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Gian Piero Gasperini Atalanta

Dopo nove anni e un trofeo europeo, Gian Piero Gasperini lascia l’Atalanta. I tifosi lo celebrano come un eroe

Un’era indimenticabile si è ufficialmente conclusa a Bergamo. Gian Piero Gasperini, l’uomo che ha riscritto la storia dell’Atalanta, saluta dopo nove anni straordinari. E i tifosi nerazzurri non hanno perso l’occasione per tributargli un commosso addio: “Hai fatto un capolavoro, una storia incredibile. Grazie Mister Gasp”, recita lo striscione comparso all’esterno del Gewiss Stadium, simbolo di un amore profondo e riconoscente.

Gasperini approda ora alla Roma, pronto a iniziare una nuova avventura professionale. Ma il legame con Bergamo resterà indelebile. Quando arrivò nel 2016, l’Atalanta era una squadra di provincia con ambizioni limitate. Sotto la sua guida, è diventata una delle realtà più ammirate del calcio europeo. Il suo calcio verticale, coraggioso e spettacolare ha conquistato non solo risultati, ma anche cuori.

L’Atalanta di Gasperini ha collezionato qualificazioni storiche in Champions League, ha sfiorato semifinali europee, ha sfidato a viso aperto le grandi del continente. Ma soprattutto ha vinto. La recente conquista dell’Europa League – primo trofeo internazionale nella storia del club – è stata il coronamento perfetto di un ciclo irripetibile.

In nove anni, Gasperini ha valorizzato decine di talenti: da Papu Gómez a Ilicic, da Koopmeiners a Højlund, passando per le rivelazioni Scalvini e Carnesecchi. Ha trasformato l’Atalanta in una fucina di gioco e idee, mantenendo sempre intatti spirito di sacrificio e identità territoriale.

Il suo addio era nell’aria da settimane, ma la conferma ha comunque lasciato un vuoto profondo. A Bergamo, Gasperini non è stato solo un tecnico: è stato un simbolo, un riferimento, quasi un padre calcistico per una generazione intera di tifosi.

Ora si apre una nuova pagina per l’Atalanta, che dovrà ripartire senza il suo condottiero. Ma l’eredità lasciata da Gasperini è enorme, e difficilmente eguagliabile.

Il Gewiss Stadium, che tante volte ha vibrato per le sue imprese, oggi lo saluta con gratitudine e commozione. Perché certi amori, anche se finiscono, restano per sempre.