Un gol di Antonelli a sette minuti dallo scadere decide la sfida del Ferraris, giocata su un campo ai limiti della praticabilità ma che certifica la crisi nerissima di un’Inter ancora a secco di vittorie nel 2014.
Il tecnico del Genoa aveva acceso il prepartita negli scorsi giorni, con l’ennesima dichiarazione al veleno nei confronti della sua ex squadra (allenata da giugno a settembre 2011 con un bilancio imbarazzante di un pareggio e quattro sconfitte prima di essere esonerato), e questo pomeriggio si è preso una rivincita personale su chi, a suo avviso, l’ha scaricato troppo in fretta e dandogli delle colpe eccessive. È curioso che sia stato proprio Gasperini a spedire nel baratro l’Inter, uno scherzo del destino che forse tanto scherzo non è, perché non fa altro che confermare per l’ennesima volta quanto la stagione nerazzurra stia diventando sempre più un fallimento con il passare delle giornate, dato che nemmeno Mazzarri sta riuscendo nell’impresa di risollevare una formazione in enorme difficoltà con un solo successo (il derby) negli ultimi due mesi di campionato e un ruolino di marcia pessimo fuori casa dove è arrivata la quarta sconfitta di fila contando anche la Coppa Italia. Tra rimpalli, portieri in giornata super e decisioni arbitrali controverse è vero che in casa interista non ne vada bene mezza, ma quando si sbagliano gol come quello di Palacio a inizio ripresa, si fanno errori evidenti in fase di marcatura come Jonathan sull’azione del gol o non si riesce mai a imporre il proprio gioco anche contro avversari di gran lunga inferiori è esagerato e presuntuoso scaricare le colpe sulla sfortuna e sul solito rigore non dato, all’Inter oltre a diversi giocatori di qualità (Branca si è reso conto che il mercato è iniziato da quasi venti giorni e finirà il trentuno?) mancano pure un’identità, un vero obiettivo e un’idea tattica ben definita, stavolta finalmente si è visto un modulo con due punte, e non accadeva in assoluto da Inter-Atalanta del 7 aprile (Cassano-Rocchi), ma dopo un inizio positivo la squadra si è spenta ed è crollata nel finale. Neanche mettere assieme Milito e Palacio a quasi un anno dall’ultima volta è servito, il duo argentino con Álvarez a supporto è stato accolto come una liberazione dai tifosi che aspettavano di rivedere la coppia titolare dall’inizio, Mazzarri è passato a una sorta di 3-4-1-2 poi leggermente modificato dopo l’infortunio dell’ex Vélez. Tanti problemi per Gasperini, esordio da titolare per Stefano Sturaro con Fetfatzidis a supportare Gilardino, 4-4-1-1 è il modulo scelto proprio pochi istanti prima del fischio di Rizzoli (doveva essere 3-5-1-1). La sfida è stata in dubbio nella giornata di sabato per l’allerta meteo su Genova, alla fine nessun rischio anche se il campo si presenta fin dalla mattinata in pessime condizioni.
PRIMO TEMPO
Il modulo a due punte permette a Palacio di svariare e partire da lontano, l’argentino avvia la prima giocata della gara con un tunnel ai danni di Antonini e una ripartenza veloce, palla ad Álvarez il cui sinistro è preda di Perin, normalmente in campo nonostante fosse in dubbio alla vigilia. Il portiere ex Pescara (sfidò l’Inter alla prima giornata anche l’anno scorso) si ripete al 10′ su una conclusione molto più pericolosa da parte di Jonathan, un destro sul primo palo da dentro l’area messo in calcio d’angolo, Perin però ha diversi problemi con i rinvii e al 16′ regala palla a Palacio che però non ne approfitta e calcia alto. Ancora Jonathan protagonista in area, il brasiliano viene liberato da una bella giocata di Milito ma anziché tirare al volo cerca di stopparla nonostante il terreno pietoso (diluvia) e favorisce il recupero della difesa rossoblù, sul suo tiro Cofie devia in corner. L’uscita di Álvarez (botta al ginocchio, non sembra grave, dentro Kovacic) è un grosso problema perché priva di una fonte di gioco piuttosto ispirata, dopo una grande palla gol fallita da Palacio (errore di Cofie, l’argentino si invola ma di sinistro a incrociare manda sul fondo) gli ospiti calano e il Genoa cerca di approfittarne, Bertolacci va vicino alla porta di Handanovic con un tiro da fuori e al 38′ sugli sviluppi di un corner Marchese sul secondo palo cerca la deviazione vincente ma il portiere sloveno copre lo specchio con il corpo. L’Inter non sfrutta il fatto che gli avversari attacchino nella metà campo messa peggio e all’intervallo si va con la sensazione che lo zero a zero stia meglio ai padroni di casa in vista della ripresa.
