Una doppietta del centrocampista della Juventus e il gol di Edu Vargas illudono i cinquantacinquemila dell'Estadio Nacional ma a smorzare l'entusiasmo cileno ci pensa Matías Vuoso, che segna pure lui due gol e impatta il match sul 3-3.
È un peccato che questa partita sia finita, perché con tutto quello che è successo sarebbe stato bello vederla durare fino all'alba, naturalmente senza mai farsi prendere dal sonno. Cile-Messico segue il folle disegno di una serata avviata da Ecuador-Bolivia e mette in scena tutto lo show che non si era visto nei primi tre giorni di Copa América, premiando così gli spettatori europei che hanno deciso di restare svegli fino a tardi per gustarsi una delle gare più combattute dell'anno. È finita pari come accade non di rado in situazioni del genere ma avrebbe potuto vincere chiunque: il Messico è andato due volte sopra nel primo tempo e ha ribaltato i pronostici di chi pensava che la rosa sperimentale di Miguel Herrera fosse andata in Cile solo per farsi una breve vacanza della durata di un girone, i padroni di casa invece di gol in realtà ne avrebbero fatti cinque, ma due sono stati annullati per delle posizioni di fuorigioco piuttosto discutibili. Il guardalinee César Escano, che ha alzato la bandierina prima per negare il 4-2 a Valdivia e poi il 4-3 a Sánchez, probabilmente non passerà una notte tranquilla a Santiago, anche perché i dubbi sulle sue due segnalazioni sono fondati e di certo i giornali cileni lo faranno notare senza pietà, dimenticandosi del fatto che nella gara d'esordio contro l'Ecuador il rigore non era stato poi così netto. Intanto la Roja può consolarsi con l'ennesima prestazione maestosa di Arturo Vidal, autore di due gol e un assist e nuovo capocannoniere in solitaria della manifestazione, un leader umanamente riconosciuto arrivato a un punto di maturazione tale da poter trascinare la sua nazionale a quella vittoria in Copa América che manca nel palmarès. Stavolta però lo juventino ha dovuto subire la replica di Matías Vuoso, attaccante argentino naturalizzato messicano autore di una doppietta che ha negato al Cile la seconda vittoria consecutiva.
PRIMO TEMPO
Primo quarto d'ora piuttosto sottotono, da segnalare solamente un tiraccio di Raúl Jiménez. Chi veniva da Ecuador-Bolivia avrà pensato di essere finito in un altro sport, ma improvvisamente al 21' la partita si infiamma: cross di Jesús Manuel Corona, sponda di Medina e Matías Vuoso, nonostante un tocco di mano di Albornoz, batte Bravo per il vantaggio messicano, festeggiato rigorosamente col suo marchio di fabbrica, El baile del Vuoso Polar, un balletto di stampo tipicamente sudamericano. Tempo pochi secondi e arriva feroce la reazione cilena, Isla si guadagna un calcio d'angolo dalla destra e sulla battuta in mezzo c'è lo stacco imperioso di Arturo Vidal: botta e risposta in poco più di un minuto, è 1-1 col secondo gol dello juventino. Il Cile, rispetto all'esordio con l'Ecuador, gioca in maniera più contratta e con qualche errore di troppo concedendo diversi spazi, al 28' cross di Medina testa di Gerardo Flores e ci vuole un riflesso superlativo di Bravo per mandare il pallone sulla traversa e poi sulla linea. Dal corner seguente, però, il gol arriva, lo mette a segno Raúl Jiménez con un colpo di testa angolatissimo che Bravo stavolta riesce solo a sfiorare. Al secondo colpo Tricolor il Cile non reagisce subito ma aspetta l'evolversi degli eventi, una punizione di Sánchez termina a lato ma al 42' su cross da destra di Vidal ancora un colpo di testa, stavolta di Eduardo Vargas, infila José de Jesús Corona per il 2-2, e anche per il giocatore di proprietà del Napoli si tratta della seconda marcatura consecutiva.
SECONDO TEMPO
Raúl Jiménez chiama dopo un minuto Bravo a una parata in due tempi su un destro da fuori, l'occasione messicana resterà l'unica del Tricolor fino al 3-3 perché poi si vede solo Cile, le prove per il gol le fanno Sánchez e Aránguiz con una bella combinazione sciupata dal pessimo tiro di Vargas, un minuto dopo però arriva il netto calcio di rigore per fallo di Gerardo Flores su Arturo Vidal, che si incarica della battuta come contro l'Ecuador e spiazza il portiere. La Roja farebbe pure il quarto con un bel tiro da fuori di Jorge Valdivia, annullato per un offside forse millimetrico di Vidal autore della sponda, dal possibile 4-2 si passa incredibilmente al 3-3 perché Aldrete da centrocampo si inventa un lancio alla Pirlo e manda in porta Matías Vuoso, bravissimo ad anticipare l'uscita di Bravo e toccare in porta il pallone del pareggio. Cile nuovamente punto nell'orgoglio, Valdivia tocca per Sánchez il cui destro a giro termina largo, il Mago al 72' avrebbe la possibilità di fare 4-3 su tocco arretrato di Vidal ma il suo tiro angolato finisce fuori di pochi centimetri quando ormai in molti erano già pronti a esultare. L'ultima occasione cilena arriva all'80' con un altro gol annullato, stavolta ad Alexis Sánchez, forse leggermente avanti con la testa al momento del cross di Isla.
Cile sempre primo ma raggiunto a quota quattro dalla Bolivia, vittoriosa nell'altra partita di serata (vedi articolo) e attesa dallo scontro diretto per la leadership del gruppo nell'ultima giornata. Per il Messico invece la sfida contro l'Ecuador sarà un dentro o fuori per la qualificazione, con la Tri ancora aggrappata a una minima speranza di rientrare fra le due migliori terze.
IL TABELLINO
Cile (3-4-1-2): Bravo; Albornoz (87' Beausejour), Medel, Jara; Isla, Aránguiz, M. Díaz (71' E. Mena), Vidal; Valdivia; E. Vargas (85' Pinilla), A. Sánchez. Commissario tecnico: Sampaoli
Messico (5-3-2): J. J. Corona; Flores, Ayala, J. Domínguez, Valenzuela, Aldrete (71' Salcedo); Medina (64' J. Aquino), Güémez, J. M. Corona (77' Osuna); Vuoso, R. Jiménez. Commissario tecnico: M. Herrera
Arbitro: Víctor Carrillo della federazione peruviana (Escano – Bossio; Argote)
Reti: 21', 66' Vuoso (M), 22', 55' rig. Vidal, 29' R. Jiménez (M), 42' E. Vargas
Ammoniti: Vidal, Pinilla (C), J. M. Corona (M)
[Immagine presa da twitter.com]