Dalla Svizzera il tecnico bianconero dice la sua sul futuro della Juve e sulla Nazionale.
Come di consueto, ogni anno a Nyon si svolge il Forum per Allenatori d’Elite UEFA, un appuntamento importante e un’occasione di confronto per tutti i migliori allenatori d’Europa che in questa edizione vede anche la partecipazione di Antonio Conte. I successi conseguiti sulla panchina della Juve hanno fatto salire le quotazioni del tecnico salentino, che ora si ritrova faccia a faccia con colleghi di grande esperienza internazionale, come il suo ex allenatore Ancelotti: «Per me è un grande orgoglio partecipare a questa esperienza. Mi ha in particolare procurato una sensazione strana ritrovarmi accanto a Carlo Ancelotti, che è stato per due anni il mio allenatore alla Juventus».
Il tecnico bianconero affronta poi il tema delle grandi differenze economiche che ci sono tra i top club europei (come Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco, Chelsea e Manchester United) che possono permettersi spese consistenti e la sua Juventus che invece, è il caso di dirlo, deve fare i conti con la difficile situazione del calcio italiano: «Non dobbiamo farci spaventare da queste differenze. Quando non ci sono i soldi bisogna usare l’ingegno e in questo noi italiani siamo bravi. Dobbiamo cercare di sopperire a queste mancanze con l’organizzazione tattica, la mentalità, l’idea di fare qualcosa di bello e la voglia di sorprendere». Un Conte sicuramente più ottimista rispetto a qualche anno fa quando, dopo la vittoria dell’Inter in Champions League, disse che sarebbero passati molti anni prima che una squadra italiana potesse rivincere l’ambito trofeo. Il tecnico si mostra fiducioso anche riguardo al percorso europeo dei suoi ragazzi, facendo leva sulla buona esperienza della scorsa stagione, ma rimanendo comunque realista: «L’anno scorso abbiamo giocato senza sapere bene che cosa ci aspettasse, ora abbiamo più esperienza, e qualche innesto di valore. Cercheremo di avvicinarci alle migliori, ma sappiamo che sarà difficile».
C’è quindi la voglia di stupire in Europa, ma l’allenatore bianconero non perde di vista il campionato, dove cercherà di vincere il terzo scudetto consecutivo, riportando così la Juve ai fasti degli anni Trenta. Questa stagione sarà però molto impegnativa per i bianconeri, che dovranno confrontarsi con squadre che hanno dimostrato di essere attrezzate per vincere il titolo: «Ci sono molte squadre forti, come il Milan o l’Inter che potrà sfruttare il fatto di non essere impegnata nelle competizioni europee, senza dimenticare le romane e il Napoli. Benitez è un ottimo allenatore».
Per finire, Conte non si sottrae alle domande riguardanti un suo eventuale approdo in Nazionale al posto di Cesare Prandelli, ma anzi ci scherza su: «Penso che qualcuno mi voglia mandar via dalla Juventus». Il tecnico salentino ci tiene comunque a chiarire la sua posizione una volta per tutte dopo le insistenti voci che lo volevano sulla panchina azzurra: «Per me la Nazionale è guidata dall’uomo giusto al posto giusto. Non so quel che succederà dopo il Mondiale in Brasile, ma, per quanto mi riguarda, ho un contratto con la Juve e sono felicissimo a Torino».
Queste affermazioni, lette tra le righe, sembrano proprio svelare il vero pensiero di Conte e quel patto non scritto che ha stretto con la società: il tecnico non intende lasciare la Juventus prima di aver raggiunto il suo unico, vero e spesso dissimulato obiettivo, quella Champions League che da troppo tempo manca sulla bacheca bianconera. Perché vincerla con la Juve è diverso, come lui stesso ammette: «Quella della Juventus non è una maglia come le altre, bisogna averla indossata per capire cosa significa».
[Immagine tratta da sport.sky.it]