SECONDO TEMPO
Nessun cambio, tempo venti secondi e Kovacic con una giocata sullo stretto libera Palacio in area ma uno dei tanti ex di giornata decide di non voler far male alla squadra che l’ha portato in Italia e calcia alto solo davanti a Perin, occasione anche più facile di quella avuta nel primo tempo. Un alleato prezioso dell’Inter diventa il terreno, che al 50′ ferma Gilardino lanciato a rete arrestando la corsa del bomber rossoblù, in questo secondo tempo il protagonista diventa Ioannis Fetfatzidis, prelevato negli ultimi minuti della sessione estiva di calciomercato dall’Olympiakos e letteralmente inarrestabile, all’ora di gioco il greco crossa per Gilardino che tocca male favorendo la parata di Handanovic, al 64′ gran sinistro da fuori alzato dal portiere in angolo e al 68′ altra bella giocata sul fondo non concretizzata, in mezzo c’era stata una grande chance per l’Inter con destro di Guarín (entrato per Kuzmanovic) respinto da Perin e mischia totale in area di rigore con Milito incapace di ribadire in rete prima del rinvio con affanno della difesa genoana. Si arriva così all’ultimo quarto d’ora con gli ospiti che cercano in tutti i modi di passare in vantaggio, Rizzoli giudica involontario un tocco con il bracco alto da parte di Cofie mentre Palacio si fa ribattere alla disperata un tiro da dentro l’area e allora a passare è il Genoa, Juan Jesus sbaglia dimenticandosi di Gilardino ma poi rimedia respingendo il tiro dell’attaccante biellese in corner, dalla bandierina palla al centro dove c’è ben appostato Luca Antonelli che sovrasta Jonathan e trova l’incornata vincente. Gol da tre punti per l’esterno cresciuto nel settore giovanile del Milan, e pensare che era fatta per il suo trasferimento al Napoli, saltato quando ormai si attendeva solo l’annuncio ufficiale. Senza più idee e con la forza della disperazione l’Inter prova a salvare almeno l’onore pareggiandola nel finale ma proprio al novantesimo Perin è superlativo su un colpo di testa in tuffo del nuovo entrato Rubén Botta blindando la porta e dando i tre punti al Grifone.
Dopo oltre diciannove anni il Genoa torna a vincere contro l’Inter, la circostanza precedente era stata il 6 novembre 1994 (2-1, reti di van ‘t Schip, Delvecchio e Ruotolo) poi dodici sconfitte e cinque pareggi, è anche il primo successo in assoluto per Gasperini contro il suo passato, la scorsa stagione con il Palermo aveva perso 1-0 al Meazza con autogol di García, i rossoblù in classifica si portano a ventisei punti ma la prossima settimana saranno attesi dalla difficile trasferta di Firenze. Inter costretta ancora una volta a rimandare il primo sorriso del nuovo anno, è la terza sconfitta in quattro partite disputate nel 2014 e anche l’1-1 contro il Chievo non può certo essere definito un buon risultato, il terzo posto nonostante il 2-2 del Napoli a Bologna è ormai scappato via (undici lunghezze, peraltro l’anno scorso Stramaccioni aveva sei punti in più) ma anche il quarto comincia a essere ormai distante (+8 della Fiorentina) e dietro si affacciano pericolosamente, oltre al Verona, Torino e Parma. Prossimo impegno per l’undici di Mazzarri domenica pomeriggio contro il fanalino di coda Catania.
IL TABELLINO
Genoa (4-4-1-1): Perin; Antonini, De Maio, Marchese, Antonelli; Vrsaljko, Bertolacci, Cofie, Sturaro (72′ Konaté); Fetfatzidis (76′ De Ceglie); Gilardino (85′ Calaiò). Allenatore: Gasperini
Inter (3-4-1-2): Handanovic; Campagnaro, Rolando, Juan Jesus (85′ Botta); Jonathan, Kuzmanovic (63′ Guarín), Cambiasso, Nagatomo; R. Álvarez (21′ Kovacic); Milito, Palacio. Allenatore: Mazzarri
Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna (Di Liberatore – Cariolato; Manganelli; Valeri – Pinzani)
Rete: 83′ Antonelli
Ammoniti: Cofie, Vrsaljko, Bertolacci, Sturaro, Konaté (G), Juan Jesus (I)
[Immagine presa da repubblica.it]