Dopo aver surclassato la Roma a suon di gol, la Juventus è rientrata subito a Vinovo per preparare la sfida di Champions League contro gli ucraini dello Shakhtar Donetsk. L’incontro che avrà luogo allo Juventus Stadium alle ore 20:45 sarà giocato in contemporanea con l’ altra partita del girone E: Nordsjælland – Chelsea.
Proprio sull’imminente incontro di Champions è stato raggiunto ai microfoni di Tuttosport, Claudio Marchisio: «Quello contro lo Shakhtar è il classico impegno da prendere con le molle. Sarà un match decisivo o quantomeno molto importante. Vincendo saliremmo a quattro punti e poi avremmo davanti i due match con i danesi, sulla carta molto più semplici. La qualificazione sarebbe a un passo». Il Torinese ha poi chiosato sulla partita con la Roma: «Che bello battere Zeman. E quegli 8 gol in 2 partite…»
Inoltre sulle pagine de La Gazzetta dello Sport è intervenuto il guru Arrigo Sacchi che ha provato ad analizzare l’incontro di sabato sera: «Si sono affrontate le due squadre italiane che più si ispirano al calcio totale, che cercano di imporre il proprio gioco e che tentano di praticare un football positivo, generoso, continuo e offensivo. Le loro partite non sono mai noiose e sparagnine. Disdegnano i tatticismi negativi, pensano che la migliore tattica sia fare il proprio gioco ritenendo che sia il propellente per ampliare le qualità individuali e le possibilità di successo ed il miglior antidoto per fermare l’avversario. Credono nel proprio lavoro, hanno un progetto ambizioso che se riuscisse li porterebbe al vertice del calcio europeo.
Conte e Zeman hanno vinto la passata stagione in modo inaspettato i rispettivi campionati grazie a giocatori motivati e funzionali e alla loro idea di gioco. In questo contesto i giocatori si sono esaltati migliorando qualità, autostima e mentalità. Purtroppo il match di sabato sera è durato solo 3-4 minuti, poi il ciclone bianconero si è abbattuto sui frastornati giallorossi. Tutto ciò ha impedito agli amanti del bel calcio una serata che poteva essere unica. Zdenek è un maestro – vedi l’ultima prodezza con il Pescara – ma non è un mago. Il calcio totale richiede giocatori in grado di fare entrambe le fasi, che sanno mettersi in posizione attiva con la palla e senza, in modo che la squadra sia sempre corta e stretta, e possa funzionare al meglio. Tutti e undici devono partecipare al gioco con generosità e consapevolezza dei compiti. Forse per la Roma il tempo d’apprendimento è stato insufficiente, forse qualche giocatore è ancora inesperto, forse la condizione fisica non è ottimale ma ci sono anche giocatori che non possono o non hanno le caratteristiche per giocare un calcio di movimento. Tuttavia il giorno in cui anche i giallorossi lavoreranno con l’impegno dei bianconeri e impareranno ad attaccare e difendere collettivamente (vedi pressing, zona, raddoppi) sempre con undici giocatori in posizione attiva con la palla e senza, anche loro daranno spettacolo e avranno risultai inaspettati come è accaduto agli juventini e al Pescara di Zeman».
Ma se sul versante bianconero gli aggettivi positivi si sprecano, a Trigoria il clima è già teso e qualcuno inizia a rimpiange la mancata cessione al Manchester City di De Rossi, reo di aver assunto un comportamento non proprio esemplare nei confronti della squadra e soprattutto del proprio allenatore. Tifosi che da questo pessimo inizio di stagione non salvano neanche Zeman, colpevole di aver predicato una tattica spregiudicata e una preparazione poco gradita ai giocatori.
Infine non bastassero le polemiche post partita alimentate dai tifosi è arrivata anche la stilettata dell’ex presidente Rosella Sensi: «Io forse certe scelte non le avrei fatte, perché avrei confermato alcuni giocatori. Stimo Zeman, ma Montella sarebbe stato un ottimo allenatore».
Parole delicate che riecheggiano nell’ambiente romanista come un famoso brano della band alternative metal statunitense Payable On Death (POD): Boom!
A presto con nuovi aggiornamenti…
Kantoku