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Nella gelida serata dello Juventus Stadium, i padroni di casa battono per 1-0 il Cagliari di Pulga&Lopez, timbrando il biglietto per l'accesso ai quarti di finale di Coppa Italia, che si disputeranno il gennaio prossimo e che vedrà la Juventus fronteggiare la vincente tra Milan e Reggina, sfida in programma domani sera.

 

Non inizia nel migliore dei modi la gara per gli uomini di Conte: prima dell'inizio, un'influenza intestinale ferma Giaccherini, sostituito prontamente da Arturo Vidal. Pronti via, la trama tattica della gara è la stessa di quasi tutte le partite dei bianconeri: disposizione ordinata e precisa, geometrica la fase di possesso palla (in questo senso ottima la partita di Pogba in cabina di regia, a sostituire Andrea Pirlo), metodica e fatta di pressing alto e asfissiante la fase difensiva.
Le occasioni più nitide per la Juventus, nella prima frazione di gara, vengono dai piedi di Giovinco e Bendtner: il primo, al minuto 6, spreca un'ottima occasione a tu per tu con Avramov (viziata forse da una posizione iniziale di fuorigioco, ma davvero per una questione millimetrica), imbeccato da un passaggio perfetto a tagliare la difesa da parte di Marrone, questa sera chiamato ad accompagnare Barzagli e Bonucci nella retroguardia; il secondo, una decina di minuti più tardi, spara con l'esterno addosso al portiere cagliaritano, che salva il risultato sull'iniziativa dell'attaccante danese.

Qualche minuto più tardi, la Juventus perde un'altra pedina: è lo stesso Vidal a chiedere il cambio, a seguito di una botta ricevuta in un contrasto di gioco. Fuori la riserva della riserva dunque, dentro Asamoah, che per la prima volta quest'anno ricopre quello che sarebbe il suo vero ruolo, ovverosia l'interno di centrocampo. La squadra di casa continua a pressare, troncando sul nascere qualsiasi iniziativa da parte dei giocatori del Cagliari: mentre è da sottolineare la buona prestazione di Ibarbo e il sacrificio e l'abnegazione di Pinilla, che spesso pressava fino a centrocampo con lo scopo di recuperare palloni utili da smistare all'attacco, ai limiti dell'imbarazzante è la gara di Thiago Ribeiro, ben lontano dal bomber della Libertadores che il Cagliari credeva di aver acquistato dal Cruzeiro. Il giocatore lotta poco, perde o gioca male tutti i palloni che gli vengono consegnati, rimedia anche un ridicolo giallo per simulazione (che ammetterà lui stesso, una volta ricevuta la sanzione) sul finale di partita; inspiegabile il fatto che sia rimasto in campo per tutti i 90 minuti, senza di lui forse Bonucci si sarebbe annoiato di meno sulla fascia destra e avrebbe dovuto risolvere qualche grattacapo difensivo in più.

Come si dice spesso, piove sul bagnato: il primo tempo si chiude con la Juventus costretta a ricorrere alla seconda sostituzione di serata, a causa del problema muscolare che accusa Bendtner, autore fino a quel momento di una prova generosa ma poco incisiva. Fuori il danese, dentro il lodigiano Matri, in cerca anche lui di riscatto dopo varie prove non del tutto convincenti.
Il secondo tempo non presenta variazioni sul tema rispetto al primo, la Juve sfianca l'avversario alla ricerca del gol, che arriva al minuto 12: cross dalla destra di Padoin, Giovinco, avventatosi sul pallone, sfrutta un'indecisione di Rossettini, finta il tiro col destro e calcia col sinistro a battere Avramov. Gol numero sette in stagione per Giovinco, che mette la sua firma anche in Coppa Italia, dopo averlo fatto in campionato e in Champions League.
Dopo il gol del vantaggio bianconero, il Cagliari abbozza una timida reazione, impegnando Buffon per la prima volta nella partita al 60', con un tiro da fuori da parte di Dessena. Prima e unica vera occasione da gol per la squadra ospite, che poi torna nell'anonimato, vittima della volontà della Juve di assopire il gioco. Durante tutta la seconda frazione, infatti, la partita si gioca a ritmi molto bassi, degni di nota sono solamente qualche cartellino giallo, delle belle incursioni palla al piede di Giovinco (il migliore dei suoi insieme a Pogba e – come sempre – a tutta la difesa), e una sbavatura della difesa bianconera che permette a Pinilla di far correre qualche brivido freddo sulla schiena dei tifosi juventini.

Juventus ai quarti di finale, dunque. Dopo il fischio di Guida, i giocatori, accompagnati da Antonio Conte, corrono sotto la curva a ringraziare gli eroici che, in una serata gelida come quella di questa sera, hanno accompagnato la squadra alla vittoria. Giro di campo personale per il tecnico bianconero, che torna alla vittoria in casa, dopo 4 mesi di reclusione forzata in un box lontano dall'erba, lontano dai giocatori e lontano dal suo mondo, quello della panchina. Dopo la squalifica, Conte ritrova una squadra vincente, che nonostante abbia dovuto per due volte, in questo campionato, chinare la testa di fronte ad un avversario dimostratosi più capace, mantiene saldamente la testa della classifica, ed è ancora ampiamente in corsa in tutti e due gli altri fronti. Ora è tornato, lui che ha plasmato questa squadra a sua immagine e somiglianza, ridandole una grinta e una voglia che non si vedeva, in casa Juve, da molti (troppi) anni. Bentornato a casa, Capitano.