Serve l’ingresso dei big per portare la Lazio a sfidare l’Inter nei quarti di Coppa Italia: all’Olimpico i biancocelesti si fanno rimontare il 2-0 ma poi ritrovano il doppio vantaggio negli ultimi venti minuti. Genoa ancora male in difesa, non bastano Pinilla e Pandev.
Simone Inzaghi la vince con i sostituti. La Lazio batte 4-2 il Genoa e guadagna i quarti di finale contro l’Inter dell’ex Stefano Pioli, ma la serata biancoceleste è stata tutt’altro che semplice nonostante quaranta minuti di dominio. Ottovolante all’Olimpico, dove la squadra di casa è andata sopra 2-0 (sbagliando anche un rigore in mezzo ai due gol) per poi farsi rimontare fra il 40′ e il 45′, subendo il pari da una vecchia conoscenza come Goran Pandev, ed essere costretta a mettere in campo i pezzi da novanta, ossia quelli che l’hanno risolta a proprio favore. Ciro Immobile e Sergej Milinković-Savić, i più in forma del momento visto l’appannamento di Biglia e Felipe Anderson e l’assenza di Keita, hanno evitato alla Lazio i tempi supplementari in una serata che si era aperta col ritorno al gol di Filip Djordjević, centravanti con la valigia al quale è stata data forse l’ultima occasione di mettersi in mostra con la maglia della Lazio, sfruttata bene con l’1-0 e il rigore procurato che probabilmente servirà più per attrarre pretendenti che per un suo rilancio sotto gli occhi di Inzaghi, il quale sul 2-2 non ci ha pensato troppo e l’ha tolto per Immobile. Il Genoa prende un altro passivo pesante dopo i quattro gol di Cagliari domenica e la difesa rossoblù è quella che finisce dietro la lavagna, in particolare Lucas Orbán tornato titolare stasera e autore del fallo da rigore e del rinvio sbagliato che ha originato il 3-2, dopo aver già fatto danni nel match di campionato con un’espulsione, in quello che è fin qui il suo ultimo match in Serie A. Ivan Jurić ha dovuto rinunciare a Giovanni Simeone a poche ore dal via per un virus influenzale (nemmeno in panchina) e il duo Pinilla-Pandev non l’ha fatto rimpiangere con un gol a testa, perciò se l’attacco il suo l’ha fatto (il terzo del tridente, Ocampos, ha preso il palo sul 2-2) le responsabilità di quest’eliminazione vanno cercate dietro, con una retroguardia troppo vulnerabile come già si era visto appena tre giorni fa.
PRIMO TEMPO
Meglio la Lazio in avvio, anche se si nota solo con un sinistro da dentro l’area di Parolo deviato da Laxalt. Poi, al 20′, i biancocelesti la sbloccano: su schema da corner Lulić pesca dentro l’area Felipe Anderson che prolunga e Filip Djordjević batte Lamanna, tornando a segnare a nove mesi dall’ultima volta (Sampdoria-Lazio 2-1, 24 aprile 2016). Trovato l’1-0 la squadra di Simone Inzaghi va a mille, al 28′ ancora Djordjević viene travolto in area da Orbán e Damato assegna senza esitazioni il rigore che però Felipe Anderson calcia malissimo, facendoselo addirittura bloccare a terra da Lamanna. Il tempo per un gran destro di Pandev di un soffio a lato e il raddoppio della Lazio arriva davvero, è un gran sinistro di Wesley Hoedt da venticinque metri che passa in mezzo a varie gambe e sorprende Lamanna. I biancocelesti dominano e sfiorano anche il 3-0 con un tocco scodellato di Parolo per Lombardi, bloccato da Lamanna, ma incredibilmente il Genoa negli ultimi cinque minuti trova due gol che mandano le squadre all’intervallo sul 2-2. Al 40′ Pandev tocca per Mauricio Pinilla che evita Hoedt rientrando sul sinistro e fa partire uno splendido pallonetto che si insacca all’angolino, è il suo primo gol al ritorno in rossoblù e non è finita perché al 45′, su palla respinta dalla difesa biancoceleste, Goran Pandev raccoglie un tiro sbilenco di Luca Rigoni e col destro mette in rete per il più classico dei gol dell’ex, il suo quarto in altrettante partite di Coppa Italia questa stagione.
SECONDO TEMPO
Simone Inzaghi capisce che la musica è cambiata rispetto ai 40′ iniziali tranquilli e, non vedendo risposte dai suoi, poco dopo il via inserisce in breve tempo Immobile e Milinković-Savić. È la mossa che decide la partita, ma per capirlo bisogna aspettare un po’ e soprattutto superare un gran brivido, quando al 66′ Ocampos di destro colpisce il palo alla destra di Strakosha ormai battuto, sull’ultimo pallone della sua partita visto che nell’interruzione seguente viene sostituito. Al 70′ Sergej Milinković-Savić evita ulteriori problemi e riporta la Lazio in vantaggio, il serbo raccoglie un rinvio errato di Orbán dentro l’area, controlla e con un pregevole destro potente firma il 3-2, passano cinque minuti ed è l’altro ingresso dalla panchina, Ciro Immobile, che chiude definitivamente la pratica qualificazione col suo dodicesimo centro stagionale (dimenticato il periodo d’astinenza autunnale), un destro appena dentro l’area dopo aver ricevuto la palla da Lukaku.
La Lazio passa ai quarti e martedì 31 alle ore 20.45 chiuderà un fitto e impegnativo mese di gennaio in casa dell’Inter di Pioli, ma intanto c’è da continuare a rincorrere la Champions League con la trasferta più difficile del campionato, quella in casa della Juventus domenica alle 12.30. Secondo poker consecutivo subito dal Genoa, alla quarta sconfitta consecutiva in tutte le competizioni, ma nel weekend c’è la gara adatta per riprendersi, al Ferraris col Crotone ultimo.
IL TABELLINO
Lazio (4-3-3): Strakosha; Patric, Wallace, Hoedt, Lukaku; Parolo (79′ Murgia), Biglia, Lulić; Lombardi (58′ Milinković-Savić), Djordjević (56′ Immobile), Felipe Anderson. Allenatore: Inzaghi
Genoa (3-4-3): Lamanna; Muñoz, Burdisso, Orbán (73′ Gentiletti); Lazović, Cofie, L. Rigoni (85′ Ntcham), Laxalt; Pandev, Pinilla, Ocampos (66′ Ninković). Allenatore: Jurić
Arbitro: Antonio Damato della sezione di Barletta (Paganessi – Lo Cicero; Tagliavento)
Reti: 20′ Djordjević, 31′ Hoedt, 40′ Pinilla (G), 45′ Pandev (G), 70′ Milinković-Savić, 75′ Immobile
Ammoniti: L. Rigoni, Gentiletti (G), Patric, Lulić (L)
Note: al 28′ Lamanna (G) ha parato un rigore a Felipe Anderson (L)
[Immagine presa da corrieredellosport.it]