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Dopo la vittoria di Torino contro la Juventus l'Inter si è improvvisamente bloccata e non ha approfittato della flessione dei capoclassifica: a Parma è arrivata la terza sconfitta nelle ultime quattro partite, con un punto su nove conquistato dopo l'exploit del 4 Novembre.

 

Tardini stregato per i nerazzurri, campo dove la vittoria ormai manca dal 16 Maggio 2008, quando Ibrahimovic si alzò dalla panchina per gli ultimi quarantacinque minuti di campionato e con una doppietta consegnò il titolo di Campioni d'Italia alla sua squadra di quel tempo, anche in questa stagione l'Inter si è dovuta fermare nella città ducale (solo tre successi in ventidue partite di campionato), dove poco meno di sette mesi fa perse 3-1 mettendo di fatto fine alle speranze per un posto in Champions League. Stavolta c'è tanto tempo ancora per fare punti ma quello che doveva essere un crocevia fondamentale per gli uomini di Stramaccioni si è trasformato invece nel punto di svolta della stagione del Parma, che oltre a essere imbattuto in casa comincia anche a intravedere quelle posizioni di prestigio che valgono la qualificazione alle coppe europee, dove i gialloblu hanno fatto bene per oltre dieci anni a cavallo fra gli anni '90 e l'inizio del 2000. Il match winner di serata, in una gara non scoppiettante ma dove la formazione di Donadoni ha fatto sicuramente di più per portare a casa l'intera posta in palio, è stato Nicola Domenico Sansone, uno che dopo essere cresciuto in Germania (nel settore giovanile e poi nella squadra riserve del Bayern Monaco) ha scelto di provare a farsi un nome anche nel suo paese di origine, e adesso con questa serata da favola di certo inizierà a essere conosciuto anche tra i meno esperti, perché il gol che ha deciso la partita è uno di quelli che può cambiare la carriera. La notte perfetta di Sansone inizia a poco meno di un'ora dal via del secondo posticipo di un insolito Lunedì di campionato, quando gli occhi di tutti sono puntati sull'altra partita, quella tra Cagliari e Napoli: quasi in sordina il suo nome appare nell'undici titolare, mossa a sorpresa di Donadoni che anziché il 3-5-2 sceglie il 4-3-3 con l'inserimento proprio dell'ex Crotone in un tridente completato dall'ex Biabiany e da Amauri, in difesa l'escluso è un nome eccellente, ossia Alessandro Lucarelli, a centrocampo invece il posto dello squalificato Parolo lo prende Acquah. Problemi con le squalifiche ce li ha anche l'Inter, che può avere in panchina Stramaccioni dopo l'accoglimento parziale del ricorso ma non Cassano, out per due partite dopo i fatti post Inter-Cagliari, e Gargano, lui invece fuori per aver raggiunto quota quattro cartellini gialli: prima da titolare in stagione per Ricky Álvarez nel centrocampo a cinque che vede il ritorno di Guarín dal 1', Palacio-Milito confermatissimi davanti anche perché di alternative ce ne sono ben poche, vista l'esclusione per scelta tecnica di Wesley Sneijder per i noti problemi riguardanti il rinnovo contrattuale proposto all'olandese.

PRIMO TEMPO
Già dalle prime battute si capisce che sulla fascia destra il Parma può fare molto male: il primo a sfondare è Marchionni al 4', che riceve palla da Rosi crossa verso il centro cercando di rendere il pallone al compagno, Samuel anticipa l'ex giallorosso ma rischia l'autogol e viene salvato da Handanovic, che poi salva anche sul rimpallo susseguente. Per assistere al primo squillo dell'Inter bisogna aspettare quasi il quarto d'ora, quando su punizione Guarín calcia in maniera violenta ma manca la porta per qualche centimetro, chi tira in porta però è solo il Parma (Amauri di testa al 32' anticipa Ranocchia, ma Handanovic è attento sul suo palo) e per vedere Mirante toccare un pallone bisogna aspettare il 34', con il portiere di scuola Juventus che smanaccia un colpo di testa di Cambiasso non forte ma piuttosto insidioso. Nel frattempo, nell'altra metà campo, show di Biabiany che ridicolizza in più di una circostanza Juan Jesus, palesemente inadatto per contrastare le doti da velocista dell'esterno francese, che l'Inter ha ceduto a Gennaio 2011 come parziale contropartita per l'acquisto di Giampaolo Pazzini: l'ex di turno non ha ostacoli né sulla destra né sulla sinistra, dove si trova al 43' quando fa partire un bel tiro con il destro che passa ben poco distante dal palo lontano, con anche una leggera deviazione che coglie di sorpresa Handanovic, immobile al centro della porta. In tutto questo le punte dell'Inter sono ben arginate da Paletta (vicino anche al gol di testa al 39' ma sfiora solo la punizione di Valdés) e il centrocampo comincia a spegnersi dopo un buon avvio, anche da parte di Álvarez che però con il passare dei minuti diventa sempre meno incisivo. Negli spogliatoi chi torna con qualche sorriso in più è senza dubbio il Parma.

