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Massimo Cellino Brescia

Domanda incompleta dei lombardi, ma presentata: slitta la riammissione e cambia la corsa ai ripescaggi. Attesa per il verdetto federale.

È un’estate rovente per il calcio italiano, e non solo per le temperature. A tenere banco è il caso Brescia, che con un colpo di scena firmato Massimo Cellino ha scosso gli equilibri della prossima Serie C. Il presidente biancazzurro, nonostante non abbia rispettato il termine perentorio del 6 giugno per saldare i debiti e completare la documentazione necessaria, ha comunque presentato domanda di iscrizione. Una mossa che, pur sapendo di essere inadempiente, ha conseguenze pesanti sull’intero sistema.

REGOLAMENTO FEDERALE

Infatti, secondo regolamento federale, la presentazione — seppur incompleta — di una domanda di iscrizione blocca le riammissioni delle squadre retrocesse dalla Serie C e attiva invece il meccanismo dei ripescaggi, che segue una graduatoria differente. Ed è qui che entrano in gioco due piazze ambiziose: Ravenna e Caldiero Terme.

Il Ravenna, secondo nella graduatoria dei ripescaggi, si trova ora a un passo dal professionismo. Con la SPAL anch’essa fuori gioco per domanda incompleta e l’Inter U23 ormai certa dell’ammissione, i romagnoli attendono solo l’ufficialità. Il Caldiero Terme, invece, è terzo nella stessa graduatoria e sarebbe stato promosso solo in caso di mancata domanda da parte del Brescia. Beffati, dunque, da un atto formale che potrebbe non avere effetti pratici sul futuro del club lombardo, ma che cambia radicalmente le sorti di altri.

La situazione è paradossale: il Brescia, pur non essendo tecnicamente fallito, rischia comunque di ripartire dall’Eccellenza, il massimo che gli possa essere concesso in caso di esclusione. Resta difficile comprendere le reali motivazioni della mossa di Cellino, che potrebbe aver agito per motivi politici, legali o semplicemente per prendere tempo.

Nel frattempo, l’amministrazione comunale di Brescia continua a dialogare con Giuseppe Pasini, presidente della Feralpisalò, per non lasciare orfana la città di calcio professionistico. Ma tutto è sospeso in attesa di una nota ufficiale, da parte della FIGC o della società stessa, che chiarisca se la domanda del Brescia verrà accettata o respinta.

Quel che è certo è che, ancora una volta, la burocrazia e le scelte tardive di alcuni club stanno decidendo il destino di altri, lasciando tifosi e dirigenti col fiato sospeso.