Sotto la lente della magistratura i legami tra tifo organizzato, criminalità e violenza: condanne pesanti per Lucci e Beretta, volti noti delle curve milanesi.
Una vera e propria stangata giudiziaria ha colpito il mondo delle curve milanesi. Il giudice dell’udienza preliminare di Milano, Rossana Mongiardo, ha inflitto circa 90 anni di carcere complessivi nel maxi-processo abbreviato che ha coinvolto decine di esponenti di spicco delle tifoserie organizzate di Milan e Inter. A riportarlo è Sky TG24.
Tra i nomi più noti, spiccano Andrea Beretta, ex leader della Curva Nord interista, e Luca Lucci, figura di riferimento della Curva Sud milanista. Entrambi sono stati condannati a 10 anni di reclusione. Beretta, che ha collaborato con la giustizia, è stato riconosciuto colpevole dell’omicidio di Antonio Bellocco, ritenuto legato alla ’ndrangheta, oltre che di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso. Lucci, invece, è stato giudicato mandante del tentato omicidio dell’ultrà Enzo Anghinelli e condannato per associazione a delinquere.
Le condanne hanno toccato anche altri membri delle curve. Per la Curva Sud milanista:
- Alessandro Sticco: 5 anni
- Fabiano Capuzzo: 4 anni e 4 mesi
- Islam Hagag e Luciano Romano: 3 anni e 4 mesi
Per la Curva Nord interista:
- Renato Bosetti: 4 anni
- Giuseppe Caminiti: 5 anni, considerato vicino alla ’ndrangheta
- Gianfranco Ferdico: 4 anni e 8 mesi
- Christian Ferrario (custode dell’arsenale della curva): 6 anni
- Francesco Intagliata: 5 anni
- Mauro Nepi: 4 anni
- Matteo Norrito: 4 anni e 8 mesi
Condannata anche Debora Turiello, unica donna imputata, a 2 anni con pena sospesa. Secondo gli inquirenti, gestiva la cassa della Curva Nord e faceva pressioni sui dirigenti dell’Inter per ottenere biglietti da rivendere.
Il giudice ha inoltre ratificato tre patteggiamenti in filoni paralleli, tra cui quello dell’imprenditore Gherardo Zaccagni, coinvolto in un caso di corruzione tra privati con l’ex consigliere comunale Manfredi Palmeri.