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La Roma supera la Juventus grazie a una acrobazia di tacco di Gervinho, al termine di una vera e propria battaglia davanti alla bolgia dell’Olimpico (60.000 presenze, record stagionale).

 
I giallorossi schierano la formazione titolare salvo due eccezioni: Nainggolan al posto di Pjanic a centrocampo e Torosidis al posto di Dodo’ sull’out mancino. Conte d’altro canto propone un ampio turnover, buttando nella mischia i tanti “scontenti” a secco di minutaggio quali Storari, Peluso, Isla, Marchisio, Giovinco e Quagliarella.
PRIMO TEMPO
Il tecnico bianconero organizza l’incontro allo stesso modo di quello di campionato di due settimane fa: tutti dietro la linea del pallone a creare un solido muro difensivo, per poi ripartire in velocità. Garcia invece ordina ai suoi di fare possesso palla per cercare di scardinare la difesa avversaria.
L’incontro fin dai primi minuti appare bloccato, con la Juve in attesa e la Roma costretta a cercare spazi. I padroni di casa, non riuscendo a sfondare, provano a rendersi pericolosi con dei tiri da fuori ad opera prima di Nainggolan al 7′, e in seguito di Florenzi al 12′, senza però inquadrare lo specchio della porta. La squadra di Conte si affaccia per la prima volta in avanti con un preciso lancio di Pirlo per Giovinco, che viene però fermato fallosamente da Benatia ultimo uomo. Giocatori e panchina chiedono il rosso, ma l’arbitro Tagliavento estrae solamente il giallo.
I giallorossi, nonostante il pallino del gioco, non riescono a servire nessun giocatore in area di rigore avversaria e sono costretti nuovamente a provare il tiro da fuori con Totti al 39′, trovando però l’opposizione di Bonucci. Negli ultimi minuti Barzagli accusa qualche problema fisico, ma stringe i denti.
Le squadre vanno a riposo al termine di 45 minuti intensi ma privi di reali occasioni da gol, con la Roma alla ricerca di varchi per arrivare in porta e la Juve a difendersi col coltello tra i denti.
SECONDO TEMPO
Conte a sorpresa non sostituisce Barzagli bensì Chiellini, inserendo Ogbonna. I bianconeri partono forte e al 46′ trovano un gol di testa di Peluso su traversone dalla destra di Isla, che però viene annullato poichè il cross era uscito dalla linea di fondo prima di arrivare sulla testa del terzino bianconero.
La ripresa subito dopo però si ristabilisce sui binari della prima frazione, in uno stallo dove la Roma, proiettata in avanti, non riesce a trovare spazio per concludere a rete. La squadra di Conte perciò cerca di uscire e si rende pericolosa al 71′ prima con un colpo di testa finito fuori dallo specchio di Peluso, bravo ad anticipare un non sicurissimo De Sanctis su un uscita alta, e poi, un minuto dopo, con un insidioso tiro da fuori di Vidal che finisce sul fondo.
I due tecnici provano sbloccare la partita con i cambi: fuori Florenzi per Pjanic per i giallorossi e dentro Llorente per Giovinco per i bianconeri. Ad indovinare la mossa tattica è però Garcia: all 80′ il nuovo entrato Pjanic ruba un pallone a Barzagli a centrocampo e serve Strootman che sul fondo crossa al centro per Gervinho. L’ivoriano supera Storari con uno splendido tacco al volo. E’ 1 a 0 per i capitolini.
Subito dopo il vantaggio Conte passa alle contromisure, sostituendo Peluso con Tevez, proponendo un attacco a tre con Llorente e Quagliarella. Garcia risponde inserendo Ljajic al posto di uno stanco Totti. Nel finale di gara le parti si ribaltano: è la Juve a riversarsi nella metà campo giallorossa, nel disperato tentativo di agguantare un pareggio. La Roma è però abile nel ripartire e si rende pericolosa all’ 86′ con un tiro centrale di Gervinho parato da Storari, e al 91′ con una bomba dal limite di Pjanic che sfiora il palo.
Il match si chiude tra le proteste della panchina (con Buffon che va negli spogliatoi prima del fischio finale) e la gioia dell’Olimpico, che abbraccia con grande calore il passaggio del turno dei giallorossi. La squadra di Garcia dovrà affrontare in semifinale la vincitrice del big match del San Paolo tra Napoli e Lazio, e se per caso si trattasse di quest’ultima, si ritroverebbe ad affrontare ben 3 derby (andata e ritorno di coppa più incontro di campionato) nel solo mese di Febbraio. La Juventus invece, eliminata prima in Champions League ed ora in Coppa Italia, si ritrova in corsa per due sole competizioni (Europa League e Campionato, quest’ultima con un larghissimo vantaggio), affranta e forse consapevole di aver sbagliato nel far riposare la rosa dei titolari.