di transizione così delicata. Infine, tra i nomi in corsa c’è anche Patrick Vieira, attualmente alla guida del Genoa ma nel mirino anche dell’Inter in caso di addio di Simone Inzaghi.
La scelta finale potrebbe arrivare già nei prossimi giorni. L’Atalanta vuole chiudere il prima possibile per iniziare a programmare la nuova stagione, tra mercato, ritiro estivo e preliminari europei. Dopo l’epopea Gasperini, a Bergamo è tempo di voltare pagina, ma con ambizione e continuità.