Confermate le voci circolate dalla tarda mattinata di oggi: il Bayern Monaco ha deciso di esonerare Carlo Ancelotti. L’allenatore italiano paga soprattutto la sconfitta di ieri sera per 3-0 sul campo del Paris Saint-Germain, nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League.
Salta una delle panchine più importanti del mondo. La riunione d’urgenza della dirigenza del Bayern Monaco, a seguito del KO subito ieri a Parigi, porta all’esonero di Carlo Ancelotti e dei suoi collaboratori Davide Ancelotti (il figlio), Giovanni Mauri, Francesco Mauri e Mino Fulco. L’allenatore italiano, già da qualche settimana al centro delle critiche, lascia la formazione bavarese al terzo posto in Bundesliga, tre punti dietro il Borussia Dortmund, con un inizio stagione segnato da quattro vittorie, un pareggio (nell’ultima giornata col Wolfsburg, capace di rimontare da 2-0 a 2-2) e una sconfitta contro l’Hoffenheim. Proprio il tecnico di quest’ultima squdra, Julian Nagelsmann, sembrava il favorito per la sua successione nella prossima stagione (nonostante il contratto di Ancelotti scadesse il 30 giugno 2019) ma la svolta voluta dalla società dovrebbe inevitabilmente causare un cambio nelle gerarchie, visto che un club come il Bayern Monaco non può permettersi un traghettatore per otto mesi.
Intanto domenica contro l’Hertha Berlino (ore 15.30) andrà in panchina Willy Sagnol, da giugno assistente tecnico, poi dopo la sosta si vedrà: il favorito per la successione sembra essere Thomas Tuchel, in quanto l’intenzione è di puntare su un allenatore tedesco e lui è libero dal 30 maggio dopo aver lasciato il Borussia Dortmund. Ancelotti saluta il Bayern Monaco con una Bundesliga e due DFL-Supercup, la sconfitta di ieri per 3-0 col PSG ha accelerato l’addio ma la decisione, nonostante sia molto discutibile e inattesa, circolava già da un po’ a causa del rapporto non certo idilliaco con alcuni big dello spogliatoio, su tutti Thomas Müller (spesso lasciato in panchina e relegato a un ruolo da comprimario, lui che per anni era stato uno dei leader) ma anche Arjen Robben, ieri piuttosto polemico dopo la panchina al Parc des Princes. Inutile dire che adesso una figura come quella di Ancelotti diventerà una mina vagante per tutti gli allenatori a rischio delle principali squadre europee.
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