SECONDO TEMPO
Nessun cambio, si accende subito Milito, dopo un primo tempo in ombra, con una bella discesa sulla sinistra, la sua conclusione però è debole e Mirante non ha problemi a bloccare a terra. Difese per lo più attente, il primo quarto d'ora della ripresa vede spesso tentativi da fuori, come una punizione di Valdés deviata ma senza cambiare la traiettoria che non impegna più di tanto Handanovic o un tiro di Guarín da venticinque metri che Mirante mette in calcio d'angolo. Il match è bloccato e anche abbastanza bruttino, nel Parma le sgroppate di Biabiany creano sempre qualcosa, nell'Inter invece manca il punto di contatto tra centrocampo e attacco: a dirla tutta ci sarebbe, ma è al centro di un contenzioso con la società e viene trattato quasi come un separato in casa, nonostante a centrocampo le idee servano come il pane. Stramaccioni prova anche a cambiare qualcosa, togliendo un ormai spento Álvarez per Coutinho, ma appena compiuto il cambio si ritrova sotto: rimessa laterale nella trequarti campo del Parma, Sansone scambia con Amauri e si fa ridare palla poco prima del cerchio di centrocampo, vede lo spazio per avanzare e si fa quaranta metri e più palla al piede senza alcun ostacolo, la difesa dell'Inter si apre centralmente lasciandogli il varco per arrivare al limite dell'area e calciare sul primo palo, destro secco e Handanovic è battuto, Parma in vantaggio. Secondo gol in sei presenze per l'attaccante ex Crotone, che aveva già aperto la sfida vinta 3-1 in casa del Torino un mese fa, anche lì segnando negli ultimi venti minuti di partita. L'Inter non sa più cosa fare, solo Coutinho ci prova con un tiro da fuori deviato lateralmente da Mirante, addirittura il Parma rischia il raddoppio ma Benalouane di testa trova sulla sua strada verso la rete le mani di Handanovic, nel finale anziché tentare l'assalto i nerazzurri provano a giocare in orizzontale (anche all'ultimo minuto di recupero) e allora non è un caso che nell'area gialloblu non arrivi un pallone giocabile per Milito e Palacio, abbandonati al loro destino. La festa finale è per i tifosi di casa, accorsi in massa al Tardini.

I ruoli si sono capovolti: la squadra lanciata è il Parma, che riprende a vincere dopo una sconfitta e due pareggi nelle altre tre gare disputate a Novembre, mentre l'Inter è battuta per la terza volta di fila in trasferta fra Serie A ed Europa League, dopo averle vinte tutte fuori casa nei primi tre mesi di stagione, e stavolta non c'è neanche l'alibi dell'arbitraggio perché Banti e i suoi assistenti hanno fatto bene. Un solo punto nelle ultime tre partite per i nerazzurri, che vengono superati dal Napoli e agganciati dalla Fiorentina a quota ventotto punti, senza nemmeno poter recuperare anche un solo punto sulla Juventus leader quattro lunghezze più avanti ma battuta dal Milan, e ormai si può dire senza mezzi termini che la vittoria di Torino ha avuto un effetto controproducente, perché anziché esaltare il gruppo lo ha reso probabilmente troppo sicuro dei propri mezzi e ha portato a una mini-serie di risultati negativi, da interrompere solo con prestazioni di gran lunga superiori rispetto a quella scialba vista nei novanta minuti del Tardini. Per il Parma ora sfida delicata contro la Lazio, in contemporanea l'Inter ospiterà il Palermo dell'ex tecnico Gasperini.

IL TABELLINO
Parma (4-3-3): Mirante; Rosi (74' Benalouane), Zaccardo, Paletta, Gobbi; Marchionni, Valdés, Acquah; Biabiany, Amauri, N. Sansone (78' Belfodil). Allenatore: Donadoni
Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus (86' Duncan); Zanetti, Guarín, Cambiasso (90' Livaja), R. Álvarez (73' Coutinho), Nagatomo; Palacio, Milito. Allenatore: Stramaccioni
Arbitro: Luca Banti di Livorno (Di Fiore – Giallatini; Liberti; Valeri – Baracani)
Rete: 75' N. Sansone
Ammoniti: Gobbi, Valdés, Belfodil (P), Palacio, Duncan (I)

[Immagine presa da sport.sky.it]