Partita in equilibrio nel primo tempo, ma nella ripesa i bianconeri si scatenano chiudendo la partita con largo anticipo: la squadra di Conte si aggiudica il primo trofeo stagionale.
Non è bastato un precampionato opaco con nessuna vittoria all’attivo a togliere sicurezza agli uomini di Conte. I bianconeri si sono presentanti infatti compatti e concentrati fin dal primo minuto. La partita è apparsa fin da subito vivace, con la Juventus a gestire il gioco a centrocampo. La qualità tecnica dei suoi interpreti (Vidal su tutti) ha consentito ai bianconeri una superiorità territoriale in grado di garantire un maggior possesso palla, accompagnato da veloci verticalizzazioni. La squadra biancoceleste, però, non è andata in difficoltà, respingendo con ordine le avanzate juventine e cercando qualche affondo in contropiede con gli inserimenti di Klose. I primi venti minuti scorrono quindi senza grandi occasioni per entrambe le squadre, ma al 21’ del primo tempo ecco l’episodio che sembra poter cambiare gli equilibri in campo: lo juventino Marchisio si fa male a un ginocchio in un tentativo di “veronica” e deve lasciare il campo. A sostituirlo è il giovane Pogba. L’assetto tattico rimane intatto, ma il gioco bianconero si sviluppa ora più per vie orizzontali, intensificando l’uso delle fasce laterali. Quello che sembra essere un episodio a sfavore dei bianconeri, si rivela invece l’elemento in grado di dare una sterzata al match. La Juventus infatti allarga il gioco sfruttando soprattutto la corsia di destra, dove l’ex Lichtsteiner spinge con costanza. Proprio dai piedi dello svizzero parte l’assist per il primo gol: uno schema su punizione di Pirlo libera l’esterno bianconero che fa partire un cross basso, molto teso, il quale viene leggermente deviato da un giocatore biancoceleste che fa carambolare la palla sui piedi del neo entrato Pogba. Il francese, nell’area piena, spalle alla porta, si gira rapidamente e col sinistro lascia partire un tiro preciso che si insacca all’angolo alla destra di Marchetti. Il portiere laziale indovina la traiettoria, ma riesce solo a sfiorare con la mano il pallone calciato con forza da Pogba. È il 23’ e la Juventus passa in vantaggio.
La Lazio alza allora il suo baricentro, ma si affida prevalentemente a tiri da fuori poco precisi. Al 33’, invece, Buffon viene impegnato severamente da un gran sinistro da fuori area di Radu che era indirizzato sotto l’incrocio dei pali alla sinistra del portiere azzurro. Il primo tempo si chiude qui.
Nella ripresa non ci sono cambi per entrambe le squadre, ma la Juve sembra essere entrata in campo con l’intenzione di chiudere subito la partita, affondando il colpo alla prima occasione utile. Al 7’, infatti, una veloce ripartenza bianconera coglie del tutto impreparata la squadra biancoceleste. Vidal serve sulla corsa l’inesauribile Lichtsteiner che a grandi falcate mette un pallone basso in area di rigore e Chiellini, che nel frattempo aveva seguito l’azione, deve solo spingere in rete. La Lazio sembra accusare il colpo, perché neanche due minuti dopo lo scatenato Lichtsteiner si infila in buco lasciato dalla difesa avversaria e chiude un triangolo con Vucinic presentandosi solo davanti a Marchetti. Lo svizzero rimane freddo e con un morbido esterno destro rasoterra infila per la terza volta il portiere laziale. La Lazio è alle corde, non riesce più a frenare le avanzate bianconere e così con un nuovo affondo, la Juve dà il colpo del ko. L’azione parte ancora dalla corsia di destra, con Lichtsteiner (nettamente il migliore in campo) che cerca di sorprendere Marchetti con un tiro a giro sotto l’incrocio dei pali. Il portiere riesce a ribattere con un gran intervento, ma il pallone arriva sulla testa di Pogba che cerca di segnare a porta vuota. Il tiro però è debole e il portiere biancoceleste riesce ancora a respingere, questa volta sui piedi di Tévez: l’argentino si fa trovare pronto e insacca con un tiro preciso, spiazzando Marchetti. È l’11’ del secondo tempo e la partita finisce qui. Petkovic sostituisce Ledesma con Floccari per dare un po’ di supporto a Klose, rimasto davvero troppo isolato, ma ormai è tardi. La Juve prova ancora qualche affondo per arrotondare il risultato, ma senza troppa convinzione. La Lazio cerca allora almeno il gol della bandiera, con Candreva che in un paio di occasioni cerca il jolly dalla distanza. L’occasione più nitida capita invece sui piedi di Klose che al 30’ riesce a saltare un impreciso Bonucci, presentandosi davanti a Buffon. Il portiere azzurro, però, chiude lo specchio della porta e salva la porta bianconera deviando di piede il rasoterra del tedesco. Le emozioni finiscono qui, si aspetta solo il triplice fischio dell’arbitro, con i passaggi juventini accompagnati dagli olè del pubblico, mentre sul finale della partita dagli spalti laziali parte, purtroppo, qualche “buu” razzista all’indirizzo dei giocatori di colore della Juve.
La Supercoppa prende quindi la strada di Torino, con i bianconeri che festeggiano negli spogliatoi (per un’invasione di campo) dopo una partita senza storia, dominata in lungo e in largo. La stagione della Vecchia Signora ricomincia quindi così com’era finita, con una vittoria netta. È presto per dire se questa gara possa essere il preludio per un’altra stagione vincente (visto anche il precampionato non certo brillante), ma il messaggio è chiaro: la Juve c’è. Ancora.