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Il pareggio del Dall’Ara non consente ai nerazzurri di raggiungere il Napoli in classifica, ancora una volta gli uomini di Mazzarri non sono stati in grado di cogliere il bottino pieno in una trasferta da vincere a tutti i costi e le occasioni buttate in questo modo cominciano a diventare tante.

 

I risultati della giornata avevano dato all’Inter una chance importantissima per agguantare il terzo posto e mettere un divario considerevole fra sé e le inseguitrici, viste le sconfitte di Fiorentina, Napoli e Verona, invece questo pareggio lascia ancora una volta più di una recriminazione in casa interista, sia per le tante palle gol non concretizzate sia perché continua a esserci la tendenza di non riuscire mai a trovare lo spunto decisivo nei momenti importanti. Sembra un paradosso, ma per i nerazzurri si può parlare di “problema trasferta” pur essendo ancora imbattuti lontano dal Meazza, in quanto è vero che i punti fin qui sono stati divisi equamente fra casa e fuori ma nelle gare esterne sono arrivati più pareggi (quattro con stasera) che vittorie, e almeno in altre due circostanze (Cagliari e Torino) i tre punti erano da prendere senza se e senza ma. Un altro dato statistico che riassume le imperfezioni di una squadra che alterna buoni segnali a passi falsi sui quali si deve riflettere è quello dell’incapacità di vincere dopo la sosta per le nazionali: tre pari (contro le due di Torino gli altri) su tre in questa stagione, ma anche l’anno scorso dopo la sosta di marzo arrivò la sconfitta con la Juve e nel 2011 la pausa per gli impegni internazionali costò di fatto campionato e quarti di Champions League, a testimonianza di un qualcosa che non va in fase di preparazione alla gara quando ci sono di mezzo le nazionali. Stasera, come a Torino, l’Inter ha fallito l’approccio alla gara, prendendo gol quasi subito, la rincorsa è stata affannosa e confusionaria (ventitré tiri ma solo sette nello specchio) con anche un po’ di sfortuna sulle due traverse ma senza dimenticare che il gol di Jonathan è arrivato grazie alla deviazione di un difensore, a quello che risulta ancora il miglior attacco del campionato (raggiunta quota trenta reti) servirebbe una punta in più per concretizzare le tante occasioni create e non far pesare troppo le giornate storte di Palacio, ma Milito è infortunato, Icardi pure (e in questo momento sta pensando ad altro…) e Belfodil gioca poco e convince ancora meno, è presumibile che anche Erick Thohir, guardando la partita nella notte indonesiana (la sua prima ufficiale da presidente) se ne sia reso conto e nei prossimi giorni dia l’ordine di cercare almeno un nuovo attaccante per gennaio. Il Bologna ha giocato un’onesta partita, partendo bene e proponendosi in avanti, poi però i felsinei si sono spenti con il passare dei minuti e hanno giocato la ripresa con un occhio fisso sul cronometro aspettando soltanto la fine della gara e la conquista di un punto sì prezioso ma che non risolve tutti i problemi di classifica e gioco. Pioli ha mandato in panchina Diego Laxalt, giocatore che il Bologna ha prelevato in prestito proprio dall’Inter e risultato importante in diverse partite da quando ha iniziato a giocare, confermando invece Cristaldo come unica punta nonostante il ritorno al gol di Rolando Bianchi a Bergamo e Curci in porta sebbene in settimana si sia parlato di possibile promozione a titolare del giovane Stojanovic a seguito dei tanti errori del portiere cresciuto nella Roma. Nell’Inter molto importante il ritorno di Campagnaro a due mesi dall’ultima apparizione (Inter-Fiorentina del 26 settembre), l’argentino va a comporre la difesa assieme a Juan Jesus e Rolando vista la squalifica di Ranocchia e l’indisponibilità di Samuel, Kovacic nuovamente escluso a favore dell’ex Taïder, pur essendo stato decisivo in settimana per la qualificazione ai Mondiali della Croazia, mentre come spalla di Palacio c’è Guarín. Come in tutti i campi anche al Dall’Ara minuto di raccoglimento in memoria delle sedici vittime dell’alluvione di inizio settimana in Sardegna.

PRIMO TEMPO
Bastano novanta secondi a Taïder, fischiatissimo ex rossoblù, per farsi ammonire, l’algerino sembra sentire in maniera eccessiva la partita e al 12′ combina un pasticcio che segna il match: regala palla a Diamanti a centrocampo, commette fallo (da secondo giallo) sul capitano del Bologna, l’azione prosegue con l’Inter intenta a convincere Banti a non espellere il numero ventuno, Cristaldo si invola sulla fascia, vede e serve Panagiotis Kone tutto libero in mezzo e per il greco è facile prendere la mira e infilare Handanovic sotto le gambe. Primo gol subito dall’Inter nel quarto d’ora iniziale, il terzo per Kone dopo quelli segnati a Sampdoria e Cagliari, nel frattempo Diamanti si becca il giallo per ripetute proteste mentre Taïder se la cava e rimane in campo. Ci sarebbe subito la possibilità di rimettere la situazione in parità, ma sul buco di Sørensen Palacio si divora l’1-1 calciando addosso a Curci, bravo a opporsi con il corpo ma più che altro centrato in pieno dall’argentino che prova la stessa giocata di Kone senza riuscirci. Mazzarri non si dà pace per il gol a suo avviso “regalato” e deve fare anche i conti con l’infortunio di Nagatomo (dentro Pereira), la manovra della sua squadra continua a non essere fluida come dovrebbe e Guarín si permette il lusso di tirare da prima del cerchio di centrocampo con risultati deprecabili. Il finale se non altro è propositivo, Palacio di testa su cross di Jonathan non inquadra la porta, lo specchio non viene preso nemmeno al 42′ e in maniera incredibile perché sul cross di Taïder sul secondo palo Pereira arriva da dietro e a porta vuota di fatto rimanda il pallone al compagno, che a sua volta (in posizione di fuorigioco non ravvisata) manca il bersaglio da un metro, quasi come se lo scopo del gioco fosse quello di non fare gol. Nel recupero una punizione di Guarín sporcata da Cristaldo finisce sulla traversa, è l’ultimo atto del primo tempo perché Banti non fa battere il corner in quanto si era già oltre il minuto aggiuntivo segnalato.

SECONDO TEMPO
Problemi a una mano per Cristaldo, l’argentino, buon protagonista del primo tempo con l’assist per Kone, è costretto a lasciare il campo, al suo posto Rolando Bianchi. Dopo appena un minuto un fallo sciocco di Pereira su Kone regala a Diamanti una punizione da posizione defilata, il suo è comunque un tiro in porta e Handanovic mette in angolo evitando ulteriori guai. Al 51′ il pareggio: Guarín porta palla e serve Jonathan al limite dell’area, il brasiliano si porta leggermente avanti il pallone e calcia con il destro trovando una leggera deviazione di Sørensen che spiazza Curci e fa uno pari. È il secondo gol in campionato per Jonathan ma ormai bisogna parlare di “gol alla Jonathan”, ossia un tiro (o presunto tale) del numero due nerazzurro che impatta su un avversario e poi finisce in rete, contro il Verona aveva procurato l’autogol di Moras e contro il Livorno quello di Bardi ma stavolta la paternità della marcatura è decisamente sua. Il pari non basta all’Inter ma la ricerca dei tre punti passa anche dalla necessità di non prendere ulteriori gol, Handanovic è provvidenziale con una splendida risposta su un altrettanto ottima conclusione di Rolando Bianchi, bravissimo a coordinarsi da fuori area per calciare con il destro, di fatto questo rimarrà l’ultimo tiro in porta del Bologna che poi pensa esclusivamente a difendersi arretrando molto il proprio baricentro, gli ospiti ci provano più volte ma Cambiasso sugli sviluppi di una punizione (tocco con il ginocchio fuori di poco) e Guarín al termine di un’azione confusa (con fuorigioco ancora non segnalato e parata finale di Curci) non riescono a ribaltare il risultato. Il colombiano a venti dal termine avrebbe un’ottima palla per portare la sua squadra in vantaggio ma su bell’invito di Jonathan manda alto da dentro l’area, dimostrando per l’ennesima volta di mancare drammaticamente quando si tratta di dover piazzare una conclusione, perché i suoi tiri sono sempre soltanto potenti e nulla più. Con gli emiliani tutti arroccati dietro a protezione dell’1-1 la necessità di trovare la giocata vincente porta anche Álvarez, poco presente durante la partita, a tentare il tiro da fuori con la palla che si spegne non lontana dalla porta, ci prova Rolando di testa con Curci bravo a respingere mentre nei due minuti (pochissimi) di recupero è invece clamorosa l’occasione capitata a Juan Jesus che su pallone messo in mezzo da Guarín si coordina bene e calcia di sinistro prendendo in pieno la traversa.

Mazzarri avrebbe potuto raggiungere la sua ex squadra, il Napoli, al terzo posto ma invece l’aggancio è per il momento rimandato, si tratta sì di un punto guadagnato sugli azzurri ma per l’ennesima volta il bicchiere risulta mezzo vuoto e la sensazione è quella di due punti lasciati per strada e impossibili da recuperare. La classifica la muove invece il Bologna, portandosi fuori dalla zona retrocessione e salendo a quota undici mantenendo una lunghezza di vantaggio sulla Sampdoria, frenata all’ultimo istante in casa contro la Lazio e prossimo avversario dell’Inter domenica 1 dicembre, mentre i felsinei apriranno la quattordicesima giornata con il derby dell’Emilia in casa del Parma.

IL TABELLINO
Bologna (3-4-2-1):
Curci; Sørensen, Natali, Antonsson; Garics (68′ Crespo), Pérez (75′ Pazienza), Krhin, Morleo; Kone, Diamanti; Cristaldo (46′ R. Bianchi). Allenatore: Pioli
Inter (3-5-1-1): Handanovic; Campagnaro (85′ Belfodil), Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Taïder (56′ Kovacic), Cambiasso, R. Álvarez, Nagatomo (25′ A. Pereira); Guarín; Palacio. Allenatore: Mazzarri
Arbitro: Luca Banti di Livorno (De Pinto – Passeri; Marzaloni; Calvarese – Cervellera)
Reti: 12′ Kone, 51′ Jonathan (I)
Ammoniti: Taïder (I), Diamanti, Morleo, Kone, Curci (B)

[Immagine presa da sport.sky.it]